F1 ’24: A BAKU VINCE PIASTRI

F

Con una guida da gran campione, Piastri vince in Azerbaigian davanti Leclerc, sul podio Russell dopo l’incidente Sainz-Perez sul finale, festa Williams con entrambi i piloti a punti.
Tra gli argomenti l’annuncio del progettista più vincente in Aston Martin, insieme a dettagli che vanno ad affinare il futuro della Formula 1 tra calendario ed il prossimo ciclo regolamentare targato 2026.

V

ince la McLaren che conferma la supremazia oramai chiara da diversi mesi, beffa per la Ferrari con Sainz sulle barriere a due giri dal termine quando un po’ di pazienza, avrebbe potuto portarlo sul podio con Leclerc in difesa sul finale, dopo avere stressato le gomme a seguito di una strenua lotta con Piastri per la vittoria.
Verstappen animo con una Red Bull all’incontrario, con Perez nel suo weekend migliore della stagione che purtroppo non raccogliere punti per l’incidente con l’altra Ferrari.

IL GRAN PREMIO
Preceduto da qualifiche con immediato colpo di scena, perché Norris è eliminato in Q1 costretto a partire diciassettesimo dopo aver preso la bandiera a scacchi prima dell’ultimo giro utile.
Pole position di Leclerc in prima fila con Piastri, poi Sainz e Perez clamorosamente davanti a Verstappen solamente sesto, in terza fila con Russell.
Al semaforo verde Leclerc ha tenuto la testa su Piastri, Perez davanti Sainz seguito da Verstappen e Russell, aggressiva la rimonta di Norris partito con la gomma dura vicino la zona punti dopo pochi giri, tempi abbastanza alti davanti, fase di gestione della gomma.
Primi due vicini nel giro n.5, Leclerc dopo aver respinto il primo attaccato ha aumentato il divario; Norris decimo nel giro n.8, Verstappen quinto e pit-stop nel giro n.13 insieme a Russell, Perez in quello successivo.
Leclerc davanti Piastri di oltre cinque secondi nel giro n. 14, Piastri box nel giro n.16 rientrato davanti Perez velocissimo e Norris, pit-stop Leclerc nel giro n.17 e Sainz in quello dopo.
Leclerc rispetto a Piastri con gomma più nuova di qualche giro, ma subisce il sorpasso nel giro n.20 e anche Perez vicino in terza posizione, bellissima sfida con tre piloti a giocarsi la vittoria in una gara ancora molto lunga soprattutto per la gestione della gomma.
Dietro duello tra Norris (non ancora fermatosi) e Verstappen per la sesta posizione, nei giri n.29 e 33 Leclerc vicinissimo a Piastri un mastino nel difendersi.
Battaglia estenuante perché Leclerc si avvicina tanto senza avere l’ultimo spunto per compiere il sorpasso, entrambi meritevoli della vittoria ciascuno con le due facce della gara, nel frattempo Sainz dietro Perez.
Finale da cuore in gola, perché negli ultimi giri Leclerc ha accusato problemi alle gomme posteriori, vedendo allontanarsi Piastri, Leclerc a due giri dal termine si è difeso da Perez, ad approfittarne Sainz poi ingolositosi di superare anche il compagno di squadra fino al contatto con Perez entrambi sulle barriere.
Virtual safety-car ad un giro dal termine, fino alla bandiera a scacchi: 1. Piastri, 2. Leclerc, 3. Russell, 4. Norris, 5. Verstappen, 6. Alonso, 7. Albon, 8. Colapinto, 9. Hamilton, 10. Bearman.

IN FERRARI
La classifica costruttori prima del weekend azero, aveva una distanza di -39 dalla Red Bull e -31 dalla McLaren, numeri ed un obiettivo nonostante il campionato purtroppo fin qui vissuto nell’incostanza di rendimento.
Alla vigilia era logico il rischio di un effetto boomerang dopo il trionfo di Monza dentro una stagione di alti e bassi, in questi giorni un esercizio fondamentale era stato quello di spegnere gli entusiasmi, tornare con i piedi per terra e affrontare progressivamente una gara per volta da qui al termine.
Soprattutto Leclerc che nelle dichiarazioni, aveva giustamente preferito non alzare le aspettative nonostante le buoni intenzioni di una pista amica, consapevole oramai dopo molti anni, di come la pressione possa crescere proprio nell’attesa di un risultato.
Qualifica su di giri, entrambe le rosse protagoniste con Leclerc in stato di grazia e Vasseur chiaramente a tenere i piedi per terra: “Dobbiamo goderci la pole, ma la cosa più importante sarà la gara di domani, non importa se hai tre decimi, due o cinque di vantaggio, non parti più avanti. Questo significa che dobbiamo concentrarci solo su noi stessi. Abbiamo un buon passo e lo abbiamo avuto sin dall’inizio del weekend, sia sulla simulazione gara che sul giro secco. Avere entrambe le macchine davanti domani è importante, ma gli altri non sono lontani. Sono certo che la gara sarà difficile”.
Come sempre i punti si fanno in gara, Leclerc dopo una prima parte in testa ha dovuto fare i conti con una McLaren più competitiva sulla gomma dura, mentre un grande peccato lo zero di Sainz, cui bastava forse un po’ di pazienza dopo una grande rimonta, mancando punti preziosi nei costruttori oramai alla portata.

