
Primo articolo dell’anno solare che introduce la nuova stagione in un percorso praticamente mai interrotto, perché segue lo scorso campionato concluso poche settimane addietro ma già guarda al 2026 caratterizzato dalla rivoluzione tecnica che la Formula 1 ciclicamente propone.
Un antipasto di notizie per scoprire le limitate novità regolamentari, i movimenti dei team, il calendario, l’ingresso tra un anno di un’altra Scuderia e molto altro.
attuale Formula 1 con la scelta di ampliare in tempi recenti il calendario di gare, segue oramai la filosofia di altre manifestazioni come quella che potremmo definire “calcio no-stop”, ovvero una continuità di eventi fatta di brevi pause, dove solamente la formale conclusione dell’anno solare costituisce la fine della stagione precedente rispetto alla successiva.
Basti pensare come la lunghissima stagione 2024 si è concluso poche settimane addietro, con la coda dei test dopo l’ultimo Gran Premio di Abu Dhabi, divenuti oramai tradizionali per garantire a giovani promettenti piloti, la possibilità di percorrere chilometri reali su una monoposto diversamente dalle sensazioni che offre un simulatore.
Non è un mistero la prassi di ciascun team, che già dopo l’estate, inizia la programmazione dei successivi progetti, o meglio apportare aggiornamenti alle vetture tali da essere scartati o diventare riferimento per la macchina successiva, anche in considerazione del budget cap che vincola il tetto di spesa massima per ciascuna scuderia.
Senza considerare i movimenti di mercato e le pianificazioni iniziate già molto tempo prima, anche per il cosiddetto gardening, ovvero un periodo di riposo forzato quando un tecnico si trasferisce da un team a un altro, proprio per non copiare intellettualmente, la memoria di una soluzione adottata dalla scuderie di provenienza, in modo da essere lontana o comunque già superata.
Nelle ultime ore del 2024, viste le scadenze dei contratti al 31 dicembre, non sono mancati i movimenti social soprattutto legati al trasferimento di Hamilton alla Ferrari e di Sainz alla Williams, con i doverosi video e post di ringraziamento rispettivamente della Mercedes e della stessa Ferrari.
Adesso è tempo di guardare avanti, verso la stagione che verrà.
NOVITÀ
La primissima tra circa un mese, perché la Formula 1 in occasione dei 75 anni di storia, sta organizzando un evento a Londra previsto il 18 febbraio con la presentazione di tutte le vetture simultaneamente.
Certo resta probabile come ciascun team potrebbe limitarsi, per questioni commerciali e dunque introiti economici, a valutare di presentare unicamente la livrea per tenere nascosti alcuni progetti che durante lo show, sarebbero inevitabilmente oggetto di zoom fotografici.
Una scelta quella della presentazione unica, non troppo piaciuta agli addetti ai lavori, vista la movimentazione logistica di mezzi e uomini che in quella precisa fase, forse servirebbero maggiormente a concludere il lavoro in fabbrica, tanto che già settimane addietro col campionato in corso, Verstappen aveva chiaramente ammesso di sperare essere ammalato per avere una buona giustificazione per saltare l’evento.
La stessa Ferrari lo scorso novembre, ha messo le cose in chiaro comunicando il mantenimento del proprio tradizionale evento, a questo punto fissato dopo il 18 febbraio con lo svelamento materiale della vera vettura.
Il regolamento tecnico rimarrà quasi invariato a parte qualche dettaglio in vista della rivoluzione 2026, tra questi il peso minimo del pilota passerà da 80 a 82 kg, di conseguenza quelle delle monoposto compresa di pilota, da 798 a 800kg.
TEAM E PILOTI
Confermati i dieci team che schiereranno le venti macchine sulla griglia di partenza, con alcuni movimenti interessanti già iniziati un anno addietro e un cambio generazionale in corso.
La McLaren schiererà i confermati Norris e Piastri, moltissima attesa per la Ferrari dopo l’esponenziale crescita nella fase finale della scorsa stagione, oltre la coppia Hamilton – Leclerc destinata ad accendere i riflettori mediatici comunque andranno i risultati.
