F1 ’24: BENTORNATA McLAREN

F

Tante emozioni nel Gran Premio di Ungheria; vince Piastri seguito da Norris, terzo Hamilton dopo aver resistito a Verstappen (quinto) mentre la Red Bull è oramai dietro la Mclaren che oltre a segnare la doppietta, sogna e finalmente concretizza il lavoro svolto in questi mesi. Ferrari: quarto Leclerc e sesto Sainz.

B

ellissima e divertente gara all’Hungaroring dove le strategie dei pit-stop, nonostante le difficoltà dei sorpassi, hanno animato il risultato delle prime posizioni.
Doppietta McLaren che oltre a festeggiare, necessita di una maggiore chiarezza nelle scelte per non destabilizzare l’armonia tra i piloti, eccessivamente nervoso Verstappen che butta il podio e viene pesantemente criticato in team-radio dalla sua stessa squadra.

IL GRAN PREMIO
Qualifiche interessanti soprattutto per la pioggia iniziata a cadere pochi minuti prima dell’inizio, situazione di pista umida perché non sufficientemente bagnata per montare la gomma intermedia, dramma sportivo per Perez nuovamente sulle barriere e macchina pesantemente danneggiata; colpo di scena l’eliminazione di Russell in Q1 per un errore di strategia.
Palpitante Q3 con la pioggia in forma leggera, piloti dentro subito con gomma nuova nel dubbio della pioggia, bandiera rossa per l’incidente di Tsunoda e ultimi minuti dove nessuno si è migliorato.
McLaren super in prima fila (dopo dodici anni) Norris-Piastri, dietro Verstappen e Sainz, poi Hamilton-Leclerc.
Premesse di un Gran Premio tale da segnare la svolta nelle gerarchie del campionato, cielo sereno, asfalto caldissimo e strategia dei big a due soste.
Al semaforo verde ottimo spunto di Piastri, largo ma secondo Verstappen dopo aver tenuto giù l’acceleratore approfittando della via di fuga d’asfalto nel rientrare in pista, così così Norris terzo, team radio concitati e nel dubbio di una penalità, Verstappen pochi giri dopo ha lasciato passare Norris.
Piastri davanti con passo gara e posizioni stabili, box Hamilton nel giro n.17 e Norris in quello successivo, Piastri in quello dopo per rispondere al compagno di squadra, restano fuori Verstappen e le Ferrari con l’ipotesi di una sola sosta a dimostrazione di una gara incerta e di strategia.
Evidente la decisione che la singola sosta non avrebbe funzionato, quindi Verstappen e Sainz al pit-stop nel giro n.22, Leclerc al giro n.23, classifica rimasta quella di prima con la differenza di Hamilton in terza posizione davanti Verstappen.
Duello al limite nel giro n.35 tra Hamilton e Verstappen, ad approfittarne Leclerc per avvicinarsi con una Ferrari “inspiegabilmente” la più veloce a metà gara con la gomma dura, box nel giro n.41 di Hamilton e Leclerc, box Norris nel giro n.46, Piastri e Sainz in quello dopo.
Gestione dei pit-stop che in casa McLaren premia Norris davanti Piastri, box Verstappen nel giro n.49 e rientrato dietro Hamilton e Leclerc.
Duello per la quarta posizione, Verstappen attacca Leclerc superandolo nel giro n.57, ancora un’acceso confronto per il podio perché l’olandese rimonta su Hamilton che lotta come un leone, contatto nel giro n.63 e Verstappen va lungo danneggiando le gomme, Leclerc ne ha ripreso la posizione.
Duri nel frattempo i team radio per la restituzione della leadership avvenuta a pochi giri dal traguardo.

