Tanti gli argomenti del weekend belga contraddistinto d’alcuni annunci che segneranno il futuro della Formula 1. In pista la constatazione della Red Bull forte in ogni fronte ma soprattutto Verstappen su un’altra categoria, di fronte una Ferrari ridimensionata.

La Formula 1 corre dentro e fuori la pista.
Il weekend di Spa-Francorchamps ha segnato il prossimo futuro, senza tralasciare che quanto avvenuto poche settimane addietro è già un ricordo, con l’esempio del circuito di Le Castellet che non sarà inserito nel prossimo calendario, salvo invece il weekend belga.
Come le polemiche con gli organizzatori russi, sulla scia della gara annullata e la proiezione di non disputare per molto tempo eventi del motorsport.
E poi molto altro, come il mercato piloti che tesse complicate ragnatele, dove il ritiro di Vettel ha costituito un effetto domino, con Alonso a prendere il sedile in Aston Martin, a sua volta l’Alpine spiazzata puntava su Piastri adesso prossimo in McLaren che a sua volta ha rescisso il contratto di Ricciardo al termine del campionato, in Haas c’è Mick Schumacher pressato dall’annuncio di Giovinazzi che correrà le prossime prime sessioni di libere negli appuntamenti di Monza ed Austin, chiaro come Mick in caso di accordo con Alpine uscirebbe dall’orbita Ferrari con la quale sé formato nell’Accademy correndo per le Formule minori.
Facendo seguito alle direttive delle future motorizzazioni, c’è stato l’annuncio di Audi che dal 2026 entrerà nel Gran Circus dopo aver registrato il marchio come produttore di power-unit e partecipante, col gruppo Wolkswagen pronto ad acquistare la maggioranza delle azioni Sauber, motivo per cui c’è stato l’annuncio di Alfa Romeo che vedrà il 2023 come ultimo anno di partnership commerciale con Sauber, aprendo ad un nuovo scenario circa la denominazione del team svizzero per i campionati 2024 e 2025.
Per Audi la tempistica della comunicazione è stata probabilmente quella di battere sul tempo Porsche, altra azienda in odore d’ingresso in F1 con partnership Red Bull, dove non sono mancate le prime frecciate sottolineando che nel 2026 sarà “il primo motore turbo-ibrido progettato e interamente prodotto in Germania”, contrariamente a Mercedes che lo produce a Brixworth, per un derby tedesco già caldo nonostante ancora distante quattro anni.
Tuttavia c’è stato dell’altro, come il senso del mazzo di fiori portato da Pierre Gasly sul luogo dove il 31 Agosto 2019, a seguito di una sfortunata carambola perse la vita Anthoine Hubert nel corso di una gara di Formula 2, perché spesso dimentichiamo come oltre le scatole dorate, gli attori in pista sono comuni ragazzi, sicuramente fortunati sotto il profilo economico, ma cresciuti lontano da casa fin dalla giovanissima età e quindi non deve sorprendere in qualche caso l’instaurazione di rapporti familiari; un semplice indice rivolto verso il cielo dal profondo significato.
Veniamo alla pista, con una griglia di partenza al contrario per la scelta su molte macchine di sostituire quelle parti motoristiche ormai oltre il limite consentito dal regolamento in un circuito dove sono possibili i sorpassi, tali da decretare l’ordine di partenza con incastri poco semplici che ha visto un super Verstappen ottenere il miglior tempo ma quindicesimo in griglia davanti Leclerc, cui non sono mancati ancora una volta i patemi per la scelta di montare in Q3 delle gomme nuove anziché usate quando l’obiettivo era solo quello di dare la scia al compagno di squadra, per un piano non preventivato a giudicare dalle comunicazioni via radio: “Che cosa dovrei fare con queste gomme?”.
Pronta riposta del suo ingegnere di pista nel confermare l’errore.
Quindi pole per Sainz in prima fila con Perez, a segnare per entrambi una vigilia dalla grande occasione, poi un sorprendente Alonso.
L’uomo del sabato è stato certamente Albon capace di schierare la Williams in terza fila, male le Mercedes con una livrea vintage per celebrare i 55 anni con AMG, contraddistinta sulle fiancate dai numeri inseriti dentro un cerchio bianco per incontrare l’iconica “Red Pig” 300 SEl 6.8 AMG che vinse nel 1971 la 24h di Spa.
Le Frecce d’Argento viste le penalità della vigilia aveva strizzato l’occhio alla prima vittoria in stagione, nonostante i venerdì delle Frecce
d’Argento in questo 2022 siano stati sempre
complicati, con Hamilton che senza cercare scuse al termine delle qualifiche aveva paragonato il distacco dal miglior tempo di Verstappen come un calcio sui denti.
Le premesse di una gara viva, hanno certificato Verstappen di un’altra categoria, come velocità e gestione della gomma, basta vedere il distacco a fine gara per comprendere come tutti gli altri sembravano correre con macchine di Formula 2.
Sono bastati pochi giri al pilota olandese per recuperare le posizioni, e mettersi davanti a parità di strategie conducendo la gara senza problemi, per le forze in campo e le gare che restano alla fine del campionato, la distanza verso il secondo titolo mondiale è solo un conto alla rovescia.