Ricordiamo come un anno addietro, il trasferimento a sorpresa del sette volte campione del mondo a Maranello, rappresentò anche lo snodo dei movimenti di mercato a catena delle altre scuderie.
Red Bull col confermatissimo Verstappen e la novità Lawson promosso dalla Racing Bulls, dopo la separazione da Perez annunciata lo scorso 18 dicembre, inevitabilmente l’unica soluzione percorribile da entrambe le parti dopo una stagione a dir poco disastrosa del messicano, parso ben peggio del pilota che comunque ha saputo essere nel corso della sua lunga carriera in Formula 1, non un campione ma sicuramente un valido corridore tra le migliori seconde guide in circolazione.
Da fuori rimane impossibile dare una spiegazione ad un simile tracollo, dopo un inizio della passata stagione comunque ottima, quel che rimane certo ma soprattutto scomodo per chiunque, è avere per compagno di squadra proprio Verstappen e (mettiamo nel mezzo) l’ambiente con la tendenza ad avere una chiara e netta predisposizione per il box dell’olandese.
Nei giorni successivi l’annuncio della separazione, il sito tedesco F1-Insider ha analizzato la complicata situazione contrattuale, non a caso si è trattato di un accordo tra le parti perché la durata del contratto copriva le stagioni 2025 e 2026 senza clausole che avrebbero permesso al team la rescissione del contratto, il più classico degli autogol in cui i vertici della Red Bull, non avrebbero mai pensato un simile tracollo il cui nodo dell’addio, è costato milioni di euro perché era chiara l’intenzione di non proseguire.
Per Lawson, neozelandese, una grande opportunità e l’inevitabile seguito per quella che sarà l’inaugurale gara in Australia, con gli ultimi due anni trascorsi senza mai avere un sedile titolare ma adesso direttamente, in uno dei team di maggiore successo, ricordiamo due anni addietro per pochi Gran Premi, venne chiamato a sostituire Ricciardo infortunatosi ad una mano, poi l’anno scorso ancora a rilevare l’australiano per le ultime gare.
Grandi novità attendono la Mercedes, il periodo di dominio è oramai un ricordo, adesso Russell è chiamato a fare il grande salto in coppia l’astro nascente Antonelli, praticamente cresciuto fin da bambino con le Frecce d’Argento che ha stregato Toto Wolff, tanto da non pensarci due volte nel promuoverlo in Formula 1 a nemmeno 18 anni compiuti direttamente dopo una sola stagione in Formula 2, occupando il pesante sedile lasciato da Hamilton.
Piloti confermati in Aston Martin (Alonso – Stroll), cui cresce l’attesa per vedere all’opera Adrian Newey, ingaggiato economicamente in maniera faraonica dopo aver vinto la concorrenza di quasi tutta la griglia: basterà per l’auspicata salto verso i piani alti delle gerarchie costruttori?
In Alpine rimane Gasly che sarà compagno di squadra del rookie Jack Doohan, figlio del noto campione di motociclismo, con dichiarazioni generali che lanciano grande ambizioni del team francese determinato a ritornare alle posizioni che più competono per blasone.
Cambio totale alla Haas, dove Ocon proveniente dall’Alpine farà coppia con Oliver Beaman, giovanissimo e già esperto pilota della Ferrari Accademy, chiamato tre volte l’anno scorso a disputare Gran Premi per sostituire Sainz in Arabia Saudita causa problemi di appendicite, e le restanti nella stessa scuderia americana al posto di Magnussen con risultati di tutto rispetto, che potrebbero aprire un percorso formativo come avvenuto tempo addietro per Leclerc durante la partnership Alfa Romeo prima del grande salto.
La Racing Bulls è stata l’ultima scuderia ad ufficializzare la coppia di piloti, infatti a cascata delle dinamiche Red Bull, il sostituto di Lawson è Isack Hadjar che farà coppia col confermato Tsunoda.
Il 20enne francese con passaporto algerino, è entrato nel Red Bull Junior Team nel 2022, chiudendo al terzo posto nella F4 Asiatica e vincendo 3 vittorie in Formula 3, l’anno scorso ha vinto quattro gare in Formula 2 dopo aver lottato per il campionato fino all’ultimo gara.
