
Nel Gran Premio dei Paesi Bassi vince Norris di forza nonostante l’ennesima partenza a rilento, secondo Verstappen con un distacco siderale, completa il podio Leclerc in maniera straordinaria viste le previsioni della vigilia che vale quanto una vittoria; quinto Sainz.
A Zandvoort in una discoteca a cielo aperto al termine dei settantadue giri, Norris suggella una prestazione di tale superiorità nonostante, ancora una volta, una non eccezionale partenza.
Vittoria che attesta la superiorità della McLaren davanti a una Red Bull oramai dietro nelle gerarchie ma in testa ad entrambe le classifiche, per una doppia sfida lanciata ed un campionato (finalmente) tutto da seguire. Ferrari tutta cuore oltre le previsioni della vigilia, attendendo il secondo pesante step di aggiornamenti per tornare a lottare al vertice.
IL GRAN PREMIO
Qualifiche disputate sabato pomeriggio in condizioni di pista asciutta rispetto alle precedenti bagnate libere, pronostico aperto ed una lotta a cinque piloti per il tempo più veloce.
Doppia sorpresa in Q2 con l’undicesimo posto di Sainz e dodicesimo di Hamilton, poi in Q3 la pole di Norris autore di un tempo incredibile se consideriamo i distacchi, ovvero 356 millesimi da Verstappen bravo come sempre a massimizzare quanto a disposizione e artigliare la prima fila, Piastri terzo addirittura a mezzo secondo al fianco di Russell, terza fila per Perez e Leclerc.
Gerarchia poi mutata a metà griglia, per tre posizioni di penalità inflitte a Hamilton per impeding su Perez.
Al semaforo verde ancora male Norris per l’ennesima volta sorpassato da Verstappen, anche Piastri perde la posizione su Russell e Leclerc supera Perez, in generale una scarsa partenza delle McLaren che tecnicamente dimostrano di avere qualcosa da mettere a posto, settima posizione in rimonta Sainz nel giro n.11, Ferrari con un buon ritmo rispetto al venerdì.
Prima fase di gara con gestione sul passo, in attesa del primo pilota che entrando ai box accenda l’effetto domino delle strategie anche valutando l’eventuale traffico al rientro.
Duello nel giro n.17 per la testa della corsa, Norris attacca ma Verstappen resiste, sorpasso compiuto nella tornata successiva con un ritmo superlativo, primi due impegnati a spingere forte e quindi alzare il ritmo tanto che aumenta il divario da Russell.
Altro duello nel giro n.23 tra Piastri e Leclerc incollato, ai box il monegasco nel giro n.25 a provare l’undercut, reazione Russell in quello dopo che cambia le gomme, ma il monegasco è davanti (undercut doppio) e virtualmente sul podio in maniera imprevedibile nonostante i tanti giri da effettuare con la gomma dure, il ferrarista ci prova.
Box Verstappen che nel frattempo aveva perso terreno da Norris rientrato successivamente, al netto dei pit-stop le prime posizioni in ordine: Norris, Verstappen, Leclerc, Russell, Piastri, Perez, Sainz e Hamilton.
Nel giro n.40 il sorpasso di Piastri su Russell, McLaren più forte sul lung run e Norris con un vantaggio di oltre dieci secondi su Verstappen, straordinario Sainz nel giro n.47 su Perez mentre Leclerc tiene duro su Piastri, cambio di strategia per Hamilton che avendo margine effettua la seconda sosta, lo stesso a sorpresa fa Russell nel giro n.55 rientrato in settima posizione.
Infine il segnale al campionato di Norris che oltre a vincere, segna il giro più veloce in gara nell’ultima tornata, facendo il Verstappen a casa sua.
Questa la top-ten sotto la bandiera a scacchi: Norris, Verstappen, Leclerc, Piastri, Sainz, Perez, Russell, Hamilton, Gasly e Alonso.