LE CLASSIFICHE
Grazie McLaren, perché in questo momento rappresenta l’unica alternativa ad un movimento che da oltre un anno e mezzo, ha visto un solo pilota ed una sola scuderia, vincere e stravincere.
I distacchi nelle classifiche piloti e costruttori restano importanti, ma sono ancora tante le gare in calendario (sprint comprese), pertanto senza volere tifare per nessuno, rimane la speranza di vedere gare animate e risultati per nulla scontati.
Certo ha colpito vedere la Red Bull di Verstappen partire dalla seconda fila, in considerazione della difficoltà di sorpassi all’Hungaroring tranne in un paio di punti, pesantissima la crisi di Perez comunque settimo al traguardo, oramai ad un passo dal benservito (ne parleremo più avanti), che continua a non incidere nella classifica costruttori tenendo aperto scenari impensabili fino a pochi mesi addietro.
Due poli contrapposti, da una parte Verstappen che esce ridimensionato ed in maniera arrogante nei confronti del suo stesso team durante le comunicazioni via radio, sempre in disaccordo ed in contestazione a denotare un certo nervosismo, dall’altra invece la McLaren attualmente (già da qualche mese) monoposto di riferimento.
Nonostante la furia in qualifica, la vera incognita alla vigilia della gara era soprattutto la tenuto mentale di Norris (mai mantenuta la testa dopo la partenza in pole) e dello stesso box, nel sapere attuare decisioni costate recentemente quelle vittorie che avrebbero equilibrato le classifiche.
Certamente lascerà degli strascichi la gestione legata al secondo pit-stop, che aveva premiato Norris nonostante una grande gara di Piastri, a nulla erano inizialmente serviti i team radio sulla restituzione della posizione perché nel frattempo Norris aveva scavato un importante divario, poi avvenuta in forma plateale a pochi giri dal termine.
Solamente il tempo dirà la bontà o meno della decisione, ma certo dal muretto servirà più lucidità e maggiore decisionismo per evitare malintesi, che fanno solamente male a sé stessi in un momento di vulnerabilità della Red Bull, non solo tecnica ma forse emotiva del pilota.
La Ferrari recupera parzialmente qualche posizione ma rimane staccata, pesante il divario in qualifica di Sainz, quattro decimi che rappresentano un’enormità nell’attuale Formula 1.
Nel confronto interno, Sainz è stato quasi sempre davanti Leclerc, tra l’altro il monegasco è stato autore di un incidente nella seconda sessione di libere, poi Leclerc è stato maggiormente brillante in gara, accarezzando persino il podio grazie ad una prestazione degna di nota nella fase centrale con la gomma dura per una prestazione, che comunque personalmente è utile a cestinare quella negatività e sfortuna che durava da troppe gare.
Ci si aspettava ben altro, specie su un tracciato differente da Silverstone privo di curvoni veloci ma purtroppo, la sofferenza continua e rimane un peccato un approfittare della classifica costruttori abbastanza corta, per attaccarla servirebbe una grande inversione di tendenza.
La Rossa è stata in derby con la Mercedes nel ruolo di terza forza, Frecce d’Argento ridimensionate da una gara all’altra, compreso l’errore strategico in qualifica di far uscire Russell sulla pista che in quella fase di Q1 era ancora umida, rispetto a chi aveva aspettato gli ultimi attimi nella previsione di asciutta per massimizzare le condizioni, decisione che ha penalizzato la posizione di partenza e per questo, il risultato che l’ha visto ottavo al traguardo.
Applausi ad Hamilton che sul finire della gara ha resistito all’attacco irruento di Verstappen pur in svantaggio di gomma, lucido da costringerlo all’errore e salire meritatamente sul podio.
Negli altri team, muovono la classifica Racing Bulls (nono Tsunoda) ed Aston Martin (decimo Stroll).

Non ho intenzione di fare uno scontro radiofonico con gli altri team, Max. Lasceremo fare ai Commissari il loro lavoro. È infantile farlo via radio, infantile.

Giampiero Lambiase, ingegnere di pista di Verstappen dopo l’incidente con Hamilton.

