Spettacolare gara segnata dalla variabile meteo, dove Hamilton torna alla vittoria due anni e sette mesi dall’ultima volta, sul podio Verstappen e Norris. Ferrari cercasi: quinto Sainz e quattordicesimo Leclerc (doppiato) che pagato avere anticipato la sosta quando la pioggia non era ancora tale per montare la gomma intermedia.
Una pista delle quattro stagioni dove ha regnato l’incertezza del fattore meteo che a più riprese ed intermittenza, ha animato i cinquantadue giri.
Alla bandiera a sacchi torna alla vittoria Hamilton, in un finale non scontato fino alla bandiera a scacchi, per il sette volte campione del mondo un successo che dimostra la sua competitività nonostante i 39 anni, alla sua nona vittoria a Silverstone come mai nessuno.
Verstappen può ritenersi soddisfatto della sua gara, con un paio di giri in più avrebbe clamorosamente attaccato la leardeship ma ha pagato il non aver ritmo sul bagnato pur azzeccando tutto insieme al muretto, recrimina ancora una volta la McLaren, dapprima per aver rovinato la gara Piastri tenuto in pista un giro di troppo col bagnato, poi fermando in ritardo Norris; Ferrari cercasi.
IL GRAN PREMIO
Le qualifiche sono state segnate inizialmente dalla variabile meteo, dapprima la pioggia poi il sole e di conseguenza, la pista è andata asciugandosi soprattutto in Q1 dove sul finire alcuni piloti hanno montato la gomma d’asciutto, fuori Perez e dunque subito eliminato alle prese con un momento a dir poco complicato.
A quel punto bandiera rossa, piloti in attesa di riprendere la sessione con gomme slick ma nel frattempo è ritornata la pioggia in alcune parti del circuito, timing cruciale e sessione complicatissima, poi in Q2 pista in evoluzione e fuori Leclerc dai primi dieci.
Premesse di una lotta per la pole tra Mercedes e McLaren, anche per effetto dei danni riportati sulla macchina di Verstappen dopo l’uscita sulla ghiaia in Q1.
Triplete britannico ma soprattutto grande prestazione delle Frecce d’Argento con Russell e Hamilton in prima fila, poi Norris e Verstappen, super Hulkenberg con la Haas in quinta posizione, solamente settimo Sainz.
Premessa di una gara con almeno quattro piloti con l’ambizione di potere vincere, dove l’incertezza meteo ha nuovamente mescolato le carte.
Semaforo verde in condizione di asciutto, Mercedes davanti e Verstappen subito aggressivo su Norris ingenuo nel lasciargli spazio, poca gestione di gomma per tutti considerato il rischio pioggia nella prima parte di gara in linea col passaggio del secondo stint.
Primi dieci giri con le Mercedes a fare il passo, Norris vicino a Verstappen per il sorpasso compiuto nel giro n.15, poi ombrelli aperti e Piastri supera la Red Bull n.1, Hamilton supera Russell nel giro n.18, caos perché anche Norris sopravanza Russell e situazione di bagnato non omogeneo in tutto il circuito.
Norris supera Russell, Leclerc è il primo ai box per la gomma intermedia, Piastri supera Hamilton nel giro n.20, Sainz attaccato a Verstappen, la pista cambia nel breve tempo e si rivela troppo anticipato il pit-stop di Leclerc.
McLaren davanti nel giro n.24, pioggia intensificata dal giro n.26, piloti alla guida in punta di dita, box Verstappen e Sainz per la gomma intermedia seguiti da tutti gli altri, penalizzato Piastri perché rientra per ultimo.
Pioggia che bagna a sufficienza per la gomma intermedia con un settore praticamente asciutto, tempi saliti per situazione di degrado gomme, poi colpo di scena per Russell che si ritira quando si trovava in quarta posizione.
In testa Hamilton (soft), poi Norris (soft) e Verstappen (hard) agguerrito nella rimonta, ultimi dieci giri da qualifica per un arrivo in volata, duello per il secondo posto con Verstappen che supera Norris a tre giri dal termine, agguerrito verso il primo posto che però, rimane di Sir Lewis che nel giro d’onore, tiene in mano la bandiera del Regno Unito.