FERRARI IMPREVEDIBILMENTE PROTAGONISTA
Alla vigilia del weekend, quelle del team principal Fred Vasseur erano stato parole in difesa per poi attaccare da Monza in avanti, anche nella consapevolezza delle ultime prestazioni e non avere molte armi a disposizione, indietro alla Red Bull di Verstappen, ad entrambe le Mercedes per non parlare delle Mercedes che prima di Zanvoort, avevano vinto tre delle ultime quattro gare: “Abbiamo anche un buon segmento di piste per noi, con Monza, Baku e Singapore, piste adatte alle caratteristiche della vettura. La cosa più importante è fare punti. L’obiettivo per Spa-Francorchamps era quello di non perdere punti da McLaren e Red Bull, e sarà lo stesso a Zandvoort. Sono convinto che le prossime tre o quattro gare saranno molto migliori per noi. “Stiamo spingendo al massimo per portare qualcosa e lo faremo il prima possibile. Sistemare il rimbalzo è un passo avanti nelle prestazioni”
La Scuderia ha portato due versioni di ala anteriore abbinandone le versioni col fondo rivisto in questa seconda parte di stagione, dunque in cerca di risposte per risolvere definitivamente i problemi che l’hanno caratterizzata a partire dall’introduzione del pacchetto nel Gran Premio di Spagna.
Le difficoltà erano emerse visibilmente già nelle libere, tra prudenza, delusione ed il gioco a massimizzare il risultato, in sofferenza ben oltre le previsioni senza mai trovare il giusto passo, tra l’altro Sainz alle prese con la rottura del cambio in FP2 e quindi praticamente senza girare dopo la pioggia durante la prima sessione, oltre l’ottimismo di Leclerc messo stavolta a durissima prova.
Per entrambi dunque, la possibilità di una gara caratterizzata dalla variabile meteo come unica possibilità per sperare in qualcosa in più rispetto alla top-ten, con una terza fila in qualifica vista come obiettivo massimo.
Certo pronosticare in gara una Ferrari (quella di Leclerc) in battaglia con una McLaren (quella di Piastri) era impossibile, fantastica quella di Sainz vista la situazione di partenza, per un esito che sorride alle delusioni in prossimità delle vacanze estive, davanti le Mercedes facendo un carico di fiducia non indifferente, forse quella mancata da Montecarlo in avanti.
Un grande lavoro.
Quanto ai movimenti della prossima stagione, Hamilton avrà un nuovo ingegnere di pista che non sarà Peter Bonnington che rimarrà in Mercedes, con tutta probabilità sarà Riccardo Adami già di Sainz.
Il popolare Bono che verosimilmente avrà rinunciato alla richiesta di Sir Lewis di seguirlo in Italia, ha recentemente ottenuto la promozione di responsabile degli ingegneri di pista, doppio ruolo a questo punto come quello occupato da Gianpiero Lambiase alla Red Bull.
Fin dal giro 5-6 mi aspettavo che Max potesse prendere vantaggio. Visto che non lo ha fatto ho capito che potevamo lottare. Lui perdeva terreno mentre il mio passo aumentava. Quando l’ho passato ho capito che potevo spingere.
Lando Norris, pilota McLaren vincitore del Gp
GERARCHIE E NON SOLO
Si accende la classifica costruttori, dove solamente Verstappen tiene a galla la RedBull con una qualità impressionante che nell’ultimo periodo ormai non basta più, dietro una McLaren straripante perché il sesto posto di Perez non è sufficiente a mantenere tranquillo il vantaggio.
Red Bull che per il 2025, tramite Helmut Marko, ha confermato sarà presente Liam Lawson per un annuncio previsto a settembre, quindi in bilico i sedili di Perez (Red Bull) e Ricciardo (Racing Bulls).
