F1 ’25: CHI, COSA?

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Dopo il lancio collettivo delle livree avvenuto nella “The O2 Arena” di Londra, la stagione entra nel vivo con i test in Bahrein da 26 al 28 febbraio, cui seguirà dopo due settimane il Gran Premio inaugurale a Melbourne. Proviamo ad anticipare gli equilibri e gli eventuali scenari; in copertina Hamilton con la SF-25 nei primi chilometri a Fiorano.

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a Formula 1 accende i motori pienamente dopo uno show (personalmente piaciuto), dove tutte le squadre hanno presentate le rispettive livree su monoposto passate, infatti alcuni team come McLaren e Williams erano già scesi in pista per i chilometri concessi dal regolamento, altri la stessa sera hanno preferito lanciare dei render nei rispettivi profili social, chi invece ha preferito battezzare la nuova monoposto il giorno dopo.
Chiaramente senza particolari assist ai zoom fotografici, con dettagli che talvolta fanno la differenza.
Ci apprestiamo a vivere una stagione che diversamente dalle precedenti, già nelle prime gare dirà molto, compresa l’immediata spinta sugli aggiornamenti, essendo l’ultimo anno dell’attuale ciclo regolamentare e dunque, tutti i team sono già impegnati sulla prossima vettura 2026 che monterà una power-unit con caratteristiche diverse (ulteriore sfida nella sfida), un lavoro al momento parziale che già prima dell’estate sarà totale.
Nei test in Bahrain si giocherà sui carichi di benzina, sulle gomme, sulla potenza erogata dal motore, tutti si nasconderanno e solamente gli addetti ai lavori avranno un quadro sulle gerarchie, ad ogni modo ci piace giocare, ipotizzando quello che potremmo vedere nelle prime gare.

È molto difficile fare una previsione su chi guiderà il gruppo questa stagione. Abbiamo lottato fino all’ultima curva della stagione con la McLaren e dobbiamo costruire la stagione 2025 su questo percorso.

Fred Vasseur, team principal Ferrari.