GAMBERO ROSSO
Mi da proprio fastidio che nel momento in cui la Red Bull diventa terrestre, Mercedes e McLaren riemergono protagoniste, rimane assente la Ferrari.
L’esigenza principale era quella di migliorare il rendimento in qualifica e per questo alla vigilia del weekend, Vasseur era stato chiaro nelle intenzioni di non tornare indietro e proseguire la strada sulle novità seppur rivelatesi controproducenti: “Sono convinto che a Maranello i nostri ingegneri abbiano lavorato bene, creando un pacchetto di aggiornamenti che ci ha dato maggior carico aerodinamico. Ora sta a noi riuscire a estrarre in pista dalla SF-24 il potenziale che sappiamo esserci”.
L’obiettivo era quello di curare il male oscuro, con un nuovo estrattore capace di controllare il saltellamento che ha caratterizzato le recenti prestazioni della SF-24.
A Silverstone c’è stata la possibilità di sfruttare i tre turni di prove libere, anche per confrontare i dati reali rispetto a quelli della galleria del vento che purtroppo, hanno generato l’inaspettato arretramento nelle gerarchie in questa parte centrale del campionato.
Gli aggiornamenti introdotti a Barcellona non hanno rispettato le attese, dando più carico aerodinamico con l’effetto negativo di maggiore downforce che ha generato nuovamente porpoising, ovvero quel fastidioso saltellamento che subentra appena superata una determinata velocità, con l’effetto negativo anche sulle gomme posteriori che soffrono di surriscaldamento per mancanza di aderenza.
Certo l’esito della prima sessione di prove libere ha lasciato perplessi, considerato il lavoro di confronto tra i piloti, uno con la configurazione pre-Barcellona e l’altro con quella in pista negli ultimi Gran Premi, dove il confronto almeno sul giro secco non ha avuto gli effetti che logica avrebbe voluto, ovvero la Rossa aggiornata non ha fornito un miglioramento eclatante tanto che Sainz (vecchia configurazione) con gomma dura ha accusato un distacco di appena diciotto millesimi da Leclerc che aveva ottenuto il tempo con la mescola media, con problemi di guidabilità nel corso di una breve simulazione del passo gara.
Ancora comparazione nella seconda sessione, con le due macchine distanti un decimo ed una supremazia diversa tra giro secco e passo gara, tale da rendere probabilmente insonne la notte tra venerdì e sabato su scelta adottare.
Fattore dipendente anche dal meteo perché sulla macchina di Leclerc, come previsto, il problema era stato ancora una volta il boucing ma in caso di pioggia, viste le velocità di percorrenza più basse, tale saltellamento sarebbe stato meno impattante con un vantaggio sulle curve più lente, mentre in caso di asciutto, la prospettiva sarebbe comunque stata quella di una Ferrari quarta forza anche dietro la Mercedes.
Per questo nella terza sessione, è arrivata la decisione di adottare per entrambe le monoposto, la SF-24 in versione “Imola” senza il successivo pacchetto di Barcellona.
La qualifica non ha sortito gli effetti sperati, con Leclerc addirittura fuori in Q2, non oltre il settimo tempo per Sainz addirittura dietro la Haas,
Risultato sconcertante se confrontato con i progressi di Mercedes e Mclaren dietro ad inizio campionato, da mangiarsi le mani considerata la Red Bull ad una sola punta.
Mentre la concorrenza avanza spedita, resta inaccettabile il lento declino della Ferrari che dopo Montecarlo sembrava sul punto di potere finalmente stazionare in maniera più costante non solo per il podio, ma ben oltre che oggi è un miraggio.
Regna l’incertezza sul fronte tecnico, perché Newey non ha sciolto le riserve e probabilmente non lo farà prima del prossimo autunno, cui incombe l’Aston Martin su cui sarebbe direzionato l’attuale direttore tecnico Enrico Cardile da cui è nata l’attuale macchina, risorsa aziendale che delibera gli sviluppi e direzioni da intraprendere per migliorare le prestazioni anche in considerazione dei circuiti su cui gareggiare, in sintesi padre dell’attuale SF-24.
Non può considerarsi il solo capo espiatorio, ma in qualsiasi azienda privata, un tale flop avrebbe comportato azioni ben precise considerata una Ferrari ridicolizzata, in una situazione talmente critica da fare sperare alla vigilia della gara, nella possibilità della pioggia per rimescolare le carte.
