Dopo aver svelato le rispettive monoposto, è ufficialmente cominciata la stagione che, dopo i test, vedrà il semaforo verde proprio in Bahrein nel primo weekend di marzo. Scopriamo singolarmente obiettivi e percorsi di avvicinamento dei team iniziando da Mercedes, Visa Cash (ex Alpha Tauri) e Stake Kick (ex Alfa Romeo-Sauber).

MERCEDES
L’ultima parte del 2023 non è stata incoraggiante, con prestazioni che hanno messo seriamente a rischio il secondo posto costruttori raggiunto sul filo di Abu Dhabi.
Durante l’inverno le Frecce d’Argento, o meglio il suo grande capo nella figura di Toto Wolff e coniuge, sono stati al centro dell’attenzione come perno di diatribe tra la Federazione e Liberty Media che gestisce gli aspetti commerciali della Formula 1, evidenti le scorie mai digerite di quel 2021 da cui sono iniziati tutti i problemi della Mercedes, abituata fino a quel momento a vincere mentre adesso, calata nel ruolo più difficile d’inseguitrice.
Sempre Wolff (prolungamento triennale del suolo ruolo) a fine dicembre intervistato dalla Bild, aveva ammesso come la Mercedes del 2022 è stata il “mio più grande errore degli ultimi anni. Abbiamo sbagliato l’approccio alla costruzione della vettura per la stagione 2022, non abbiamo preso la strada corretta. Confermare questo concetto nel 2023 è stato il secondo grande errore, ma difendo questa scelta, perché alla fine avevamo vinto in Brasile. Ogni squadra avrebbe preso quel weekend come base per la nuova stagione. Più di metà del team era convinto che la situazione si stesse risollevando”
Acque agitate nelle ultime settimane, perché il passaggio di Hamilton alla Ferrari (dal 2025) è stata una doccia gelata, inaspettata anche ai vertici per modalità e tempi, ad ogni modo non dubitiamo dell’impegno e serietà di un sette volte campione del mondo fino all’ultima gara, mentre Russell dovrà dimostrare più costanza nei risultati per assumere la futura veste di capitano.
Sarà pertanto una prima parte di campionato su più fronti, concentrata sui risultati interni ma soprattutto una visione fuori dal box, dove saranno nel mirino soprattutto i risultati in Formula 2 del giovanissimo italiano Antonelli.
La nuova W15 (nome scelto per dare continuità al passato) è stata presentata nella tarda mattinata del 14 febbraio, tramite il canale social senza troppi spettacoli in maniera sobria e concentrata, con un video iniziato con la macchina già esposta insieme ai piloti e team principal nel frattempo intervistati.
Davvero bella la livrea, confermato il nero stavolta associata con l’argento sulla parte superiore del muso che sfuma verso il retrotreno, per il resto, parola alla pista.
RACING BULLS
Cambia veste l’ex Alpha Tauri (e Toro Rosso) in “Visa Cash App RB Formula One Team”, per la gioia degli introiti commerciali, meno invece per i giornalisti e telecronisti che in qualche modo, per ovvie ragioni, dovranno abbreviare il nome del team immaginiamo in Racing Bulls che resta comunque, la sorella minore della Red Bull.
Una rivoluzione su più fronti, dove restano fermi i piloti Ricciardo e Tsunoda.
Il primo da buon veterano, ha saputo approfittare l’anno scorso dell’esperienza di De Vries (andata male) per rimettersi in gioco dopo essere finito ai margini della griglia, per il giapponese invece il quarto anno consecutivo in Formula 1 dopo aver concluso la stagione passata in crescendo, col punto debole dell’emotività come denotato spesso da team radio o nella gestione di alcune fasi cruciali di gara.
Inevitabile pensare come la disponibilità o meglio l’eventuale rotazione dei piloti, dipenderà molto anche dai risultati di Perez con la Red Bull, dietro il box è ingombrante la presenza di Lawson che ben sfruttò sempre l’anno scorso, quelle occasioni per sostituire a sua volta l’infortunato Ricciardo.
Nel 2023 lo sviluppo nella macchina è stato costante fino all’ultimo weekend, gli sforzi sono stati premiati risollevando quell’ultimo posto che sembrava scontato, adesso una nuova marcia, una diversa storia perchè Franz Tost dopo molti anni, non è più il team principal sostituito da Laurent Mekies ex direttore sportivo della Ferrari.
Lo stesso Tost prima di Capodanno, aveva salutato con galanteria il passaggio: “Il 2023 sta volgendo alla fine. È stato un anno molto sfidante: all’inizio la macchina non era al livello che ci aspettavamo e ci sono stati diversi cambiamenti nella lineup dei piloti, che destabilizzano sempre il team. Non dobbiamo poi dimenticare il disastro dell’alluvione, in cui più di 20 nostri dipendenti hanno perso le loro case: anche questo è stato un grande choc per tutti noi. La seconda metà della stagione è andata meglio: abbiamo migliorato le prestazioni della macchina, abbiamo portato diversi aggiornamenti e le performance sono cresciute, cosa molto importante in vista del prossimo anno. Alla fine della stagione mi ritirerò e darò la squadra in mano all’amministratore delegato Peter Bayer e al team principal Laurent Mekies: sono convinto che porteranno il team al livello successivo.”
