F1 ’24: VERSO ZANDVOORT

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Conclusa la pausa estiva si riparte da Zanvoort che dà il via alla seconda parte del calendario. Mercedes sulla scia del successo belga e in generale di una crescita di prestazioni, McLaren alla ricerca della concretezza nonostante la vettura fin qui superiore, Red Bull e Verstappen per indirizzare definitivamente il campionato, Ferrari con l’obiettivo di ricucire il gap e provare a stare insieme ai tre migliori team.

L

a presenza di Verstappen, seguitissimo fin dall’inizio della sua giovanissima carriera, ha certamente spinto il ritorno del Gran Premio dei Paesi Bassi, riscuotendo grande successo di pubblico riscontrabile nell’ormai tradizionale marea orange che contraddistingue gli spalti.
inevitabile ripensare a Zandvoort, che già in passato aveva ospitato le monoposto di Formula 1, a cominciare dagli anni ’50 dove le statistiche tramandano i successi di Alberto Ascari.
Consecutivamente fino al 1985 quando seguì una lunghissima pausa, risvegliata nei giorni nostri dall’effetto Verstappen che tra l’altro ha vinto le ultime tre edizioni, ovvero tutte quelle fin qui disputate dalla stagione del rientro (2021).
Il circuito è stato oggetto d’importanti lavori di ammodernamento rispetto agli standard di decenni addietro, tra queste una curva sopraelevata verso il rettilineo di partenza/arrivo denominata Hugenholtzbocht, la cui pendenza permette una migliore velocità in uscita da sfruttare per i sorpassi.
Ulteriori interventi sono stati realizzati proprio in previsione dell’imminente weekend, quali nuovi garage, una più ampia pit-lane, un nuovo edificio amministrativo e interventi al ristorante, da considerare come la vicinanza del tracciato al mare, comporta la variabile o meglio l’insidia di avere sul tracciato la sabbia della vicina spiaggia spinta dal vento.
Il ritorno di Zandvoort venne inizialmente preventivato nel 2020, ma i fatti della pandemia annullarono l’edizione, per un successo di pubblico solamente rimandato e ripreso con gli interessi durante i weekend degli ultimi due Gran Premi con oltre trecentomila presenza.
Proprio il Gran Premio 2023, ha segnato il record del maggior numero di pit-stop nella storia della Formula 1 con ben 89 soste, oltre al maggior numero di sorpassi nella singola gara (186).
Eppure nonostante il richiamo, l’edizione 2025 rischia di essere l’ultima, per una situazione d’incertezza inerente il rinnovo già vissuta in precedenza anche per le tappe di Imola e Monza.
Appare assurdo pensare come lo storico circuito dei Paesi Bassi possa perdere la Formula 1, proprio all’alba del prossimo ciclo regolamentare, va purtroppo considerata l’agguerrita concorrenza di un mercato automobilistico dinamico e in continua espansione, personalmente piacerebbe vedere finalmente un Gran Premio nel continente africano, come l’augurio che sedi come quelle di Zandvoort possano rimanere aggrappate al treno del motorsport.

Non c’è preoccupazione, ma ovviamente c’è tensione per il fatto che dobbiamo fare il passo giusto, cambiare e andare in una direzione positiva per la nostra stagione.