FERRARI
Il recente (oramai nell’aria) addio da Enrico Cardile passato in Aston Martin, ha rappresentato l’ultimo tassello di una rivoluzione targata Vasseur, quella del direttore tecnico rappresenta una risorsa e un ruolo chiave, ma circoscrivendo i risultati ottenuti in questi anni, sinceramente non sono stati talmente eclatanti da sostenere un addio talmente pesante.
Certamente non mancano esempi di come nel passato, figure ex Ferrari abbiano fatto le fortune di altre scuderie ma di questo, sarà solamente il tempo a darne le risposte e nel frattempo, bisogna sempre guardare avanti.
In considerazione dell’attuale ciclo regolamentare che si concluderà nel 2025, l’attuale monoposto è figlia della non proprio memorabile SF-23 con accorgimenti che ad un certo punto della stagione, avevano fatto sognare un ulteriore step tale finalmente da lottare per il titolo, salvo un clamoroso dietrofront nelle prestazioni.
All-in per raddrizzare il salvabile, presentatasi stavolta senza il dubbio su quale dei due pacchetti utilizzare come avvenuto a Silverstone, bensì in maniera ambiziosa ma soprattutto aggressiva, introducendo un nuovo fondo, frutto del lavoro svolto dopo avere analizzato proprio i dati provenienti dalla Gran Bretagna.
Erano state fiduciose e con un peso specifico le parole di Vassuer a margine del weekend: “Abbiamo lavorato sodo in azienda. Per questo motivo, a Budapest porteremo una versione evoluta del fondo, che contiamo possa dare ai piloti una vettura con la quale possano esprimersi al meglio delle loro capacità. In questa stagione si continua a lottare sul filo dei centesimi e avere Charles e Carlos in piena fiducia può consentirci di ottenere risultati migliori, in gara ma soprattutto in qualifica, quando si tratta di spingere al limite. Sono fiducioso che il pacchetto che avremo a disposizione in Ungheria potrà permettere alla nostra squadra di essere protagonista. La settimana di pausa prima dell’Hungaroring ci ha permesso di analizzare a fondo tutti i dati raccolti nelle ultime tre gare. Abbiamo quindi constatato che il pacchetto di upgrade recentemente introdotto ha portato i benefici attesi in termini di punti di carico, ma ha anche innescato degli effetti collaterali che hanno peggiorato il comfort di guida di Charles e Carlos”.
Certo il risultato alla bandiera a scacchi, lascia perplessi anche se massimizza quanto a disposizione, tra l’altro senza tre macchine a pieno regime quali Verstappen (incidente in gara), Perez (crisi) e Russell (errore di strategia in qualifica).
Nel frattempo rimane viva la questione Adrian Newey, tra i vari rumors si era detto di un raffreddamento della strada che porterebbe il genio di Colchester verso Maranello.
La Ferrari è nuovamente tornata a parlare dell’argomento, ritagliandosi uno spazio come non accadeva da qualche tempo, Vassuer ha lanciato segnali a dimostrare di come la rossa sia ancora della partita, davanti indiscrezioni che parlano non di questioni economiche, quanto il peso del progettista nell’economia della squadra, dichiarando ad Auto Motor unde Sport: “Newey? Vorrei vedere quale team principal direbbe di no. Sarebbe un grave errore tecnico da parte mia se non pensassi ad Adrian. Questa tematica va inquadrata diversamente. Si inserirebbe bene all’interno del team? Cosa porterebbe al team per il futuro? A volte uno più uno non fa due, ma due e mezzo. Newey è certamente un tema, così come è un tema per tutti”.