Se il mondiale costruttori è in ballo, un pensierino a quello piloti sarebbe un dispiacere non farlo, considerata la McLaren pienamente la macchina più forte, tanto più dopo il funzionamento a seguito dell’introduzione del secondo pacchetto di aggiornamenti dopo quello di Miami, col chiaro obiettivo di allungare il passo ed a questo punto, attaccare rivisitando le sospensioni, il brake duct, il fondo, il diffusore, l’ala posteriore e la beam wing.
Un jolly per ribadire l’intenzione di ribaltare il vantaggio della Red Bull accumulato soprattutto nella parte iniziale del campionato.
Chi esce bocciata è soprattutto la Mercedes, a dir poco ridimensionata rispetto alle ultime uscite, per Hamilton quello di Zandvoort, resta statisticamente uno dei sette tracciati sui quali non ha mai ottenuto una vittoria in carriera, numeri che ne attestano la grandezza.
Invece per Toto Wolff, appare giunto il fine corsa del sogno d’ingaggiare Max Verstappen, sfruttando dinamiche di fratture interne alla Red Bull insieme ad una ritrovata competitività delle Frecce d’Argento, invece in arrivo l’annuncio di Antonelli protagonista di convincenti test, per un accordo come raramente si è visto negli ultimi tempi di vedere un rookie direttamente sul sedile di un top-team, come a memoria, avvenne nel 2007 per Hamilton con la McLaren-Mercedes.
Per il giovane italiano neo-diciottenne il debutto avverrà tra pochi giorni ad Monza, sostituendo proprio Hamilton, per un attesa prima volta destinata ad essere bagnata dal tifo di casa.
L’Aston Martin conclude col decimo posto di Alonso, in generale meglio in qualifica ma lontana sul passo gara, complessivamente risultati che rimangono altalenanti in un limbo di classifica costruttori, lontanissima dai primi quattro team e comunque superiore alla parte bassa della griglia.
Nessuna demoralizzazione, perché proseguono gli ingenti investimenti soprattutto in tema di strutture come la realizzazione di una nuova galleria del vento e simulatore che nella sede di Silverstone, garantiranno flessibilità alla correlazione tra i reparti, quasi pronti i due edifici che serviranno per il progetto del futuro ciclo regolamentare 2026.
Sorriso per l’Alpine che porta a casa il nono posto di Gasly, che nella prossima stagione sarà affiancata da Jack Doohan, il quale a sua volta ritroverà al muretto Oliver Oakes con cui aveva gareggiato insieme a Hitech Grand Prix nelle formule minori, che proprio a Zandvoort a soli 36 anni, ha esordito nel nuovo ruolo di team principal.
Senza nulla da perdere, alla ricerca di stabilita dopo una crisi interna che dura da molti anni e tra l’altro prossimo il team ad abbandonare le sue stesse power-unit, dalla Germania negli scorsi giorni sono rimbalzate voci secondo cui Briatore, vorrebbe provare il colpaccio Newey tentandolo nell’offrigli carta bianca anche sotto il profilo decisionale e avere voce in capitolo in aspetti del team, il cui stesso motivo avrebbe raffreddato la direzione Ferrari che ad un certo punto sembrava certa.
A proposito del “tradimento” interno alla motorizzazione, è chiaro l’intento che fornisce anche un risparmio economico perché i costi di fornitura sono notevolmente inferiori a quelli di produzione, tuttavia gli stessi motoristi Renault hanno ufficialmente parlato dopo l’intenzione di abbandonare le proprie stesse power-unit, chiedendo di rivedere i programmi in disappunto: “La direzione del Gruppo intende interrompere il programma 2026 a Viry-Chatillon e optare per una fornitura di motori, probabilmente da parte di Mercedes. Il motivo addotto è un significativo risparmio, scambiando i costi di sviluppo di 120 milioni di dollari con 17 milioni di dollari di fornitura annuale. Non capiamo cosa giustifichi la scelta di abbandonare questa sede d’élite che è il sito di Viry-Chatillon e il tradimento della sua leggenda e del suo DNA con l’innesto di un cuore Mercedes nella nostra F1 Alpine. L’annuncio della fine dello sviluppo e della produzione di propulsori francesi per la Formula 1 è incomprensibile. Non possiamo accettare che Alpine e il Gruppo Renault danneggino la loro immagine, per questo chiediamo al signor De Meo e al suo Consiglio di amministrazione di rinunciare a questa decisione.”