Alessandro Alunni Bravi, a. d. Sauber

Proviamo a riepilogare per quanto brevemente possibile quanto accaduto nelle settimane di pause che hanno fatto seguito ai giorni di avvicinamento al Gran Premio di Olanda, a cominciare dalla vacanza magica del team principal e azionista della Mercedes, Toto Wolff.
Infatti è ancora negli occhi di tutti la straordinaria prestazione non preventivata di Spa-Francorchamps, certamente era stata straordinaria e clamorosa la vittoria sulla pista di Russell, inventando quella strategia ad una sosta a certificare il primato dell’uomo sui computer, poi la squalifica per aver riscontrato a fine gara la monoposto sotto il limite di penso consentito e tornando indietro, a spiegarne le ragioni era stato Nigel Chiu di Sky Sport: “Perché George Russell è stato squalificato? Una ragione è la sua strategia a una sola sosta che ha visto Russell fare 35 giri con un solo set di gomme hard, che erano così consumate che la gomma sulle sue gomme significava che era sotto il limite. La vettura di Lewis Hamilton era in regola e ha fatto la strategia delle due soste prevista, quindi le sue gomme avevano abbastanza gomma e la sua vettura è sopra il limite di 798 kg. Il Gran Premio del Belgio è unico perché le vetture non fanno un giro per tornare ai box dopo aver attraversato il traguardo. Normalmente, in quel giro, i piloti raccolgono gomma per aumentare il peso, il che li aiuta a superare il limite. A causa del giro lungo, il più lungo dell’anno, i piloti fanno un’inversione di marcia e tornano direttamente nella pit lane, quindi non c’era opportunità di raccogliere gomma.
Dunque un errore anche del team a non preventivare l’accaduto, ma le Frecce d’Argento hanno dimostrato di essere tornate competitive per la vittoria, dopo una sofferenza durata quasi metà campionato, con l’obiettivo di proseguire su questa strada anche a Zandvoort.
C’è da dire come il livello al vertice è salito moltissimo, frutto di una McLaren che però fino alla pausa estiva, raramente ha saputo capitalizzare la superiorità della vettura rispetto alla Red Bull che nella certezza di vedere ormai più macchine intorno, senza più la possibilità di facili sorpassi come accedeva fino a pochi mesi addietro, ringrazia perchè le vittorie altrui a rotazione seguite dalla scarsa costanza nei altri risultati, hanno comunque mantenuto ampio il vantaggio di Verstappen sui rivali pur non vincendo da ben quattro gare.
Red Bull che nelle precedenti settimane, nonostante fossero insistenti le voci di sollevare Perez dalla seconda monoposto, ipotesi tra l’altro accreditata dalle dichiarazioni post-Belgio dei diretti interessati, ha fatto retromarcia confermando il pilota messicano che dunque sarà ancora al volante, nonostante una stagione crollata da Imola in avanti, con appena 28 punti in 8 gare, contro i 141 di Max Verstappen nello stesso lasso di tempo.
Ci si aspetta un Gran Premio monocolore orange per dare una spinta al proprio beniamino, che vorrà dare una soddisfazione ai propri tifosi, di contro la Mclaren che deve concretizzare non lasciando margini di errore nemmeno ai dettagli, vedasi un Norris sempre un deficit nelle partenze con Piastri, che sembra avere preso in mano i favori delle gerarchie interne, infatti numeri alla mano da Miami in avanti, ovvero nelle ultime otto gare, ha ottenuto dieci punti in più rispetto al compagno di squadra.
Lo ripetiamo oramai da diverso tempo come alla festa, o meglio nel ritrovato equilibrio di più macchina in grado di contendersi la vittoria, continua a mancare la Ferrari purtroppo indietreggiata quando viceversa gli aggiornamenti dopo Montecarlo, avrebbero dovuto colmare definitivamente quel divario per lottare costantemente alla vittoria, come stanno facendo McLaren e Mercedes.