Per la Ferrari la speranza era quella che l’aumento delle temperature potesse portare buone notizie come in Austria, ma la supremazia Red Bull è stata chiara, con Sainz temerario a difendere il podio da Russell.
Sicuramente sfortunato Leclerc nei primissimi giri, quando una visiera a strappo del casco si era infilata in una delle prese di raffreddamento, per fortuna in quel momento la gara era sotto la safety-car non perdendo troppo tempo, ma comunque rovinando l’ipotesi di rimonta dietro Verstappen.
Ad ogni modo difficilmente avrebbe potuto ambire di stare davanti le Red Bull, senza dimenticare ancora una volta quella scarsa lucidità in tema di strategie, oltre a quanto avvenuto in qualifica, a dir poco incredibile la scelta al penultimo giro del suo rientro per provare il giro più veloce in gara, salvo subire dapprima il sorpasso (poi restituito) di Alonso e quindi calcolando male i tempi di uscita, con la beffa della penalità data al monegasco in pit-lane per limiti di velocità costatagli la posizione a dir poco tranquilla.
Sintesi: per guadagnare un punto ne ha persi due.
Morale: tanto, tanto, tanto ma tanto su cui lavorare, e non solo sulla macchina.
Del Gran Premio ricorderemo anche gli screzi del passato che al momento giusto, tornano ad essere attuali.
È quanto successo al primo giro tra Hamilton ed Alonso; come premessa occorre ricordare il burrascoso rapporto in McLaren nel 2007, con Alonso reduce da due titoli iridati vinti consecutivamente in Renault, ed Hamilton nel ruolo di rookie a contrastare inaspettatamente il più quotato compagno di squadra, innescando una lotta interna che grazie ad una serie di dinamiche diede a Raikkonen, con la Ferrari, la vittoria tra i due litiganti.
L’inglese è stato troppo ottimista nella manovra di sorpasso costatagli il ritiro, commentata duramente a caldo in team radio da Alonso, a sottolineare secondo il suo punto di vista, la difficoltà a guidare quando si trova nel gruppo, rimandando alla capacità di vincere solamente con una macchina veloce di fronte al primo anno di problemi Mercedes dopo aver dominato la storia recente.
Più pacata la risposta del sette volte iridato, comunque a testimoniare il mancato avvicinamento tra i due nonostante siano trascorsi molti anni dalla convivenza nello stesso team: “Oggi è stata sicuramente colpa mia, non ho lasciato abbastanza spazio e ne ho pagato le conseguenze. Quindi si, non è stato intenzionale, è successo e basta. Il team radio di Alonso contro di me? Non ho una vera e propria risposta da dare, so come ti senti nella foga del momento, ma è bello sapere cosa pensa di me, è meglio che sia chiaro quello che prova. E come ho detto, non è stato intenzionale e me ne assumo le responsabilità. È quello che fanno dli adulti. Andarmi a scusare di persona? L’avrei fatto, ma poi ho sentito quello che ha detto.”
Il doppio risultato in zona punti, permette all’Alpine di prendersi la quarta posizione e distanziare la McLaren in evidente difficoltà che non riesce ad uscire fuori dalla crisi, non muovono la classifica costruttori Alfa Romeo e Haas, il risultato di Gasly permette all’Alpha Tauri di tenere la posizione sull’Aston Martin in top-ten per la terza volta consecutiva, a segno pure la Williams che agguanta un punto grazie al weekend straordinario di Albon, costruito dapprima in qualifica e lavorato in gara fino alla difesa negli ultimi giri.
Si torna in pista tra pochi giorni, quando sul circuito di Zandvoort si correrà il Gran Premio di Olanda previsto il 4 settembre.


Classifica Piloti
1. Verstappen (Red Bull) 284pt
2. Perez (Red Bull) 191pt
3. Leclerc (Ferrari) 186pt
4. Sainz (Ferrari) 171pt
5. Russell (Mercedes) 170pt
6. Hamilton (Mercedes) 146pt
7. Norris (McLaren) 76pt
8. Ocon (Alpine) 64pt
9. Alonso (Alpine) 51pt
10. Bottas (Alfa Romeo) 46pt
11. Magnussen (Haas) 22pt
12. Vettel (Aston Martin) 20pt
13. Ricciardo (McLaren) 19pt
14. Gasly (Alpha Tauri) 16pt
15. Schumacher (Haas) 12pt**
16. Tsunoda (Alpha Tauri) 11pt*
17. Zhou (Alfa Romeo) 5pt
18. Albon (Williams) 4pt
19. Stroll (Aston Martin) 4pt
20. Hulkenberg (Aston Martin) 0pt
21. Latifi (Williams) 0pt
* non partito in Arabia Saudita causa problema tecnico durante il giro di schieramento verso la griglia di partenza;
** non partito in Arabia Saudita causa incidente in qualifica;
*** due gare saltate causa Covid sostituito da Hulkenberg.
Classifica Costruttori
1. Red Bull 475pt
2. Ferrari 357pt
3. Mercedes 316pt
4. Alpine 115pt
5. McLaren 95pt
6. Alfa Romeo 51pt
7. Haas 34pt
8. Alpha Tauri 29pt
9. Aston Martin 24pt
10. Williams 4pt