AGGIORNIAMOCI
Ultime risorse di tempo e soprattutto budget cap prima di concentrarsi in maniera progressiva al 2025.
Rivoluzione per la Red Bull, presentatasi con una versione profondamente rivista della RB20 alla ricerca di migliore raffreddamento dei sistemi ma anche compromesso di maggiore efficienza aerodinamica, massimo sforzo disponibile per il solo Verstappen già nelle libere per le prove di comparazioni rispetto al vecchio pacchetto, dove l’aspetto più innovativo è stata la scomparsa dei “bazooka” che marcavano il cofano tornato più snello, nuove fiancate, ala anteriore e cover della sospensione.
Lavoro costante da parte della McLaren, che come analizzato giorni addietro dal suo team principal Andrea Stella, ha speso in strutture che per quindici anni non avevano avuto adeguati investimenti: “Il motivo per cui non siamo stati in grado di capitalizzare il potenziale della squadra nel 2022, credo sia dovuto a molteplici ragioni. Ma vorrei dire che alcune delle infrastrutture, per esempio, che sono state realizzate nel 2023, sono state approvate quando Andreas era in carica. Molte delle cose positive di cui beneficiamo ora, sono state messe in atto quando Andreas Seidl era al comando.”
McLaren che pur non avendo sfruttato appieno il potenziale per propri errori, rimane una minaccia della Red Bull che non intende guardare solamente nel proprio box, avendo richiesto alla Federazione Internazionale di verificare l’impianto frenante della MCL38, col sospetto di sfruttare alcuni fori sulle pinze anteriori/posteriori e avere un secondo canale di raffreddamento (non previsto dal regolamento), capace di migliorare il controllo termico delle gomme e quindi performare al termine degli stint di utilizzo dei pneumatici, fattore che oltre ad allungarne la vita, ne manterrebbe costante le prestazioni in una finestra temporale quando gli altri degradano e crollano di prestazione.
Niente colpi di scena, ma solamente il gioco delle parti.
Cura James Allison per la Mercedes, col direttore tecnico nelle ultime gare, intervenuto sulla sospensione anteriore tralasciando quindi le modifiche al fondo per ridurre i saltellamenti innescati con le alte velocità, migliorando lo smorzamento delle sollecitazioni pur aumentando il peso e presentando una bombatura sulla scocca (a Budapest compresa di presa d’aria) nel compromesso di perdere efficienza aerodinamica.
Allargando il campo della griglia, la Williams seppur a piccoli passi si è allontanata, dietro le quinte c’è consapevolezza delle difficoltà e di quanto fino adesso apportato, non sia stato sufficiente a contrastare i più diretti avversati, per questo diventa fondamentale apportare degli aggiornamenti per concretizzare la seconda parte di stagione.
Dopo la brutta vicenda d’inizio campionato, relativa alla mancanza di un (terzo) telaio di riserva, il previsto pacchetto inizialmente previsto dopo il trascorso trittico di gare consecutive (Spagna, Austria, Gran Bretagna) è stato posticipato a dopo la pausa estiva, evidentemente per essere sicuro che gli aggiornamenti possano essere quanto più efficaci possibili, soprattutto in considerazione dei costi.
Prosegue nel frattempo il lavoro dietro i tavoli aziendali, anche col trasferimento di persone non famose solamente per non ricoprire ruolo in vista ma con funzioni importanti nell’organizzazione interna, su questa linea Andreas Seidl, CEO del Gruppo Sauber, ha convinto Stefan Strahnz a sposare il progetto per un ruolo, che sarà quello di dirigere la metamorfosi verso Audi in vista del prossimo ciclo regolamentare 2026, il tecnico tedesco vanta oltre venti anni di esperienza, avendo lavorando per Toyota, BAR, Renault e Lotus, poi Mercedes per quasi tredici anni.
Chi rimane in crisi è la Sauber, in attesa del futuro passaggio al marchio Audi.
La scuderia elvetica è l’unica a non avere segnato punti come purtroppo, non avveniva da qualche anno in Formula 1, un brusco passo indietro che evidentemente, ha consigliato ad un pilota come Sainz di valutare altre offerte nonostante ad un certo punto della stagione, sembrava calda la pista del suo trasferimento.

