Fabio La Scalia

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foto profilo FabioFabio La Scalia, nasce a Roma nell’anno della Scimmia 1980 sotto il segno equilibrato della bilancia. Da sempre la sorella minore crede sia arrivato su di un’astronave date le qualità che lei riconosce come non umane: un profondo senso etico e del dovere, una dedizione profonda al lavoro e una creatività continua per ogni aspetto della vita, anche in cucina. Inoltre una facilità di comunicazione con bambini e animali e una capacità innata di tranquillizzare chi gli sta intorno, forse grazie anche alla sua folta chioma riccia.
Il corso degli studi lo ha portato al liceo classico dove ha praticato pallavolo a livello agonistico-scolastico, basket e calcio con l’Accademia Calcio Bruno Conti sotto l’occhio a quel tempo ancora non esperto di mister De Rossi. All’Università sceglie Lettere ad indirizzo cinematografico, che nel frattempo cambia in Discipline, Arti e Scienze dello Spettacolo, non modificando l’indirizzo cinema, perché un’altra prerogativa che ha è la tenacia: mai darsi per vinti, ma continuare a credere nei propri mezzi ed allenarsi per farli diventare “interi”! Ottenuta la Laurea con lode a La Sapienza, cosa che già rende degli eroi di per sè, consegue un Master all’Accademia di Cinema e Televisione “Griffith” diventando Filmmaker con particolare propensione al visionario, al fantastico e all’horror. Gli ostacoli superati e l’abnegazione dimostrata in tale occasione lo hanno quasi reso un cavaliere jedi! Formato più dalla vita che dalla scuola da allora è pronto ad affrontare il mondo del lavoro, peccato che sia il mondo del lavoro, oggi, a non essere in linea con le sue antiche aspettative. Così, si è rimboccato le maniche di nuovo, pronto a sfruttare le qualità artistiche e creative: sulla sua pagina di facebook si definisce “Graphic, Communication and Photo Designer”, “GCPD” come grida il commissario Gordon mostrando il distintivo per le lugubri strade di Gotham City. Il fumetto, appunto, un’altra passione che lo accompagna dal momento in cui ha imparato a leggere: inizia con le storie dei paperi di Carl Barks, poi scopre l’amore per il Giappone e per i manga, ma da fan esigente li preferisce ben disegnati e con una storia originale e complessa, uno su tutti 20th century boys di Naoki Urasawa. Gli albi dei supereoi americani lo affascinano da sempre ma mai a tal punto da comprarli con regolarità. Ma c’è qualcosa di americano che lo ha attirato da sempre, qualcosa per cui valga la pena rimettersi in gioco passati i 30 anni e ricominciare da zero: il baseball con i Red Foxes Roma, la sua seconda famiglia, ormai.

Gianluca Puzzo

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