Inevitabile come viceversa per il giapponese, dopo anni di apprendistato e una scorsa stagione in crescendo, sia presente una forte delusione per non essere stato scelto compagno di squadra di Verstappen, un duro colpo per le aspirazioni della sua carriera che comunque, potrà ancora avere la sua chance con una grande partenza di 2025 e chissà, vedere cosa succede accanto la casa madre.
Alla Williams una coppia di primissimo piano formata da Albon e Sainz chiamato ad adattarsi in una nuova realtà e contribuire alla crescita del team, cui ricordiamo settimane addietro la Ferrari, aveva concesso la possibilità di un primo approccio al test di fine stagione ad Abu Dhabi, nonostante ancora sotto contratto.
I tanti incidenti della passata stagione sono costati importanti economie, tanto che secondo la testata tedesca Auto Motor und Sport, il team principal James Wowles aveva proposto di non conteggiare un milione di dollari di danni superato il decimo incidente, non accolta dalla Federazione e pertanto, occhi puntati al contenimento del budget cap qualora fosse stato superato.
A guidare la Sauber (che nel 2026 diventerà Audi) saranno Hulkenberg (trasferito dalla Haas) e l’esordiente brasiliano Gabriel Bortoleto che ha vinto una folta concorrenza compresa anche di Mick Schumacher, ad un certo punto in odore di ritorno nella classe regina.
È fantastico vedere l’impegno di un’altra squadra americana, sostenuta da uno dei marchio più importanti nell’industria motoristica, in un momento in cui la popolarità della F1 sta crescendo negli Stati Uniti. Siamo quindi lieti di fornire alla squadra le nostre power unit e il cambio come base di questa collaborazione tecnica. Significa che continueremo ad avere due squadre clienti nel campionato con tutti i vantaggi che questo comporta in termini di sviluppo tecnico all’interno della Ferrari.
Fred Vasseur – team principal Ferrari
CALENDARIO
Previste ventiquattro gare più sei gare sprint (segnate in asterisco) con qualche cambiamento rispetto la passata stagione, perché le prime due tappe non saranno in Bahrain e Arabia Saudita in osservanza del Ramadan, si parte 16 marzo in Australia come già avveniva tradizionalmente tempo addietro, conclusione il 7 dicembre ad Abu Dhabi.
Australia (14 Marzo – 16 Marzo)
Cina* (21- 23 Marzo)
Giappone (4 – 6 Aprile)
Bahrain (11 – 13 Aprile)
Arabia Saudita (18 – 20 Aprile)
Miami* (2 – 4 Maggio)
Emilia Romagna (16 – 18 Maggio)
Monaco (23 – 25 Maggio)
Spagna (30 – 1 Giugno)
Canada (13 – 15 Giugno)
Austria (27 – 29 Giugno)
Gran Bretagna (4 – 6 Luglio)
Belgio* (25 – 27 Luglio)
Ungheria (1 – 3 Agosto)
Paesi Bassi (29 – 31 Agosto)
Italia ( 5 – 7 Settembre)
Azerbaigian (19 – 21 Settembre)
Singapore (3 – 5 Ottobre)
Stati Uniti* (17 – 29 Ottobre)
Città del Messico (24 – 26 Ottobre)
Brasile* (7 – 9 Novembre)
Las Vegas (20 – 22 Novembre)
Qatar* (28 novembre – 30 Novembre)
Abu Dhabi (5 – 7 Dicembre)
Buone notizie per Monza, che durante lo scorso fine novembre ha rinnovato l’accordo per ospitare la Formula 1 almeno fino al 2031 nell’ambito di una nuova proroga di sei anni dell’accordo esistente.
Un fatto importante e per nulla scontato, che segue i significativi investimenti all’Autodromo Nazionale dove nel 2024, ben 335.000 spettatori hanno assiepato le tribune nell’arco del weekend, allontanando quella possibilità di rotazione di circuiti europei nel calendario, quali potrebbero essere Barcellona, Imola, Spa-Franchorchamps, considerata la spinta di nazioni che storicamente hanno ospitato la Formula 1 come la Germania.