MERCATO E OPPOSTI
Vivono situazioni completamente opposte Sergio Perez e Andrea Kimi Antonelli, il primo pilota di esperienza attualmente alla Red Bull, il secondo giovanissimo in rampa di lancio nell’attesa di un posto in Formula 1, andiamo per ordine.
Per quanto riguardo Perez, il fresco rinnovo di contratto aveva messo a tacere le voci sui candidati al secondo sedile della Red Bull, rimesso in discussione da clausole conosciute recentemente, che riguarderebbe la possibilità di uscita qualora il divario da Verstappen fosse superiore ai 100 punti dopo il Gran Premio del Belgio, ovvero l’ultimo prima della pausa estiva.
Dopo le parole di conferma e inamovibilità, si è passati a quelle di una situazione insostenibile che meriterà una riflessione, inevitabile dopo aver raccolto (prima di Budapest) solamente quindici punti da Imola in poi, nei sei weekend di gara: quali eventuali alternative?
Si è parlato di Ricciardo ma l’anagrafica ed i risultati in Racing Bulls non sembrano dalla sua parte, c’è l’opzione Tsunoda che nello stesso team sta vivendo la sua migliore stagione in F1, come traghettatore o magari valutare i risultati gara dopo gara.
Ancora l’opportunità di Liam Lawson, già palpitante per prendere il posto di Ricciardo dopo le ottime prestazioni l’anno scorso proprio con la Racing Bulls, tra l’altro in sostituzione per pochi Gran premi dell’australiano infortunato.
Potrebbe sembrare un indizio, ma nel frattempo Lawson negli scorsi giorni, ha svolto un filming day a Silverstone sulla RB20, pochi chilometri dimostrativi ai fini commerciali anche con lo scopo di prendere confidenza in maniera reale con macchina e pista, diversamente da quanto avviene dal simulatore.
Scelte che andranno ponderate perché il vivaio della Red Bull non è affollato come anni addietro, da considerare le posizioni del francese Hadjar adesso in Formula 2 e del giapponese Ayumu Isawa impegnato nella SuperFormula, serie automobilistica tenuta in grande considerazione come accaduto a suo tempo per Gasly e lo stesso Lawson.
Certo la classifica costruttori rimane corta nonostante un grande Verstappen, per quelle che potrebbero essere nuovamente delle porte girevoli cui la Red Bull (e Racing Bulls) non sono nuove, a dimostrazione della forza decisionale quando i risultati non sono soddisfacenti.
C’è la questione Sainz, ancora per qualche mese con la tuta della Ferrari che oggettivamente, sta disputando una stagione molto concreta nonostante una botta morale che avrebbe potuto tramortire il suo futuro in Formula 1, tutt’altro alle prese con una raggiunta serenità senza più pressioni e l’obiettivo di dimostrare il suo valore per alzare l’asticella della sua offerta, di attrarre i migliori team in circolazione senza accontentarsi di un sedile al momento nelle retrovie, oppure di essere secondo pilota.
La calma è la virtù del forti, così dopo il corteggiamento di Sauber (Audi), Williams e Alpine, la ritrovata competitività della Mercedes potrebbe essere alleata di Sainz, perché convincerebbe Verstappen a cambiare aria dopo le fratture in Red Bull, lasciando libero quel sedile di primo pilota che rappresenta una vera rivoluzione.
Chi vive una situazione opposta (a Perez) è Antonelli, promesso sposo con la Mercedes praticamente adottato fin da bambino, capace al momento di reggere la pressione e divertirsi facendo leva alla spensieratezza dei suoi anni.
Il team principal della Williams, scuderia ricordiamo in stretta sintonia con le Frecce d’Argento, nei giorni di avvicinamento al Gp d’Ungheria, ha ammesso che relativamente a Sargeant, potrebbero essere prese delle decisioni già quest’anno, pertanto se il pilota statunitense venisse appiedato, in rampa di lancia c’è proprio Andrea Kimi Antonelli che potrebbe iniziare la sua esperienza in Formula 1 come avvenuto anni addietro con Russell.
In un intreccio con Alpine, è recentemente apparsa una notizia secondo cui la stessa Williams, aveva scelto Ocon per sostituire Sargeant a campionato in corso, mentre la stessa Alpine avrebbe risposto negativamente pur potendo dare una chance a Doohan o Mick Schumacher, ma andando direttamente a rinforzare un team rivale nelle basse posizioni della classifica costruttori.
Una voce che contestualizzerebbe le attuali ambizioni di Alpine, e di quanto le seppur basse posizioni, al termine del campionato, possano fruttare comunque importanti introiti economici contestualizzati ai magri periodi di risultati.
Nel frattempo, è arrivata l’ufficialità proprio di Ocon che nella prossima stagione guiderà la Haas (al posto di Magnussen) insieme a Bearman.