Gli sviluppi riscrivono le gerarchie mese dopo mese, un delicato gioco di compromessi cui serve non rovinare gli equilibri iniziali dove in Ferrari si è sbagliato clamorosamente, laddove adesso sarebbe stato il momento perfetto per affondare il colpo, a differenza di una Mercedes che tre mesi addietro, arrancava come quinta forza.
In gara Sainz si è acceso soprattutto in condizione di lieve pioggia, mentre per Leclerc troppo anticipato il primo pit-stop che di fatto, ha rovinato la sua gara amaramente doppiato e distante dalla zona punti.
CLASSIFICHE
Se quella “piloti” resta comunque ampiamente a favore di Verstappen la cui notizia, è quella che dopo due anni non vince per la seconda gara consecutiva, rimane aperta la gerachia dei costruttori perché Perez continua a soffrire e soprattutto non contribuire.
Detto di una Ferrari lontana, la McLaren (quarto Piastri) pur pagando degli errori tali da sembrare non volere vincere, continua ad avvicinarsi al pari di una Mercedes la cui seconda vittoria consecutiva, oltre al morale, consegna tanti punti comunque pochi visto il ritiro di Russell, potenzialmente almeno da podio.
Doppia top-ten per l’Aston Martin che muove la sua classifica, risultato eccezionale per Hulkenberg (sesto) con una Haas aggiornata che mostra enormi progressi rispetto alla diretta rivale Racing Bulls, decima con Tsunoda.
Il premio della Williams nella gara di casa è rappresentato dal nono posto di Albon, fuori dalla top-ten l’Alpine alle prese con un weekend che spezza i miglioramenti visti nelle ultime gare, e la Sauber che rimane l’unico team senza aver segnato nemmeno un punto.
Non riesco a smettere di piangere. Era dal 2021 che ogni giorno mi alzavo e mi preparavo, allenandomi a livello fisico e mentale, per raggiungere questo obiettivo. Vincere questa gara al mio ultimo GP di Gran Bretagna con questo team era una cosa a cui tenevo tantissimo. Li adoro e devo loro tantissimo per tutto il duro lavoro che hanno fatto in questi anni. Sarò per sempre grato a tutti i membri di questo team.
Lewis Hamilton
CERCA(VA)SI RELAX
Dopo l’incidente in Austria tra Verstappen e Norris, i giorni di avvicinamento alla tappa britannica sono stati poco distensivi, con buona pace di chi attendeva riflessioni, passi indietro, scuse e quant’altro utile a gettare acqua sul fuoco per evidenziare anche il senso di responsabilità delle parti.
Questo a significare ancora una volta, che quando si alza la competizione e l’equilibrio in pista, le prime ad essere cestinate sono proprio quelle parole di benevolenza, stima e complimenti altrui.
Le parole espresse da Jonny Herbert, ex pilota di F1 e commissario in Austria, hanno spiegato la difficoltà nel giudicare i comportamenti dei piloti con l’applicazione dei regolamenti, sottolineando il DNA di Verstappen quando si tratta di duellare, seppur confermando essere stata applicata in quella circostanza, la massima penalità possibile regolamento alla mano: “L’ha sempre fatto, ha sempre guidato al limite del regolamento se non oltre forzando le regole non scritte tra piloti. È difficile lottare con lui perché ti intimidisce, esattamente come lo facevano Ayrton Senna, Michael Schumacher e Lewis Hamilton.”
Un profilo Instagram dedicato a caricature sulla F1, aveva ipotizzato una nuova “Copse”, riferimento a quanto accadde nel 2021 tra Verstappen ed Hamilton nel corso del primo giro, quando entrambi vennero a contatto e proprio l’olandese ebbe la peggio, tra i “like” del fotomontaggio con Norris nei panni di Hamilton, non era passato inosservato quello del padre di Lando.
La stessa Red Bull non si è fatta pregare nel rispondere al gioco, in una sorta di accerchiamento su quella che sarebbe stata l’atmosfera che avrebbe atteso Verstappen (trattandosi per Norris della gara di casa) citando la pellicola Disney “Rapunzel” con il ladro Flynn Rider accerchiato dalle spade di chi era pronto a catturarlo, un ribaltamento di messaggio in un “Siamo pronti per il Gran Bretagna, a presto Silverstone”.