Prosegue la nota con qualche dettaglio che svela il processo verso il prossimo ciclo regolamentare: “L’obiettivo era quello di avviare il primo motore Alpine 2026 alla fine della prima metà del 2024, un anno e mezzo dopo la genesi del progetto. Il 26 giugno 2024, il RE26A, nome dato alla prima versione dell’AR26, ha effettuato il primo avviamento sul banco motore n. 6 a Viry-Chatillon, rispettando rispetto alla scadenza prefissata.”
Una preoccupazione anche fortemente dettata dal futuro dei dipendenti così altamente specializzati di trovare sistemazione in altri team, a cui è stata comunque promessa una diversa collocazione nella stessa scuderia adesso di appartenenza.
Fuori dalla zona punti la Racing Bulls, che prosegue l’allargamento dei propri orizzonti in Inghilterra con una nuova base che sorgerà a Milton Keynes e l’obiettivo di usufruire delle strutture Red Bull attualmente in costruzione, grande il doppio rispetto quella attuale di Bicester, pur mantenendo la storica sede italiana dell’ex Minardi di Faenza, necessaria per la produzione e assemblaggi di altri elementi.
Lontane pure le Haas che che visti i risultati fin qui ottenuti, da piccola squadra visti i mezzi a disposizione, può ritenersi soddisfatta anche in virtù della meccanica derivante dalla Ferrari di cui ricordiamo il rapporto di collaborazione, divenuta base per la partenza e sviluppo della VF-24.
La prima parte di stagione è stata la migliore di sempre e adesso, sta provando a mantenere la competitività durante il campionato con l’introduzione di sviluppi ai concetti di partenza, per questo l’obiettivo è quello di fare bene nelle prossime piste ad alta velocità, dove la monoposto ha massimizzato il potenziale.
C’è però una brutta vicenda, perché giovedì sera sono intervenuti gli ufficiali giudiziari sulla vicenda dell’ex sponsor russo Uralkali, con l’intento di catalogare l’inventario del team considerato come secondo una sentenza arbitrale emessa lo scorso giugno da un tribunale svizzero, il team ha il dovere di restituire all’ex title sponsor le somme che erano state versate prima della risoluzione del contratto, avvenuto a marzo 2022 in occasione della drammatica invasione russa in suolo ucraino.
Una sentenza che ha decretato come Haas aveva il diritto di rescindere il contratto ma non trattenere le somme in precedente ricevute (o meglio anticipate dallo sponsor), con la richiesta dall’altra parte di adempiere agli obblighi senza ritardi.
Dinamica che coinvolse anche il pilota russo Mazepin, al tempo titolare e riabilitato nello scorso mese di marzo, da una sentenza dove l’UE dichiarò di non potere giustificare la permanenza in una lista di persone cui sono state imposte delle sanzioni in seguito all’invasione russa, poiché all’epoca insieme al padre erano stati soggetti a misure restrittive tra cui il congelamento dei beni, per i rapporti dello stesso oligarca con Putin.
Delicate questioni giudiziarie che non riguardano poche migliaia di euro, tanto che in caso di mancata risoluzione, potrebbe addirittura delinearsi il ritardo di lasciare i Paesi Bassi.
Per la Williams i seppur pochi punti fin qui conquistati nella classifica costruttori, rappresentano un miracolo sportivo considerati i pochi aggiornamenti ed il deficit iniziale di sovrappeso quantificabile in mezzo secondo.
A sorpresa nei Paesi Bassi, sono giunti fondo e carrozzerie nuove con modifiche anche al roll hoop per guadagnare peso, modifiche anche al diffusore, prese d’aria (rovesciando le bocche) e pance.