Sulle medie eravamo competitivi, la macchina andava bene, ma purtroppo nelle FP1 e FP2 non abbiamo potuto provare la simulazione gara, per cui questo mi ha dato problemi nella gestione della gara. Abbiamo fatto fatica a gestire le gomme dure e verso la fine ho pensato che sarei finito contro il muro, e in effetti ci sono andato molto vicino. La McLaren e Oscar hanno fatto un lavoro eccezionale, sono stati migliori di noi.

Charles Leclerc

INTANTO
Le classifiche piloti e costruttori si fanno sempre più interessanti quando mancano sempre meno Gran Premi all’atto conclusivo di Abu Dhabi.
La Red Bull al momento perde la testa della classifica costruttori, mentre in quella piloti, Verstappen resta in testa con un buon margine perché da diverse gare, per svariati motivi non si è mai materializzato con continuità un vero rivale capace numericamente di essere costante nella classifica, nonostante ciò l’olandese e la scuderia tutta non può e non possono dormire sogni tranquilli.
Sulla situazione della RB20 aveva parlato il team principal Christian Horner, ammettendo il periodo complesso che fino a qualche Gran Premio addietro, era stato mascherato solamente dall’abilità di Verstappen nel fare la differenza.
Poi un ulteriore step (soprattutto di McLaren) che ha palesato come la macchina non risponde agli input degli ingegneri, un lavoro rivoluzionario sulla macchina dominatrice 2023 forse andato oltre la necessaria complessità, prodotto per evitare di trovarsi impreparati qualora gli avversari inevitabilmente, avrebbero preso spunto proprio dai concetti di quella monoposto.
Per esempio nei primi appuntamenti, le foto di quanto contenuto sotto il cofano motore, avevano fatto comprendere la complessità dell’impianto di raffreddamento che in sede di prestazione, aveva sorpreso tutti per il posizionamento inusuale (in quel momento valutato geniale) delle bocche per catturare l’aria, forse diventato vincolante quando i rivali hanno iniziato a sviluppare le proprio vetture rispetto al dominio iniziale delle Red Bull in continuazione alla scorsa stagione.
Certo per risalire ad una tale striscia di gare senza vittorie, bisogna risalire a qualche anno addietro, prima dell’introduzione delle attuali vetture ad effetto suolo.
La McLaren era giunta a Baku nella consapevolezza, a questo punto della stagione, di pensare ma soprattutto dovere impartire degli ordini di scuderia per capitalizzare il potenziale della propria vettura per attaccare anche la classifica piloti a vantaggio di Norris, nella consapevolezza del danno scaturito a Monza col sorpasso di Piastri alla variante della Roggia che fece perdere, in quel momento del Gran Premio, anche il secondo posto di Norris favorendo la gara di Leclerc.
Certo impronosticabile l’esito della qualifica di Norris, col team principal Andrea Stella che ha recriminato per l’esclusione in Q1 e la partenza nelle retrovie per una dinamica di presunto errore della scelta dei commissari di esporre la bandiera gialla nell’ultimo settore dove il pilota ha dovuto alzare il piede dall’acceleratore, frangente forse non necessario considerato come un’altra macchina procedeva lentamente fuori traiettoria, in una situazione che probabilmente doveva essere eliminato a monte per non trovarsi in quella scomoda situazione quando tutto può succedere, tra l’altro col potenziale dell’attuale McLaren.
A questo punto Piastri vista l’incostanza di Norris, si candida seriamente al ruolo di pilota numero uno, senza dirlo ma col potere dei fatti, per un futuro tutto da scrivere e soprattutto da seguire.
Resta incomprensibile il comportamento delle Mercedes visti i risultati prima delle vacanze estive confrontati agli attuali, a dimostrazione di quanto le macchine e la loro configurazione possa essere sensibile nel comportamento secondo le caratteristiche del tracciato.
