Il circuito situato nella periferia di Shanghai, ha ospitato il weekend della terza gara del mondiale 2016 di Formula 1. L’autodromo progettato da Hermann Tilke (architetto di fiducia del grande capo Ecclestone), rappresenta certamente uno dei modelli di avanguardia per ospitalità, sicurezza e tecnologia.
Nei ricordi degli appassionati d’automobilismo, come non accennare l’appuntamento del 2007, quando in occasione di pista semi bagnata, il debuttante Hamilton su McLaren, col progressivo asciugarsi, sentì sfaldarsi la ruota posteriore destra con scanalatura intermedia; imboccando la via dei box una sbandata lo fece finire sulla ghiaia per un clamoroso ritiro, dando modo a Raikkonen, poi vincitore del Mondiale, di accorciare il distacco in classifica generale.
Tornando all’attualità, via libera alla partecipazione di Alonso, il quale dopo l’ok provvisorio a partecipare alla prima sessione di prove libere (aveva saltato il precedente GP in seguito ai postumi dell’incidente di Melbourne), nonostante le non perfette condizioni fisiche ha ottenuto “semaforo verde” per il weekend di gare.
Altra notizia: l’arretramento sulla griglia di partenza per Hamilton (5 posizioni) a causa della sostituzione del cambio, così come il gradito ritorno alle qualifiche format 2015.
Il venerdì, le prime prove libere sono state caratterizzate da un problema “gomme” relativo alla mescola soft: due cedimenti nella Williams di Felipe Massa e uno nella Renault di Magnussen; nessuno di questi inconvenienti, come confermato dalla Pirelli, sono stati causati da eventuali difetti dovuti alla fabbricazione dei pneumatici.
Ferrari protagoniste nella seconda sessione con Raikkonen a segnare il miglior crono dopo Vettel, davanti alle Mercedes; è chiaro come, quasi sempre nella prima fase del week end, ogni scuderia sfrutti questa prima fase per studiare il tracciato, la gestione delle gomme e più in generale la miglior performance legata alla strategia per la gara domenicale.
Al sabato ecco realizzate le incerte condizioni meteo indicate alla vigilia; l’ultima sessione di prove libere disputatasi su pista bagnata ha costretto i piloti a studiare la pista in simili condizioni in proiezione “qualifiche”, rivelatesi assolutamente piene di emozioni.
Nelle qualifiche alla griglia di partenza, niente pioggia ma tracciato ancora bagnato solo in alcuni tratti, tanto che la “red flag” arriva dopo pochi minuti dall’inizio, causa un testacoda (acquaplaning sul rettilineo) di Wehrlein su Manor, costretto a fermare la propria monoposto quasi in traiettoria.
Poco dopo, sempre in Q1, clamorosa l’eliminazione di Hamilton per colpa di una noia alla sua power unit: ultimo posto e sostituzione del pezzo (come toccato a Vettel dopo il Bahrain) per la gara.
Da segnalare il passo avanti delle Sauber, per la prima volta quest’anno capaci di entrare in Q2, sessione nella quale è stata sventolata la seconda bandiera rossa di giornata, per un problema alla ruota anteriore della Force India di Hulkenberg, durante il suo giro di lancio.
Pole position a Rosberg (Mercedes) affiancato in prima fila dall’ottimo Ricciardo (Red Bull); delusione per le Ferrari classificatesi solo in seconda fila (Raikkonen terzo e Vettel quarto), col tedesco a dichiarare un amaro “mea culpa” nelle interviste del post qualifiche.
Inizio scoppiettante della gara.
Al via, Ricciardo sopravanza Rosberg e Vettel, disturbato da Kvyat, tocca Raikkonen costringendolo all’entrata ai box per il cambio del muso; stessa sorte tocca ad Hamilton per un tamponamento con una Sauber in fondo al gruppo.
Dopo pochi giri, a causa dei detriti ancora presenti in pista, ecco la foratura alla posteriore sinistra di Ricciardo costretto al forzato cambio gomme.
Tali condizioni consigliano i commissari a far entrare la Safety Car e di conseguenza, saltano tutte le strategie con molti big entrati ai box per un cambio gomme.
Alla ripartenza, tante emozioni con decisi sorpassi e la sorpresa di trovare Button su Mclaren al quarto posto e la Manor di Wehrlein al quinto.
Da segnalare due bellissimi sorpassi al giro n°44 di Ricciardo, prima su Hamilton (autore di una buona rimonta) e poi su Massa; lo stesso replica Raikkonen pochi giri dopo.
Davanti a tutti, Rosberg conduce con buon vantaggio, dietro Vettel (ala anteriore danneggiata) e Kvyat, mentre dietro, le monoposto sono divise tra prede e predatori.
Ecco la classifica finale dei piloti arrivati nella zona punti:
1° Rosberg (Mercedes), 2° Vettel (Ferrari), 3° Kvyat (Red Bull), 4° Ricciardo (Red Bull), 5° Raikkonen (Ferrari), 6°Massa (Williams), 7° Hamilton (Mercedes), 8° Verstappen (Toro Rosso), 9° Sainz (Toro Ross), 10° Bottas (Toro Ross).
Nella classifica piloti, la concreta continuità di Rosberg inizia a prendere il largo, capace di portarsi a +36 sul compagno di squadra Hamilton, +39 da Ricciardo e +42 da Vettel.
Nella classifica costruttori, Mercedes saldamente al comando con 114 punti, seguita da Ferrari (61) e Red Bull (57).
L’odierno appuntamento per una volta, ha visto partecipare componenti impreviste di cui ne ha usufruito certamente lo spettacolo mentre, da ferrarista, ammetto di aspettare la volta in cui la fortuna possa assisterci: il divario con la Mercedes esiste ancora, inutile negarlo, ma sembra inferiore rispetto al recente passato.
Servirà smaltire al più presto queste fastidiose delusioni e trasformare la rabbia di risultati non raggiunti (anche per cause terze) in voglia di recuperare quei punti che, dopo solo tre gare, considerato che una vittoria ne garantisce 25, non rappresentano a momento lo specchio degli obiettivi stagionali.