Chi si aspetta una pronta risposta alla Ferrari da parte dei suoi rivali nel campionato 2001 rimane però deluso: la stagione è infatti un lungo monologo rosso, con Schumacher che vince 9 gare su 17, arrivando quasi a doppiare (123 punti a 65) il secondo in classifica, lo scozzese Coulthard su McLaren. Ancora più schiacciante sarà il dominio delle rosse nel 2002, l’anno in cui Schumacher, con il quinto titolo mondiale della sua carriera (conquistato addirittura con 6 gare d’anticipo), arriverà ad eguagliare il leggendario record di Juan Manuel Fangio. Il tedesco arriva a punti in tutti i Gran Premi, vincendone 11, mentre 4 saranno le vittorie del suo compagno Barrichello; i due ferraristi toccheranno la quota record di 221 punti complessivi, lasciando agli avversari solo le briciole (la vittoria di Ralf Schumacher in Malesia e quella di Coulhard a Montecarlo).
Nel 2003 Schumacher supera Fangio giungendo a quota sei titoli, ma il suo successo, il quarto consecutivo, giunge al termine di una stagione difficile, in cui il tedesco s’impone di soli due punti su quello che diverrà il suo erede alla Ferrari quattro anni dopo, il finlandese Kimi Raikkonen. Il giovane talento della McLaren, pur vincendo solo in Malesia, fa della regolarità il suo punto di forza, giungendo ben 7 volte al secondo posto; Schumacher impone il suo ritmo nella fase centrale del campionato cogliendo 4 vittorie su 5 gare, ma solo a Monza, a tre gare dal termine, riesce a piazzare il break decisivo, aiutato dal successo finale di Barrichello in Giappone.
Le difficoltà incontrate nella conquista del sesto titolo sembrano preludere alla fine della straordinaria striscia vincente della Ferrari, ma il gruppo di Maranello smentisce tutti, spazzando via tutte le velleità degli avversari con una stagione da record: 13 vittorie di Schumacher (che centra così il settimo sigillo della sua leggendaria carriera) e 2 di Barrichello su 17 gare, 8 doppiette, 11 pole position e ben 262 punti complessivi (con la BAR, seconda, a quota 119).
Al termine della stagione 2004, per porre un freno allo strapotere delle Ferrari, la FIA arriverà addirittura a stravolgere il regolamento della Formula 1, inventandosi alcune assurdità che saranno ben presto abbandonate, alcune a campionato ancora in corso, altre nel campionato seguente. La Ferrari non riuscirà ad adattarsi subito ai cambiamenti e tornerà ad essere competitiva nel 2006, ma questa, come si dice, è un’altra storia. Nessun cambio di regolamento potrà comunque cancellare il leggendario quinquennio scritto dalla Ferrari nell’albo d’oro della Formula 1: cinque stagioni indimenticabili costellate da 57 vittorie e 51 pole position, con cinque titoli Piloti e altrettanti Costruttori (cui va aggiunto quello del ’99) che proiettano definitivamente Michael Schumacher in cima all’Olimpo dei migliori piloti di tutti i tempi e che confermano una volta di più come la Ferrari incarni l’essenza stessa dell’automobilismo sportivo.
Bellissimo articolo. Una storia lunga 5 anni che ha visto due grandissimi protagonisti esprimersi ai massimi livelli. Grazie.