A motori spenti, è successo tanto in chiave mercato, a cominciare dall’oramai prossima alla fine la “telenovela Newey” con destinazione Aston Martin dopo che ad un certo punto, sembrava cosa fatta il trasferimento alla Ferrari.
Per il genio di Colchester, ricordiamo in uscita dalla Red Bull e progettista delle macchine più vincenti della storia moderna della Formula 1 (era Schumacher-Ferrari a parte), un contratto faraonico con cui il magnate canadese Lawrence Stroll avrebbe vinto sulla concorrenza, oltre alla garanzia di poteri ampi come l’assenso/veto sugli ingegneri d’assumere nella fabbrica di Silverstone.
Eppure a raffreddare definitivamente la pista Ferrari, pare non sia stato il fattore economico, quanto invece il rifiuto di fronte a quelle richieste dell’ingegnere alle quali ci sarebbe stato il temporeggiamento, quali disporre di poteri decisionali solitamente prerogativa del team principal, per una trattativa a quel punto naufragata come aveva fatto intuire Vasseur a fine maggio, quando parlò di quanto il gruppo e la sua stabilità fosse più importante delle individualità.
Ufficiale alla Williams l’approdo di Sainz dalla prossima stagione con un contratto pluriennale, cui potrebbero essere state aggiunte delle clausole in caso venisse chiamato da un top-team quale potrebbe essere Red Bull o Mercedes.
Un mercato che a questo punto, vede progressivamente completarsi la griglia 2025, cui resta da definire il sedile che sarà lasciato da Hamilton in Mercedes, che a questo punto, visti i movimenti, potrebbe essere direzionato direttamente verso Antonelli senza un periodo di apprendistato in Williams (Sainz farà coppia col confermato Albon) come invece avvenne tempo addietro con Russell, mentre Verstappen appare sempre meno lontano dalla Red Bull che dovrà fare i conti col rendimento di Perez da qui al termine.
Certamente rimane assurda se fosse vera, la ricostruzione settimane addietro fatta dal sito tedesco F1-Insider, secondo cui tra le ragioni della conferma a sorpresa di Perez in Red Bull, ci sarebbe stata anche la benevolenza di Liberty Media, a consigliare di non liberarsi del pilota messicano a stagione in corso nonostante i deludenti risultati ben al di sotto delle aspettative, anche per scongiurare l’eventuale flop organizzativo (crollo di vendite dei biglietti?) che ne scaturirebbe nel Gran Premio del Messico previsto il 27 ottobre, di cui è noto l’enorme impatto del pilota nel suo Paese d’origine.
Una ricostruzione che trova un senso anche nelle parole riportate allo stesso sito, dal noto super-consulente Helmut Marko secondo cui la situazione sarà valutata al termine del campionato, scenari extra-pista che onestamente qualora fossero confermati, farebbero scuotere la testa a chiunque, compresa la persona più appassionato che possa esserci.
Dunque tanto rumore per nulla, perché di conseguenza resta invariata la situazione in Racing Bulls, così a meno d’imprevedibili indisponibilità rimane in panchina Liam Lawson che a questo punto, potrebbe iniziare a guardarsi attorno al mercato piloti, visto come la Red Bull potrebbe tornare a avere problemi di abbondanza dalle formule minori, a cominciare da Isack Hadjar lanciato verso la conquista del titolo in Formula 2 e Arvin Lindblad distintosi in questo anno da esordiente in Formula 3.
Jonathan Wheatley ha ufficialmente lasciato Red Bull per approdare in quello che nel 2026 diventerà il team Audi adesso Sauber la quale addietro, aveva comunicato anche la scelta di affidare a Mattia Binotto il ruolo di responsabile tecnico e operativo della squadra.
Due tasselli importanti, nonostante la scuderia fino a questo momento rimane la cenerentola del gruppo, l’unica a non avere segnato punti ed in ultima posizione nella classifica costruttori, si guarda al futuro con investimenti di spessore perché Wheatley diventerà il team principal, mentre Binotto si occuperà della gestione operativa nella fabbrica svizzera di Hinwil e sarà collante con la fabbrica dove saranno prodotte le power-unit.
Dunque perde pezzi la Red Bull, perché dopo essere stato per diciannove anni una risorsa di spicco, il suo (ormai ex) direttore sportivo lascerà a fine 2024 e successivamente al periodo di gardening, si occuperà della casa dei quattro anelli da metà 2025.
Nella scorsa primavera, Wheatley veniva indicato come possibile sostituto di Horner nella bufera del noto scandalo, il suo nome ancora prima, era emerso anche come rimpiazzo di team principal in Racing Bulls dopo l’addio di Franz Tost cui venne preferito Laurent Maies, adesso evidentemente, una nuova sfida come opportunità di sviluppo della sua carriera professionale.
Rimanendo in tema, la McLaren ha rinnovato il contratto di Andrea Stella nel ruolo di team principal, ampiamente apprezzato (come logico che sia) perché a seguito di un lungo digiuno, sono arrivate due vittorie e diciotto podi ma soprattutto, in questo momento, una ritrovata competitività di una macchina da vertice.
Ricordiamo assunse la direzione nel dicembre 2022 dopo l’addio di Andreas Seidl, quando le sue parole non furono di proclami ma ammettendo nella presentazione della vettura 2023, di essere in ritardo e che la vera McLaren si sarebbe vista nel corso di quella (trascorsa) stagione come effettivamente avvenne da giugno in avanti fino ai giorni attuali.
In Alpine è partito l’ennesimo nuovo corso di team principal, infatti dopo il recente addio di Bruno Famin che aveva fatto seguito a quelli di Cyril Abiteboul (fine 2021) e Otmar Szafnauer (metà 2023), la guida della scuderia è stata affidato al giovanissimo Oliver Oakes (classe ’88) diventato il secondo team principal esordiente più giovane di sempre, dietro Horner in Formula 1 nel 2005 quando aveva 31 anni.

Il programma del weekend.
Venerdì 23 Agosto
Prima sessione di prove libere – ore 12;30
Seconda sessione di prove libere
– ore 16;00
Sabato 24 Agosto
Terza sessione di prove libere – ore 11:30
Qualifiche Gran Premio – ore 15:00
Domenica 25 Agosto
Gran Premio – ore 15:00

ERRATA CORRIGE: in riferimento all’articolo pubblicato lo scorso 28 luglio “F1 ’24: Magico Russell”, ci scusiamo con i lettori per non avere correttamente modificato il testo a seguito della squalifica del vincitore, comunicata qualche ora dopo la bandiera a scacchi per inosservanza della normativa inerente il peso minimo.

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Andrea La Rosa

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