Hamilton è partito dalla pit-lane dopo aver introdotto un nuovo ICE oltre il numero consentito nell’intero campionato, mentre Russell sale sul podio grazie al doppio ritiro davanti, altrimenti avrebbe concluso in quinta posizione.
L’Aston Martin a parte il sesto posto di Alonso, si gode il momento di avere tutti i riflettori addosso per l’annuncio del richiestissimo Adrian Newey, con la convinzione e soprattutto giusta esperienza di poter lottare per il vertice della Formula 1, anche col sostegno delle nuove strutture della Scuderia e munifici sponsor, tra tutti la compagnia petrolifera Aramco.
Un’operazione talmente voluta e aggiungo, economicamente forse spropositata come una vendita all’asta giocando a rialzo, da scavalcare il vincolo del budget cap cedendo allo stesso Newey direttamente delle quote aziendali.
La sfida è sicuramente lanciata, soprattutto in vista del prossimo ciclo regolamentare 2026 con quello che si profila essere un abbondante dream team di tecnici, che oltre essere un bene potrebbero rivelarsi un’arma a doppio taglia per la Scuderia anglo-canadese.
Potrà forse apparire all’eccesso, ma non può dirsi come Lawrence Stroll stia facendo di tutto per scalare le gerarchie con investimenti da capogiro, questo ancora una volta nella dimostrazione di quanto sia difficile nella Formula 1, l’immediata o in tempi ristretti progressione dei valori in pista, che ovunque passano da un lavoro iniziato anni addietro.
Racing Bulls giunta con la salda intenzione di difendere il sesto posto nei costruttori, portando ad ogni gara degli aggiornamenti sulla RB VCARB 01 stavolta caratterizzata da una dettagliata e particolare per la sagomatura dell’ultimo flap, un lavoro per interpretare anche l’argomento delle ali flessibili dopo la confermata legalità della Federazione sulle soluzioni adottate da McLaren e Mercedes, solamente che il risultato in gara non ha premiato gli sforzi.
Haas con prove di 2025 vista la partecipazione di Bearman (classe 2005) al posto dello squalificato Magnussen, in qualifica capace di fare meglio del più esperto Hulkenberg, il giovane pilota della Ferrari Accademy festeggia il decimo posto, diventando il primo uomo nella storia a disputare due gare (aveva esordito in Arabia Saudita al posto di Sainz con problemi di appendicite), con altrettanti team diversi e sempre a punti.
Certo anche in questo caso, l’aiuto è arrivato dal doppio ritiro sul finale di gara, ma ad ogni modo Bearman sarebbe arrivato anche in gara davanti Hulkenberg, risultato positivo già di per sè.
Festa Williams che supera l’Alpine grazie alla doppia posizione in top-ten utile a muovere la propria classifica, proseguendo la voglia di cambiare pagina e confermando una grande sessione di qualifica con entrambe le macchine in Q3, certo clamoroso è stato l’errore nel lasciare in quella di Albon nell’ultimo tentativo l’air box inserito, chissà magari l’adrenalina del momento avrà giocato un brutto scherzo.
Di Colapinto oltre i primi punti alla sua seconda gara in Formula 1, resta la bellissima scena di andare ad abbracciare la mamma dopo la qualifica conclusa davanti Albon, purtroppo per lui quel sedile è già destinato a Sainz, ma sicuramente sta ben figurando candidandosi ad un ruolo per il futuro prossimo.
Per dare il senso della prestazione, l’ultima volta che Albon era stato battuto in qualifica da compagno di squadra, era avvenuto a Silverstone 2022.
Purtroppo ancora lontana la Sauber, la cui prossima campagna rafforzamento targata Audi, prevede l’ingresso dell’ormai ex direttore sportivo della Red Bull, Jonathan Wheatley che ne diventerà prossimo team principal, notizia ma soprattutto investimento che dimostra la voglia di risalire dal fondo ma soprattutto competere con i migliori.