Dunque si volta pagina, partendo dalla livrea che richiama molto quella della stagione 2018, ma con moltissime novità e soluzioni che dimostrazione la volontà, di allontanarsi dall’identità di un team clienti con soluzioni al limite sfruttando la sinergia Red Bull ove concesso dal regolamento.
Per esempio della monoposto l’anno scorso dominatrice, disporrà anche del cambio e power-unit, ridottissime le pance estremamente compatte e rastremate, candidandosi ad un ruolo in mezzo alla griglia per svoltare le recenti prestazioni, chissà forse visti i dubbi dei rivali sulle multi-proprietà, spingere a valorizzare le prestazioni per poi vendere il team; la sfida è lanciata.
STAKE KICK
L’ex Alfa Romeo – Sauber riparte con una nuova denominazione in attesa del 2026, quando Audi completerà il passaggio di quote entrando in Formula 1.
Oggi resta solamente un ricordo la collaborazione commerciale di Alfa Romeo, a suo tempo fortemente voluta da Sergio Marchionne, che nella storia recente ha rinominato la storica scuderia con licenza svizzera, stringendo il rapporto con la Ferrari che oltre a fornire la power-unit (contratto fino al 2025), aveva pesato sulla scelta dei sedili visto l’esordio di Leclerc nel 2018, come le stagioni di Giovinazzi e Raikkonen.
L’esperienza di Bottas e la rinnovato fiducia a Zhou saranno gli elementi per contribuire a rimediare una passata stagione oggettivamente sotto le aspettative, c’è grande attesa proprio il ritorno del Gran Premio di Cina che segnerà per la prima volta il debutto di un pilota di casa, fattore che inevitabilmente incrementerà l’attenzione e la conoscenza del team.
Uno strano percorso, perché all’alba di queste vetture ad effetto suolo, era stato l’unico team in linea con il peso minimo e ottima gestione di porpoising, potenziale poi retrocesso per l’evoluzione delle altre vetture, mentre nel 2023 è mancato soprattutto il giro da qualifica visto un buon passo gara, per questo motivo nonostante la situazione critica, i tecnici non gettarono la spugna sulla C43, portando quasi al termine della scorsa stagione, degli aggiornamenti per capire quei problemi anche come punto di partenza dell’attuale vettura.
In previsione dell’ingresso di Audi, ulteriori interventi saranno concentrati sugli strumenti di progetto, quali banchi dinamici e un’organizzazione capace di essere autonoma per non dipendere da fornitori esterni, determinanti in tempo di budget cap per l’efficienza di gestione.
La nuova Sauber, o meglio Stake Kick, proprio in ragione di nuovi sponsor ha cambiato decisamente look, sfoggiando un’aggressiva colorazione nero-verde, dove il nero sfrutterà il naturale colore del carbonio in una Formula 1 che guarda anche al grammo pur di trovare la prestazione.
Chiaro il cambio di passo, la sospensione anteriore presenta lo schema pull rod, soluzioni tipo Red Bull per le pance e roll-bar sulla scia della Mercedes, in un progetto che dimostra la voglia di stabilizzarsi in zona punti.
Queste le parole di James Key, dallo scorso settembre direttore tecnico: “È sempre bello vedere la nascita di una nuova auto. Il progetto C44 era già in corso prima che io entrassi nel team, ovviamente. Sono arrivato nel bel mezzo del progetto, quindi devo dare credito al team, che ha fatto un lavoro fantastico. A Hinwil c’è un’ottima squadra, con un’atmosfera di lavoro positiva e tutti desiderosi di fare progressi. Naturalmente, progettare e costruire una vettura come la C44 non è il lavoro di una sola persona: è un progetto immensamente complesso, ancor più oggi, con i regolamenti che abbiamo. La chiave è proprio la gestione di questo processo, con le centinaia di persone che hanno lavorato duramente per sviluppare la vettura, progettarla e infine costruirla. La C44 è praticamente una vettura completamente nuova, con alcune aree di riporto nella parte posteriore. Il team ha dovuto prendere una direzione ambiziosa ben prima del mio arrivo: ci sono molti cambiamenti meccanici, alcuni dei quali non si vedono affatto, ma altri sono molto visibili. Le sospensioni anteriori sono completamente nuove, un progetto difficile e ambizioso per una squadra delle nostre dimensioni, e ci sono anche molte modifiche aerodinamiche, come ci si poteva aspettare visto che questa rimane l’area principale di sviluppo quindi, nel complesso, la vettura avrà un aspetto molto diverso da quella dell’anno scorso. Abbiamo preso molte direzioni nuove ed entusiasmanti, che sembrano avere tutte un certo potenziale, quindi non vediamo l’ora di vederle in pista”.
Poche ore dopo, un giallo ha colto di sorpresa, infatti il marchio Stake non era più presente sul sito del team, in quanto la procura federale svizzera avrebbe messo nel mirino proprio Sauber per pubblicità ingannevole, facendo pendere un’eventuale salata multa contestando un brand non registrato in Svizzera, mettendo dunque in evidenza l’altro sponsor “Kick” come title nei Gran Premi laddove è vietato pubblicizzare i giochi d’azzardo.
Successive rassicurazioni sono giunte circa la rimozione dovuta alla coincidenza di manutenzioni al sito, certi di essere in regole con tutte le normative.