RITORNO?
Le grandi case automobilistiche hanno sempre visto la Formula 1 come obiettivo massimo, non a caso molte di loro, anche secondo i rispettivi programmi commerciali e disponibilità economiche, hanno molte volte gareggiato salvo dietrofront.
Si parla di un possibile rientro della Toyota, pluricampione nel WEC che aveva assaporato la massima serie, a dire il vero come una grossa incompiuta nonostante gli investimenti e le 139 gare disputate tra le stagioni 2002 e 2009, col quarto posto nella classifica costruttori come miglior risultato nel campionato 2005.
Poi tra la crisi economica e gli scarsi risultati a fronte degli investimenti, ad annunciare l’abbandono nel 2010 nonostante il completamento della monoposto che venne ceduta alla Stefan Gran Prix, mai ammessa tra le scuderie partecipanti.
Opportunità quella con Toyota, che al momento potrebbe siglare l’utilizzo della galleria del vento che i giapponesi hanno a Colonia, negli ultimi anni strumento della McLaren e adesso lasciata dopo il completamento della struttura interna a Woking.
Dunque una ricerca di nuovi clienti anche se va ricordato come la Haas produce il suo sviluppo a Maranello, pertanto nessun ingresso o meglio ritorno come costruttore, nemmeno in qualità di motoristi considerata la complessità delle attuali motorizzazioni e lo svantaggio di conoscenza da cui si partirebbe rispetto alla concorrenza, senza considerare la forte partnership con la Ferrari che fornirà le power-unit almeno fino al 2028, ancor più legata dopo la promozione di Bearman dall’Accademy ferrarista proprio al sedile del team americano nella prossima stagione.
Dunque ad oggi un incontro tra domanda e offerta, anche se resta la suggestione di quanto per esempio avvenuto in tempo recenti tra Sauber ed Alfa Romeo, che rinominò commercialmente il team pur mantenendo la sede e licenza svizzera.

TRA PAUSA E FUTURO
Si compone il calendario 2025, che continuerà ad includere sei gare sprint su un totale di ben ventiquattro Gran Premi, nei weekend dei Gran Premi di Cina, Miami, Belgio, Stati Uniti, Brasile e Qatar.
Adesso il trasferimento verso il circuito di Spa-Francorchamps che tra pochi giorni ospiterà lo storico Gran Premio del Belgio, ormai vicina la pausa estiva per riprendere a fine agosto in Olanda (Zandvoort).

CLASSIFICA PILOTI
1. Verstappen (Red Bull) 265pt
2. Norris (McLaren) 189pt
3. Leclerc (Ferrari) 162pt
4. Sainz (Ferrari) 154pt*
5. Piastri (McLaren) 149pt
6. Hamilton (Mercedes) 125pt
7. Perez (Red Bull) 124pt
8. Russell (Mercedes) 115pt
9. Alonso (Aston Martin) 45pt
10. Stroll (Aston Martin) 24pt
11. Hulkenberg (Haas) 22pt
12. Tsunoda (Racing Bulls) 22pt
13. Ricciardo (Racing Bulls) 11pt
14. Bearman (Ferrari) 6pt
15. Gasly (Alpine) 6pt
16. Magnussen (Haas) 5pt
17. Albon (Williams) 4pt
18. Ocon (Alpine) 3pt
19. Zhou (Sauber) 0pt
20. Bottas (Sauber) 0pt
21. Sargeant (Williams) 0pt

* Assente nel Gp d’Arabia Saudita causa appendicite, sostituito da Bearman.

CLASSIFICA COSTRUTTORI
1. Red Bull 389pt
2. McLaren 338pt
3. Ferrari 322pt
4. Mercedes 240pt
5. Aston Martin 69pt
6. Racing Bulls 33pt
7. Haas 27pt
8. Alpine 9pt
9. Williams 4pt
10. Sauber 0pt

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Andrea La Rosa

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