IL FUTURO
Guarda soprattutto al prossimo ciclo regolamentare, che vedrà soprattutto l’evoluzione delle attuali power-unit cui tutti i motoristi e team sono chiamati anzitempo a lavorare, per non essere impreparati.
Per evitare un altro 2014, quando all’esordio delle motorizzazioni ibride la Mercedes fu capace di costruire un vantaggio di diverse stagioni, la Federazione ha pensato un sistema di concessioni e nella fattispecie, alcuni criteri che progressivamente andranno a perfezionare il regolamento, già prevista la possibilità di ore extra in sviluppo per chi accuserà un deficit di almeno quindici cavalli, quantificando circa il 30% di tempo in più al banco.
Adesso la decisione di avvalersi di sensori di coppia installati sui semiasse delle vetture, che permetteranno la misura in tempo reale di ciascuna power-unit, sistema già impiegato dalla direzione gara nel WEC.
A proposito di futuro, dentro un campionato oramai lunghissimo dove spingono molti Paesi ad essere presenti, evidentemente coperti finanziariamente dall’investimento con un ritorno soprattutto di promozione turistica dell’evento, piste europee come quelle di Zandvoort, Spa-Francorchamps, Imola e Barcellona (che perderà la candidatura fissa dal 2026 per l’ingresso di Madrid) nei prossimi rinnovi contrattuali, potrebbe alternarsi per mantenere nel calendario un numero congruo di appuntamento storici con la Formula 1, senza escludere un ritorno della Germania visto il programmato ingresso di Audi e la posizione della Mercedes.

PROSSIMO APPUNTAMENTO
Tra pochi giorni sul circuito cittadino non permanente di Marina Bay, sede il 22 settembre del Gran Premio di Singapore.

CLASSIFICA PILOTI
1. Verstappen (Red Bull) 313pt
2. Norris (McLaren) 254pt
3. Leclerc (Ferrari) 235pt
4. Piastri (McLaren) 222pt
5. Sainz (Ferrari) 184pt*
6. Hamilton (Mercedes) 166pt
7. Perez (Red Bull) 143pt
8. Russell (Mercedes) 143pt
9. Alonso (Aston Martin) 58pt
10. Stroll (Aston Martin) 24pt
11. Hulkenberg (Haas) 22pt
12. Tsunoda (Racing Bulls) 22pt
13. Ricciardo (Racing Bulls) 12pt
14. Albon (Williams) 12pt
15. Gasly (Alpine) 8pt
16. Bearman (Ferrari/Haas)** 7pt
17. Magnussen (Haas) 6pt
18. Ocon (Alpine) 5pt
19. Colapinto (Williams) 4pt***
20. Sargeant (Williams) 0pt
21. Zhou (Sauber) 0pt
22. Bottas (Sauber) 0pt

* Assente nel Gp d’Arabia Saudita causa appendicite, sostituito da Bearman.
** Presente anche nel Gp d’Azerbaigian al posto dello squalificato Magnussen.
*** Sostituisce Sargeant dal Gran Premio d’Italia.

CLASSIFICA COSTRUTTORI
1. McLaren 476pt
2. Red Bull 456pt
3. Ferrari 425pt
4. Mercedes 309pt
5. Aston Martin 82pt
6. Racing Bulls 34pt
7. Haas 29pt
8. Williams 16pt
9. Alpine 12pt
10. Sauber 0pt

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Andrea La Rosa

2 commenti

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    • E’ un pilota australiano di 23 anni, già vincitore delle categorie propedeutiche alla massima serie quali Formula 3 e Formula 2, al centro nell’estate 2022 di un vero e proprio caso che gli ha svoltato (in meglio) la carriera quando era membro dell’Accademy del team Alpine (Renault per intenderci), quando l’indomani del passaggio di Alonso in Aston Martin la scuderia reagì con la promozione di Piastri che nel frattempo, era libero di parlare con altri team di Formula 1 tanto che i contatti con la McLaren erano già partiti.
      Alpine lo annunciò dai propri canali social e fece una figuraccia perchè lui (Piastri) non si fece scrupoli a sbugiardare l’accaduto con un tweet, tanto che il ricorso al Contract Recognition Board finì per evidenziarne la storia, dandogli ragione come al suo manager (ed ex pilota) Mark Webber.
      Una vicenda evidentemente basata su clausole, opzioni e quant’altro che oltre al danno, vide per Alpine la beffa di non vedere riconosciuto nemmeno un’indennizzo.
      Una svolta col senno del poi.
      Da un lato l’Alpine di quella gestione mostrò carenze e mancanza di programmazione che ancora oggi purtroppo paga, tanto (per esempio) da pensare di avvalersi nel prossimo ciclo regolamentare del 2026, della fornitura di power-unit esterna (si parla Mercedes) nonostante sia storicamente un costruttore in proprio, mentre il pilota ha trovato una squadra adesso al vertice della classifica costruttori anche grazie ai suoi risultati.
      Al secondo anno titolare in Formula 1, sta dimostrando una progressiva solidità rispetto al compagno di squadra Norris, ultimamente incerto e poco lineare di fronte alla possibile rimonta su Verstappen nella classifica piloti, oggi aperta nonostante lo svantaggio di punti per l’inerzia di avere una macchina più forte e ancora gare da disputare.

Andrea La Rosa

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