Il circuito di Sakhir nel Bahrein, simbolo verso il quale sono diretti gli interessi di spettacolo e commercializzazione del “grande circus”, ha ospitato la seconda gara del Mondiale automobilistico di Formula 1.
Emblematico, come le note dolenti legate ai dubbi del rinnovo del Gran Premio d’Italia disputato da sempre nello storico circuito di Monza, siano contrapposte ad opportunità capaci di ospitare il consueto week end di gara in uno scenario come quello del Bahrein, il cui “international circuit” è situato in pieno deserto e la cui gara si disputa la sera sotto i riflettori accesi. Problemi economici? Bolletta? Risparmio di fasce orarie? Macchè.
Intanto, due note pre-weekend: la conferma del format di qualifiche “sedia bollente” criticato in ogni modo e la rinuncia di Alonso (sostituito dal terzo pilota Vandoorne), tenuto dai medici a riposo in seguito all’incidente della gara precedente.
Le prove libere del venerdì hanno confermato le Mercedes davanti a tutti con le Ferrari impegnate a lavorare sul passo gara (implicita ammissione di essere più lente sul giro veloce?) nonostante qualche problema di affidabilità; in quelle del sabato mattina, scatto d’orgoglio delle “rosse” pronte a lanciare il guanto di sfida.
Qualifiche ancora di marca Mercedes; pole di Hamilton con al fianco il compagno di squadra Rosberg, mentre in seconda fila Vettel e Raikkonen rispettivamente terzo e quarto.
Maiuscola la prestazione del debuttante Vandoorne (12°posto in griglia di partenza), vincitore della sfida in casa McLaren Honda sull’esperto compagno Button (14°); evidente il passo in avanti della Manor di Wehrelein (16°), in affanno sempre nelle retrovie, le prestazioni di Sauber e Renault.
Avvio shock della gara (specie per noi italiani); dopo poche curve durante il giro di ricognizione, un copioso fumo esce dal retrotreno della Ferrari di Vettel.
Motore KO e conseguente ritiro.
La gara si è decisa praticamente all’inizio, dove l’ottima partenza di Rosberg gli ha permesso di non lasciare più il primo posto.
Ottima prestazione di Raikkonen dopo una partenza così così, pronto a fare il terzo incomodo tra il tedesco della Mercedes ed Hamilton, arrivato al terzo posto, a causa anche lui di uno start non entusiasmante (mezzo testacoda per una contatto d Bottas).
Tutti gli altri? Lontani, troppo lontani.
Tralasciando le frustrazioni dell’ennesimo buon risultato non concretizzato della Ferrari, mi piace evidenziare alcune note liete.
Ad esempio quella di Grosjean, pilota ormai maturo capace portare ancora a punti la debuttante Haas; Verstappen classificatosi al 6° posto con un Toro Rosso motorizzata Ferrari 2015 (!); Vandoorne il quale da perfetto debuttante, ha raccolto il primo punto (anche della Mclaren); Wehrlein capace di far battagliare (comunque fuori zona punti) la Manor, team “sopravvissuto” lo scorso campionato, agli introiti economici spettanti grazie ai pochi punti conquistati nel 2014 dall’indimenticato Jules Bianchi.