
Vola oltreoceano il Gran Circus per quelli che saranno quattro appuntamenti tra Stati Uniti (due volte), Messico e Brasile; si comincia dal Circuito delle Americhe dove i fari saranno ancora puntati soprattutto sul duello Norris-Verstappen, col pilota McLaren chiamato alla rimonta per puntare al titolo piloti. Ferrari in corsa per riscattare le ultime gare e nel frattempo, cambio di tuta in Racing Bulls con Lawson al posto di Ricciardo; Alpine dal 2026 diventerà team cliente Mercedes.
La stagione della Formula 1 è pienamente nell’ultima parte di calendario, dove il Gran Premio degli Stati Uniti rappresenta una tradizione motoristica.
Le prime gare risalgono alla fine degli anni ’50 nei circuiti di Riverside, Sebring e Watkins Glen, quest’ultimo ospitò le gare fino al 1975 quando vinse Niki Lauda con la Ferrari, poi una pausa fino al 1984 con nuove gare disputate tra Dallas, Detroit e Phoenix, ancora stop dal 1992 al 1999 fino l’ingresso in calendario del famosissimo ovale d’Indianapolis (terzo autodromo permanente più antico) dove si gareggiò dal 2000 al 2007 su un tracciato ricavato appositamente per la Formula 1, senza però perderne l’identità con l’ultimo settore caratterizzato da una parte di sopraelevata verso il rettilineo tradizionale dell’autodromo.
Ulteriori quattro anni di fermo, fino ai giorni nostri di Austin che dal 2012 ospita le monoposto, ad eccezione della stagione 2020, contrassegnata dal Covid e dalle tante rinunce cui ricordiamo le problematiche per contenere gli spostamenti che portarono work in progress a disputare persino due gare sullo stesso circuito anche sotto diversa denominazione, per mantenere un numero congruo di Gran Premi.
Un circuito lungo 5.513 metri che prende ispirazione per esempio, dalla sequenza di curve Maggotts-Becketts-Chapel di Silverstone, quelle dell’arena di Hockenheim e la curva 8 di Istanbul.
Tra le caratteristiche che contraddistinguono il circuito, c’è la grande salita dopo il rettilineo con una pendenza dell’11% per arrivare alla curva 1 che svolta a sinistra, un’avveniristica torre panoramica alta 77m e un anfiteatro per ospitare grandi concerti all’aperto, che permettono a tutta l’area di essere usufruita non solo per la Formula 1 ed il Motomondiale.
Le statistiche di Austin vedono Hamilton in testa nella classifica del maggiore numero di vittorie a quota 5, seguito da Verstappen (3), Mercedes davanti alla Red Bull in quelle di team, mentre volendo allargare la visione al Gran Premio degli Stati Uniti, è sempre Hamilton a detenere il numero di vittorie (6) davanti a Michael Schumacher (5), per un appuntamento che richiama la storia con nomi importanti, quali Jim Clak, Graham Hill che contano tre vittorie, due quelle di Carlos Reutemann, James Hunt ed Ayrton Senna.
I 52 punti di Lando? Le cose possono cambiare all’improvviso. Dobbiamo solo resistere e cercare di ribaltare la situazione, ma vedremo come andrà.
Max Verstappen
Potrebbe essere uno show di aggiornamenti da sfruttare per l’ultima parte di campionato, facendo leva su quanto rimane del budget cap anche per soluzioni alle prossime monoposto 2025, ma soprattutto dopo tre settimane di sosta, sarà un weekend intenso per il format della gara sprint, caratterizzato da una sola sessione di libere e tanta azione in pista, con la gara sprint del sabato che assegna otto punti al vincitore, sette al secondo, sei al terzo classificato e così via fino all’ottavo che prende un solo punto; non è previsto il punto addizionale per il giro veloce a differenza del Gran Premio.
Se nella classifica costruttori oramai la McLaren è lanciata verso il titolo legittimando una supremazia chiara da metà primavera, resta apertissimo il discorso in quella piloti perchè dalla stessa fase in cui la Red Bull ha palesato difficoltà, non è mai emerso un vero e proprio rivale al titolo cui Verstappen sembrava già lanciato dopo poche gare.