La McLaren si presenta con i favori del pronostico, dopo aver vinto il campionato costruttori partendo da una situazione di ampio svantaggio, cui però è mancato il cinismo del box nei duelli tra compagni di squadra, tale da rendere fin troppo agevole la passerella degli ultimi Gran Premi a Verstappen che oramai, faceva leva sul proprio talento per arginare il vantaggio iniziale.
La Ferrari è particolarmente cresciuta dopo la scorsa estate, l’entusiasmo è alle stelle, le dichiarazioni sono abbottonatissime, la coppia Leclerc-Hamilton è la più forte del mondiale, poi però conta la pista, la velocità, le strategie, le configurazioni, l’affidabilità delle componenti, il passo gara e l’efficienza del box anche nella gestione dei piloti.
Ecco, se la rossa riuscirà a mettere insieme tutti questi fattori senza eccessivi passaggi a vuoti, ci sarà da divertirsi, Leclerc per scrivere la sua storia giurata in un amore eterno, altrettanto Hamilton per vendicare quell’ultimo giro di Abu Dhabi che considera una congiura, e diventare il pilota con più titoli in assoluto.
A proposito del sette volte campione del mondo, non mancheranno punzecchiature soprattutto di una certa stampa spagnola, che magari non avrà digerito il trasferimento un anno fa di questi tempi, tale da relegare l’ex n.55 quasi divorziato in casa nonostante buone prestazioni durante il campionato.
Soffermandoci qualche altra riga, Leclerc proviene dalla sua migliore stagione in carriera, mentre Hamilton tra Londra e Fiorano, è apparso decisamente ringiovanito, un’avventura perfetta per ridare slancio rispetto alle ultime apparizioni in Mercedes dov’era parso svogliato e poco motivato, merito anche dei soli quattordici punti di ritardo rimediati l’anno scorso dalla McLaren, da parte di chi conosce perfettamente gli equilibri di un team vincente.
La Red Bull ha rischiato di essere i Chicago Bulls dell’ultimo titolo firmato Michael Jordan, l’anno scorso al centro di un ciclone che ha lasciato strascichi, tra tutti l’addio di Adrian Newey che recentemente ha espresso il malumore per la direzione di sviluppo intrapresa l’anno scorso.
Da verificare come gli stessi suoi stretti collaboratori, saranno in grado di camminare da soli, inoltre i personaggi di spicco non perdono occasione di punzecchiarsi, certo bisognerà vedere l’adattamento di Lawson, mentre Verstappen in pista darà sempre spettacolo, anzi, qualora fosse indietro di prestazione, farà di tutto per colmare quel deficit anche con l’impossibile, contro qualcuno o contro il suo stesso team, con un occhio alla scadenza di contratto.
Per la Mercedes è un nuovo inizio, sicuramente la monoposto sarà migliore ma nel frattempo progrediscono pure gli altri, l’obiettivo è stare quanto più vicino alle prime file, magari puntando alla vittoria in determinati circuiti, con un occhio particolare a quella di Andrea Kimi Antonelli, al centro di una favola come mai accaduto, da debuttante direttamente in un top-team dopo essere cresciuto a pane e Frecce d’Argento.
Non facciamo paragoni con Hamilton, lui farà il suo percorso, è italiano, pertanto faremo il tifo.
Al centro delle gerarchie potrebbe esserci sempre l’Aston Martin, nonostante investimenti faraonici che avranno ancora bisogno di tempo per i loro riscontri, la mano di Newey si vedrà soprattutto nel 2026, ci auguriamo possano esserci i mezzi per assistere allo spettacolo di un vecchio leone come Alonso.
Curiosità intorno l’Alpine all’ultima stagione con i propri motori (Renault), dopo la scelta di avvalersi dall’anno prossimo, di quelli Mercedes chiudendo il proprio reparto in un’operazione cinica ma allo stesso tempo economicamente vantaggiosa nella loro circostanza, che indirettamente evidenzia gli errori commessi nel recente passato.
La cura Briatore l’anno scorso ha iniziato a funzionare, con risultati sorprendenti dall’autunno in avanti, andrà attenzionata la situazione Colapinto che pende come una spada di Damocle sulla testa di Doohan, nonostante sia un rookie tranne una sola gara (l’ultima) disputata l’anno scorso, motivo per cui vedremo pochi calcoli e una massima spinta.
In questo gruppetto andrà valutata la crescita di Alpha Tauri e Haas, rispettivamente in sinergia con Red Bull e Ferrari.
Per la prima, potrà influire la motivazione di Tsunoda deluso dalla mancata promozione in Red Bull, per lui un inizio di stagione subito ad alta tensione, perché dovrà essere solido, magari sperare che l’avventura di Lawson alla casa madre non sia eccezionale, e nel dubbio guardarsi intorno perché l’addio di Honda (nel 2026 con Aston Martin) potrebbe incidere sul suo futuro, per la seconda invece, un cambio di piloti che potrebbe giovare soprattutto nelle motivazioni e una spinta decisamente diversa.
In casa Williams il primo obiettivo è fare meno incidenti possibili, l’anno scorso costati parecchie economie che potrebbero aver fatto superare il budget cap (si vedrà più avanti), la coppia piloti è di assoluto valore, fuori categoria per il contesto della bassa classifica, Sainz potrà dare una grossa mano anche alla sola comprensione e configurazione del mezzo a disposizione, sicuramente il sostegno di nuovi sponsor e importanti aiuterà il team nella crescita.
Infine la Sauber a fari spenti, alle prese con una campagna rafforzamento totale, insieme un mix di giovane ed esperto pilota alla base di una crescita in attesa del definitivo passaggio Audi, la collaborazione con Mattia Binotto farà solamente bene, è pur vero che gli ultimi anni della sua esperienza in Ferrari non saranno ricordati per i successi, ma è una figura che conosce perfettamente la Formula 1, quindi ben venga per la competizione, con l’augurio che la monoposto possa lottare stabilmente per la zona punti.
Tutto ciò in attesa della Cadillac, undicesimo team che esordirà nel 2026 alle prese con situazioni, inevitabilmente dentro lo scacchiere e dunque, al centro di effetti domino.



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Andrea La Rosa

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