Un batti e ribatti fatto di più riprese anche tra team principal, dove per esempio Horner ha ricordato a Stella quelli che talvolta erano anche i comportamenti di Michael Schumacher ai tempi della sua esperienza in Ferrari.
Sarebbe bastato altro per abbassare la tensione dentro e fuori la pista, per un esempio una semplice foto con entrambi sorridenti ed una stretta di mano considerato come evidentemente l’adrenalina, abbia preso il sopravvento.
Almeno ci ha pensato Norris, prima l’inizio del weekend, a raffreddare gli animi: “Ho parlato con Max, ma non penso fosse necessario che chiedesse scusa. Alcune delle cose che ho detto nelle interviste dopo la gara erano più derivate dalla mia frustrazione in quel momento. C’era tanta adrenalina e tante emozioni, ma ho detto alcune cose nelle quali non credevo necessariamente, e più avanti nel corso della settimana ci ho creduto sempre meno”.
Anche qui il web non ha perdonato la radicale retromarcia del pilota McLaren, chiaramente tutto ciò in attesa della prossima puntato o meglio, duello in pista.
Per fortuna i duelli di Silverstone, sono rimasti sereni.
NUOVE LEVE
Per regolamento durante la stagione, ogni scuderia deve obbligatoriamente dare spazio a piloti debuttanti in almeno due sessioni di prove libere, occasione che le scuderie danno a giovani delle loro accademy oppure a piloti con accordi commerciali.
La prima sessione di prove libere è stata l’occasione per vedere in pista alcuni di loro, come Oliver Bearman con la Haas di cui ricordiamo l’esordio nel Gran Premio d’Arabia Saudita con la Ferrari per sostituire Sainz operato urgentemente di appendicite.
È stato il turno di John Doohan con l’Alpine anche per avere un riferimento nel suo lavoro al simulatore, ricordiamo come lo stesso pilota australiano sarà impegnato in un test sulla stessa pista con la macchina 2022 su cui girerà anche Mick Schumacher, ipotesi che potrebbe valere come opportunità e sfida diretta per il sedile che lascerà Ocon qualora sfumasse l’affare Sainz.
In pista anche il giovane argentino con chiare discendenze italiane Franco Colapinto a bordo della Williams, col direttore della scuderia Sven Smeets che aveva dichiarato essere stato un premio per i risultati fin qui conseguiti in F2, lo stesso pilota è stato il primo argentino a disputare una sessione ufficiale dopo ben 23 anni, l’ultimo fu Gaston Mazzacane sulla Prost nel Gp di San Marino 2001 venendo poi sostituito da Luciano Burti dopo appena 4 gare.
Anche la Red Bull ha schierato uno dei suoi piloti di riserva, il franco-algerino Isack Hadjar attualmente impegnato in F2 che ha guidato la vettura di Perez, con l’ambizione di un posto al sole nella galassia austriaca pur rimanendo nelle gerarchie, dietro Liam Lawson che probabilmente l’anno prossimo, sarà titolare alla Racing Bulls al posto di Ricciardo.
ANCORA MERCATO
In attesa di vedere completato il puzzle delle caselle mancanti che comporranno la prossima griglia di partenza, prosegue la campagna rafforzamento dell’Aston Martin che gerarchia attuale a parte, dimostra la volontà d’investire per migliorarsi; l’ultima notizia è quella di Andy Cowek (ex responsabile della motorizzazione Mercedes) nuovo CEO del gruppo.
Alla Haas sarà il 19enne Bearman a prendere il posto di Hulkenberg che passerà in Audi (Sauber), con la squadra americana che resta indecisa su chi farà coppia (opzione Ocon dopo i saluti con Alpine), dinamica indirettamente importante per la Ferrari che torna ad avere un prodotto del suo vivaio nel ruolo di pilota titolare come avvenuto nel recente passato per Leclerc o Giovinazzi.
Situazione in miglioramento per l’Alpine la cui influenza e lavoro manageriale di Flavio Briatore, potrebbe spingere Sainz ad accettarne il corteggiamento, non sono passate inosservate le parole del manager italiano che in vista del ciclo regolamentare in vigore del 2026, ha l’obiettivo di tornare su podio.