L’olandese è stato bravo a massimizzare il risultato in ogni Gran Premio, mentre la McLaren ha patito la mancanza degli ordini di scuderia che se da un lato ha permesso a Piastri di emergere e meritare ampiamente i suoi risultati, la poco linearità dei risultati di Norris sta pagando quella che sarebbe potuta essere una rimonta più agevole.
In questo oramai consolidato duello, succede che dietro le quinte, secondo un articolo pubblicato giorni addietro dal De Telegraaf, la McLaren avrebbe strappato alla Red Bull una figura di primissimo piano come Will Courtenay, capo stratega di lunga data a Milton Keynes per il grande salto nella qualità di direttore sportivo in veste Papaya.
Per la Red Bull un momento non positivo in tutti i sensi, visto anche il curioso ma soprattutto raro episodio avvenuto durante una delle tante esibizioni cui la scuderia austriaca è solita organizzare in giro per il mondo, per consentire ai tanti appassionati di vedere da vicini le proprio monoposto.
Infatti a Taiwan, mentre Tsunoda (ricordiamo pilota ufficiale Racing Bull) era al volante della vettura 2012 campione del mondo piloti e costruttori con Sebastian Vettel, durante una serie di burnout, il motore V8 (non l’attuale power-unit ibrida introdotta successivamente) ha ceduto davanti migliaia di tifosi, prendendo fuoco al posteriore tra lo stupore dei tifosi che chissà, avranno creduto fosse parte dello spettacolo.
La Ferrari vorrà riscattare la delusione di Singapore quando la prestazione in qualifica ha pagato il risultato in gara, nelle ultime tre gare si è raccolto una quantità di punti inferiore rispetto al potenziale espresso, gli aggiornamenti di Monza hanno contribuito ad un deciso passo avanti riproponendosi come seconda forza dietro la McLaren, per questo il riferimento è diventato il secondo posto della Red Bull con la previsione anche di una nuova ala anteriore.
Una correlazione dati con la galleria del vento oggetto di lavori e nuovamente operativa, che sta dando i propri frutti.
In questo momento a pagare di rendimento, è soprattutto Sainz che non sale sul podio dal Gran Premio d’Austria, pur non dimenticando l’essersi messo a disposizione a Monza nel rallentare la rimonta di Piastri aiutando Leclerc in quella straordinaria vittoria, ma buttando al vento un secondo posto nell’incidente con Perez a Baku, e l’errore nel giro di lancio del Q3 di Singapore accontentandosi del settimo posto dopo essere partito decimo.
Mercedes nell’ultimo periodo retrocessa a quarta forza nonostante precedenti vittorie che avevano dato entusiasmo, la pausa potrebbe avere portato consigli ed in preparazione del gran finale, ci si aspetta portare l’ultimo pacchetto di novità tecniche anche per uscire dalle sabbie mobili prestazioni delle recenti settimane.
L’Aston Martin disputerà queste ultime gare con l’obiettivo di ben concludere in vista di quella che si prevede possa essere un dream team d’ingegneri per le prossime monoposto.
Doppio duello nella seconda metà della classifica costruttori.
Il primo sarà quello tra Racing Bulls e Haas, dove la scuderia di Faenza giorni addietro, ha ufficializzato la sostituzione di Ricciardo con Lawson per quello che sembrava inizialmente un annuncio sulla coppia di piloti 2025, prendendo invece forma una decisione già a campionato in corso.
Per Ricciardo a questo punto, è addio alla Formula 1 dopo una carriera non sbocciata come nelle premesse, un saluto tra le parti senza rancore ma con un ringraziamento, palesato dalla scelta di rientrare ai box sul finale del Gran Premio di Singapore per montare la gomma soft e strappare il giro veloce a Norris, ricordiamo valevole per un punto addizionale nella lotta nel titolo piloti.
L’ormai ex pilota Racing Bulls non aveva trattenuto l’emozione al termine dello scorso Gran Premio, commentando con ancora addosso l’adrenalina di quei momenti: “Mi sono abituato a questa famiglia. Vorrei ricordarmi questo momento. Il mio linguaggio del corpo presagio di brutte notizie? Innanzitutto sono sicuramente esausto per la gara. Non voglio pensare che stia per arrivare una brutta notizia o qualcosa del genere. Ripensandoci, sono grato non solo di aver iniziato a praticare questo sport, ma anche di esserci rimasto per così tanto tempo. Se deve finire così, io non voglio raccontare una storia triste. È stato divertente. Comunque sì. C’è la possibilità che non mi vedrete più ad Austin.”