Certo è stato pesante il botto di Sargeant in FP3 in condizioni di pista bagnata, andando largo su un cordolo che una volta superato, con due gomme sull’erba umida, ha innescato un pericoloso incidente destinato a pesare anche nell’economia del team vincolato come tutti dal budget cap, senza considerare la mancata partecipazione in qualifica per il ristretto tempo a disposizione per ripararne i danni.
Non a caso, sono rimbalzate le voci secondo cui si starebbe valutando anche la sostituzione in corsa di Sargeant, valutando le candidature di Mick Schumacher come la possibilità di prendere in prestito Lawson dalla Red Bull.
Successivamente ha piovuto sul bagnato, perché da considerarsi pesante anche l’infrazione costata ad Albon un’ottima posizione di partenza, infatti la penalità inflittagli per irregolarità al fondo della monoposto ha riguardato proprio una delle parti interessate dagli aggiornamenti.
In definitiva per la scuderia di Grove tanto lavoro con un pugne di mosche in mano, per un weekend promettente poi a vario titolo, rivelatosi disastroso non solo sotto il profilo del risultato.
Aggiornamenti e soluzioni che rappresenteranno soprattutto i punti di partenza per la macchina 2025, dopo avere faticato scontando un’auto in sovrappeso dedicando l’attenzione anche al potenziamento delle infrastrutture durante l’inverno, la cui prossima coppia di piloti da top-team (Albon-Sainz) potrà aiutare tantissimo nella crescita.
Rimane in coda la Sauber, alle prese con l’inizio del weekend turbolento, vista la richiesta delle autorità olandesi, di eliminare il nome o qualsiasi riferimento alla pubblicità del gioco d’azzardo (sponsor Stake), senza la licenza nel Paese e quindi considerata illegale.
Non una prima volta, perché anche in Australia, Spagna e Belgio, il team aveva dovuto correre col nome “Kick Sauber”, non sarà l’ultima volta perché in Qatar si verificherà presumibilmente la stessa vincenda.
Nella prima sessione di prove libere ha schierato Robert Shwartzman (giovane pilota di riserva della Ferrari) al posto di Valtteri Bottas, smarcando una delle due sessioni imposte dal regolamento che prevede l’esordio di piloti considerati all’esordio.
PROSSIMO APPUNTAMENTO
Tra pochi giorni sul rinnovato circuito di Monza, che negli ultimi mesi è stato oggetto d’investimenti per migliorare la pista come in opere adiacenti al tracciato; il 1 settembre sarà Gran Premio d’Italia.
CLASSIFICA PILOTI
1. Verstappen (Red Bull) 295pt
2. Norris (McLaren) 225pt
3. Leclerc (Ferrari) 192pt
4. Piastri (McLaren) 179pt
5. Sainz (Ferrari) 172pt*
6. Hamilton (Mercedes) 154pt
7. Perez (Red Bull) 139pt
8. Russell (Mercedes) 122pt
9. Alonso (Aston Martin) 50pt
10. Stroll (Aston Martin) 24pt
11. Hulkenberg (Haas) 22pt
12. Tsunoda (Racing Bulls) 22pt
13. Ricciardo (Racing Bulls) 12pt
14. Bearman (Ferrari) 6pt
15. Gasly (Alpine) 7pt
16. Magnussen (Haas) 5pt
17. Ocon (Alpine) 5pt
18. Albon (Williams) 4pt
19. Zhou (Sauber) 0pt
20. Bottas (Sauber) 0pt
21. Sargeant (Williams) 0pt
* Assente nel Gp d’Arabia Saudita causa appendicite, sostituito da Bearman.
CLASSIFICA COSTRUTTORI
1. Red Bull 434pt
2. McLaren 404pt
3. Ferrari 370pt
4. Mercedes 276pt
5. Aston Martin 74pt
6. Racing Bulls 34pt
7. Haas 27pt
8. Alpine 12pt
9. Williams 4pt
10. Sauber 0pt