Effettivamente pare essere tornata una seria programmazione alla scuderia francese, che recentemente ha annunciato un rinnovo pluriennale a Gasly, in trattativa per la power-unit Mercedes (anche a costo di diventare team clienti) e punta a non farsi sfuggire il miglior pilota sul mercato, come altresì caldo sarebbe il nome di Mattia Binotto ricordiamo ex team principal Ferrari.
Una “benedizione” quella dell’ex patron del Gran Circus, Bernie Ecclestone vista la recente crisi Alpine: “Ho parlato a lungo al telefono con il capo della Renault Luca de Meo. Era disperato. Poi è saltata fuori la parola Briatore. Abbiamo subito convenuto che solo un uomo d’azione, un bandito tra gli angeli, poteva essere d’aiuto in una situazione così confusa.”
Sul futuro di Adrian Newey ex Red Bull e contesto da quasi tutta la griglia, ci ha pensato la moglie a giocare sul futuro: “Siamo stati in vacanza a Limewood, di proprietà di Jim Ratcliffe, arrivando in una Aston Martin in stile Ferrari blu/argento, indossando pantaloncini papaya, e ci siamo tenuti all’erta con le Red Bull”.
In ultimo (ma non per ultimo) c’è la spinosa involuzione di Perez che preoccupa la Red Bull insieme a pericolose clausole che includono il non essere più di cento punti dietro Verstappen dopo il Gp del Belgio e non oltre le cinque posizioni dietro nella classifica piloti.
A proposito di quella che sarebbe un’incredibile sostituzione, ne ha parlato il giornalista inglese Joe Saward: “Ricciardo è andato in Racing Bulls per motivare Perez a far meglio. Ma Daniel non ha fatto abbastanza per convincere Red Bull, ma come Perez è un pilota popolare e utile. È sempre più probabile che Red Bull tolga Ricciardo dal suo attuale team e lo sostituisca con Lawson durante la pausa estiva. Ma ci si sta chiedendo: Daniel farebbe un lavoro migliore di Perez? O Lawson sarebbe la scelta migliore per conquistare più punti?”.
GO KIMI!
In questo incastro c’è anche la Mercedes, il cui sogno proibito per sostituire Lewis Hamilton si chiama Max Verstappen, così la ritrovata competitività dopo un inizio di stagione a dir poco negativo, insieme alle risapute tensioni interne alla Red Bull, potrebbero risultare il miglior biglietto da visita per convincere definitivamente il campione olandese.
C’è da tenere d’occhio la situazione Antonelli, che dopo un ottimo programma di test rimane il promesso sposo in F1 sotto l’ala delle Frecce d’Argento, resta da capire quando e come, perché le porte potrebbero aprirsi dapprima in Williams prendendo il posto il Sargeant già durante l’attuale campionato.
Attualmente impegnato in F2, proprio a Silverstone è arrivata la prima vittoria in maniera straordinaria nella bagnatissima sprint race, riportando l’Italia sul gradino più alto del podio nella categoria cadetta quattro anni dopo Luca Ghiotto, sangue freddo in tutti i ventuno giri di una gara più volte neutralizzata e anche interrotta.
Intervistato nel dopo-gara, Toto Wolff ha pronunciato parole significative: “Non ha nemmeno diciotto anni, questa vittoria è una svolta per lui. Ha fatto un grosso step, sono sicuro che avrà una grande carriera in F1.”
INDIGESTIONE
Se la scelta di Alpine nel richiamare Briatore è apparsa disperata, il ritorno nel Gran Circus rimane controverso nel ricordo di una pagina nera della Formula 1 moderna.
Il riferimento è nel Gp di Singapore 2008, quando Nelson Piquet jr che guidava l’allora Renault si schiantò deliberatamente contro un muro per aiutare il compagno di squadre Alonso a ottenere una vittoria a dir poco insperata, sfruttando la regola che non era possibile fare la sosta ai box in regime di safety-car, contrariamente un pilota sarebbe stato penalizzato con uno stop and go pari a dieci secondi.