La sua è stata una carriera inizialmente molto promettente, con diverse vittorie in Red Bull mentre gli ultimi anni, tra scelte verso altri team e chissà problemi di motivazioni, hanno rovinato la percezione del pilota senza mai influire sul volto sorridente come persona e volto sereno della Formula 1.
Il riferimento è di quel passaggio alla Renault, chissà per sfuggire al confronto con un’arrembante animale da gara come Verstappen, capace di cannibalizzare ciascun compagno di squadra avuto in questi anni, per quello che di fatto si rivelò la fine della sua carriera, non disperando comunque visto il conto in banca.
Certo ha lasciato un pò di romanticismo l’immagine diffusa nei giorni a seguire lo scorso Gp, quando Ricciardo ha voluto godersi fino in fondo l’ultima volta a bordo di una monoposto di Formula 1, rispetto a tutti gli altri piloti che nel frattempo erano già scesi.
Sulla qualità delle prestazioni dal suo ritorno in pista a metà 2023, con una pausa di cinque gare per l’infortunio alla mano rimediato nel Gp d’Olanda, paga aver raccolto meno della metà dei punti raccolti a parità di macchina dal compagno di squadra Tsunoda, un rientro evidentemente finalizzato ad un nuovo passaggio in Red Bull non andato come nelle previsioni che a quel punto, ha consigliato di dare spazio ai giovani.
Per Lawson sarà comunque un avvio in salita, perché dovrà scontare sulla griglia di partenza una penalità di dieci secondi per la sostituzione della power-unit.
Un confronto sul filo dei punti sarà anche quello tra Willams e Alpine, con l’inerzia in questo momento spostata sulla prima e l’entusiasmo di Colapinto che insperatamente ha portato il team a credere nelle sue potenzialità insieme all’ormai esperto Albon.
La stessa Williams che ha incrementato la prestazione con la sospensione anteriore introdotta a Singapore e rivista in molti componenti utili a ridurne il peso, modificando i flussi aerodinamici capaci di completare il pacchetto che era stato precedentemente introdotto a Zandvoort, compiendo in generale un passo avanti nella guidabilità.
In Alpine si avvia verso i titoli di coda una stagione davvero complicata con tanti problemi alle prese con un’altra grana, soprattutto per una parte dei suoi attuali dipendenti dopo l’ufficialità di quanto si era vociferato in estate, relativamente l’abbandono dei propri motori Renault dal 2026 quando scatterà il prossimo ciclo regolamentare.
La sede di Viry Chatillon proseguirà il lavoro per la categoria WEC e diventerà la base per la produzione di una Supercar oltre centro di ricerche sui motori elettrici alle future auto di Renault e Alpine.
Si chiude in questo modo il capitolo della storica sede francese, capace di festeggiare 12 titoli mondiali con la scuderia di Enstone che diventerà un team cliente della Mercedes, forte evidentemente di un risparmio economico a fronte della scelta di diventare team cliente in questo momento, probabilmente scelta più adatta dopo i problemi degli ultimi anni che hanno relegato il team oltre la seconda metà dello schieramento.
Certo uno scenario che nel futuro prossimo, renderebbe più accessibile l’ipotesi di acquisto del team di Formula 1 con un numero minore di dipendenti, un già stabilito accordo per la fornitura di power-unit rispetto a quelli che sarebbero i costi di realizzazione e gestione più snelli.
Per dare qualche numero, farsi un motore in casa inseguendo il green costa sui 120 milioni, mentre essere cliente importa una spesa di 17 milioni, indirettamente una sconfitta perché si avrà un produttore in meno e soprattutto la contraddizione nell’eterna sfida di tagliare i costi.
Infine la Sauber prossima Audi, chiamata a ben figurare in attesa dell’annuncio del pilota che affiancherà Hulkenberg nella prossima stagione.
Di seguito il programma del weekend.
Venerdì 18 Ottobre
Prima sessione di prove libere – ore 19;30
Qualifiche Gara Sprint – ore 23;30
Sabato 19 Ottobre
Gara Sprint – ore 20:00
Qualifiche Gran Premio – ore 00:00
Domenica 20 Ottobre
Gran Premio – ore 21:00