Mancano pochi giorni alla presentazione delle monoposto che vedremo in pista nel prossimo campionato. La sintesi relativa agli ultimi aggiornamenti, in una fase dove tutti i team sono rigorosamente chiusi nelle rispettive fabbriche.

In silenzio ancora per poco.
Con l’ufficialità delle date relative alla presentazione delle prossime vetture, è praticamente iniziato il conto alla rovescia verso il campionato che verrà, dove in queste settimane non sono mancate notizie utili per assaporare il clima della competizione.
Partiamo subito dalle date di presentazione e nomi di battesimo delle macchine:
Giovedì 10 febbraio: Aston Martin (AMR22)
Venerdì 11 febbraio: McLaren (MCL36)
Lunedì 14 febbraio: Alpha Tauri (AT03)
Giovedì 17 febbraio: Ferrari
Venedì 18 febbraio: Mercedes (W13)
Lunedì 21 febbraio: Alpine (A522)
Mancano all’appello la RedBull (RB18) del campione del mondo Verstappen, Alfa Romeo (C40), Williams, e la Haas (VF-22).
In questi giorni hanno creato clamore le indiscrezioni secondo cui la RedBull non avrebbe superato il crash test, requisito fondamentale di omologazione per scendere in pista.
Notizia che inevitabilmente ha scatenato le più svariate interpretazioni, da quelle secondo cui questo intoppo sia stato legato alle fragilità di alcune delle solite geniali idee di Adrian Newey, a chi invece sostiene che la precedente lotta del mondiale, ricordiamo risolta nell’ultimo giro dell’ultimo Gran Premio, abbia spinto i protagonisti a ritardare il progetto della nuova vettura.
Inoltre sempre stando a queste notizie, anche la Mercedes avrebbe avuto simili problemi e con qualsiasi interpretazione possibile, trattasi comunque di problemi che richiedono variazioni nell’aerodinamica.
C’è da dire che nelle ultime ore, proprio la Mercedes con un post e l’immagine della targhetta che identifica il telaio della prossima W13, ha fatto sapere che la scocca è stata omologata lo scorso 13 gennaio.
In casa Ferrari i piloti hanno recentemente svolto dei test sul circuito di Fiorano dove pur trattandosi di un allenamento per far ritrovare ai propri piloti il contatto con una monoposto reale, la circostanza ha innescato i primi dispetti dell’anno, nati dal fatto che nell’ultima riunione dello Sporting Advisory Committee, considerato il netto cambio regolamentare, era stato raggiunto l’unanime accordo per utilizzare nei test le macchine 2021 piuttosto che quelle di due anni prima, decisione tuttavia non ratificata per iscritto che ha comportato, a seguito di una segnalazione, il cambio di programma nelle intenzioni degli uomini di Maranello.
Uno sgarbo oppure la Ferrari agli occhi degli addetti ai lavori, è veramente temuta?
Senza nulla aggiungere o proiettare, sarà solamente la pista a darne il preciso riscontro, nel senso di una Ferrari convenzionale o effettivamente avanti dopo aver sacrificato i precedenti due campionati.
In questo clima, non dovrebbe sorprendere se in realtà le imminenti presentazioni, fossero di carattere più commerciali che tecnico, scoprendo le nuove livree e sponsor ma tenendo nascosti i segreti aerodinamici, meccanici e non solo.
Chissà, magari con delle colorazioni che potrebbero non essere definitive, giocando pure sulle gradazione di colore in precise aree per tenere lontani dai flash quelle soluzioni che rischierebbero di essere copiate.
Infine sempre attraverso i social, non è mancato un curioso botta e risposta tra Ferrari e Mercedes giocando sulle trame del videogioco wordle.
La Ferrari con un tweet su campo nero ha colorato di rosso il numero 1, giocando sul doppio binario di quello che potrebbe essere l’abbinamento dei colori della prossima macchina, insieme alla voglia di ritornare ai vertici, immediata la risposta Mercedes a sottolineare il 103 ovvero le vittorie in F1 di Hamilton, anche come segnale di riavvicinamento dopo che in inverno qualcuno aveva perfino ipotizzato un suo ritiro.
Siamo solamente all’inizio, anzi, nemmeno quello.