Tra questi piloti c’era Felipe Massa il cui pit-stop successivo si rivelò un vero e proprio incubo, circostanza della safety-car che spianò la strada proprio ad Alonso mentre col senno del poi, costò il mondiale del ferrarista indipendentemente dall’incredibile esito dell’ultima gara di Interlagos decisa addirittura nella curva finale a favore di Hamilton (avvantaggiato a Singapore perchè arrivò terzo rispetto a Massa fuori dalla zona punti) in incredibile situazione meteo.
Quando Piquet venne successivamente licenziato durante la stagione 2009 in corso, la situazione diventò una vendetta da servire su un freddo piatto, col brasiliano che confessò l’accaduto.
Un giro di processi, denunce e controdenunce che si conclusero nell’aprile 2010, con Briatore prima radiato e dopo riabilitato seppur allontanato dai circuiti per molti anni, prima di rivederlo nel 2022 con un ruolo attivo tramite la F1 che lo nominò ambasciatore della categoria, oggi consulente di Alpine e riferimento per un’ambizione rinascita del team.
Dopo il botta e risposta con Damon Hill, pilota della Williams protagonista ai tempi dei duelli con la Benetton di cui Briatore fu protagonista e artefice dei trionfi di Schumacher, è arrivato il parere proprio di Felipe Massa che a causa di quell’incidente voluto, perse proprio il mondiale 2008.
Nel recente periodo ha annunciato di avere intrapreso azione legale coinvolgendo anche le parti che furono interessate nel crashgate, la sua reazione come raccontato da motorsport-total.com: “Non dico niente, la notizia si commenta da sola. Ci sono molte cose strane in questo mondo. Ma tutto quel che posso dire è che c’è una squadra che sta lavorando sulla questione e stiamo andando avanti. Siamo motivati e stiamo lottando. Crediamo che quello che mi è successo non sia corretto. Non solo per me, ma anche per lo sport”.
LIVREE SPECIALI
Per la Williams che ha celebrato il Gran Premio col nome di tutti i 1.005 dipendenti e la bandiera britannica a colorare l’area del cofano motore, storica scuderia attualmente alle prese con un lento e costante recupero dalle retrovie, attività speciale che tra l’altro ha visto scendere in pista anche la monoposto storico con un sound d’altri tempi: la FW22 guidata proprio da Jenson Button che nella stagione 2000 ottenne il terzo posto nella classifica costruttori.
Livrea (poco poco) diversa anche per la Red Bull, con un lavoro realizzato da un fan thailandese che ha voluto ricordare la veste utilizzata nei test pre-stagionali del 2015 per celebrare i venti anni in F1.
PROSSIMO APPUNTAMENTO
Dopo diversi Gran Premi consecutivi, segue una pausa con la prossima gara prevista il 21 luglio all’Hungaroring di Budapest, nella settimana successiva sarà il turno di Spa-Franchorchamps che sancirà la pausa estiva per riprendere il 25 agosto a Zandvoort per il Gran Premio di Olanda.
CLASSIFICA PILOTI
1. Verstappen (Red Bull) 255pt
2. Norris (McLaren) 171pt
3. Leclerc (Ferrari) 150pt
4. Sainz (Ferrari) 146pt*
5. Piastri (McLaren) 124pt
6. Perez (Red Bull) 118pt
7. Russell (Mercedes) 111pt
8. Hamilton (Mercedes) 110pt
9. Alonso (Aston Martin) 45pt
10. Stroll (Aston Martin) 23pt
11. Hulkenberg (Haas) 22pt
12. Tsunoda (Racing Bulls) 20pt
13. Ricciardo (Racing Bulls) 11pt
14. Bearman (Ferrari) 6pt
15. Gasly (Alpine) 6pt
16. Magnussen (Haas) 5pt
17. Albon (Williams) 4pt
18. Ocon (Alpine) 3pt
19. Zhou (Sauber) 0pt
20. Bottas (Sauber) 0pt
21. Sargeant (Williams) 0pt
* Assente nel Gp d’Arabia Saudita causa appendicite, sostituito da Bearman.
CLASSIFICA COSTRUTTORI
1. Red Bull 373pt
2. Ferrari 302pt
3. McLaren 295pt
4. Mercedes 221pt
5. Aston Martin 68pt
6. Racing Bulls 31pt
7. Haas 27pt
8. Alpine 9pt
9. Williams 4pt
10. Sauber 0pt