Una storia a parte il Gran Premio di Olanda, dove il circuito di Zandvoort è stato confermato fino al 2026, poi uscirà dal calendario.
UNDICESIMO TEAM NEL 2026
Sul finire dell’ormai anno trascorso, i vertici del Circus hanno annunciato l’accordo con le statunitensi Cadillac e General Motors il cui principio, prevede proprio l’ingresso in Formula 1 come team cliente.
rilevando il progetto Andretti e successivamente sviluppare una propria power-unit dal 2028.
Un accordo soddisfacente anche nelle parole di Greg Maffei, amministratore delegato e presidente uscente di Liberty Media: “Con i continui piani di crescita della Formula 1 negli Stati Uniti, abbiamo sempre creduto che l’ingresso di un marchio americano imponente come GM/Cadillac sulla griglia di partenza e di GM come futuro fornitore di power unit potesse portare ulteriore valore ed interesse a questo sport”.
L’idea iniziale era quella di una partnership con Renault, ma la scelta della casa francese di chiudere il proprio reparto motori, per diventare a sua volta un team clienti della Mercedes, ha fatto rivedere tale progetto, che potrebbe comunque assorbire proprio quei dipendenti specializzati della casa francese, mentre nei tempi immediati, si avvarrà della collaborazione con la Ferrari per la fornitura di power-unit e cambio.
Dunque un ingresso positivo anche da Maranello, considerata la perdita della partnership con Sauber prossimo a diventare Audi anche come costruttore motorista, mantenendo i rapporti con almeno due team sulla griglia per una soluzione che peserà non solo economicamente, ma potrebbe anche influire come già avvenuto, nella scelta di un’eventuale giovane pilota da lanciare in Formula 1.
Ricordiamo come il costruttore americano, aveva lavorato con Andretti Global la cui offerta d’ingresso in Formula 1 era stata inizialmente accettata dalla Fia ma rifiutata dalla F1 non essendo stata ritenuta in grado di aggiungere valore al contesto, percorso che aveva provocato anche tensione tra Michael Andretti e i dirigenti della classe regina, per la campagna aggressiva coinvolgendo anche il Congresso degli Stati Uniti oltre al Dipartimento di Giustizia.
Eppure nonostante il rifiuto, l’Andretti Global ha continuato il suo programma nella sede di Silverstone dove sono stati assunti numerosi dipendenti, al punto di costruire un modello di una vettura 2026, risorse che a questo punto saranno rilevate dal team Codillac cui resta da vedere la precisa denominazione.
Sempre Andretti, manterrà il coinvolgimento nel nuovo piano di costruzione della General Motors, rientrando dalla finestra, perché il campione del mondo del 1978, Mario Andretti, ricoprirà il ruolo di direttore nel consiglio d’amministrazione.
Un’operazione da capogiro che accontenterà i dieci team esistenti i quali spesso osteggiano l’ingresso di nuovi team, per non tagliare con una nuova fetta gli introiti cui Liberty Media riserva circa il 63% del fatturato, infatti i nuovi arrivati dovrebbero garantire un esborso di 450 milioni di dollari da distribuire nel corso degli anni per evitare di danneggiare le Scuderie già presenti, cifra che rappresenta una franchigia tra l’altro oltre raddoppiata rispetto alla quota di tassa d’iscrizione.
Chissà (aggiungiamo noi) magari l’aumento del numero di monoposto da venti a ventidue, potrebbe anche consigliare di modificare o meglio, allungare il sistema di punteggio che nei Gran Premi, attualmente premia la top-ten.
ADESSO
Si resta agganciati a qualche (cosiddetto) spoiler social, in un gioco di video e render dove saranno anticipati alcuni dettagli da cui evincere per esempio, i colori delle prossime livree o la prima accensione delle power-unit, in attesa di febbraio quando alla presentazione delle monoposto, seguiranno i test invernali di tre giornate collettive in Bahrain dal 26 al 28 febbraio.