Il Gran Premio di Russia ha ospitato la quarta gara del mondiale 2016 di Formula 1; l’appuntamento nell’ex Unione Sovietica è tornato a Sochi due anni addietro dopo quasi un secolo di assenza (le due uniche gare si disputarono nel 1913/14); fino a pochi anni fa era il solo circuito dell’Hungaroring a Budapest (Ungheria), a tenere alta la bandiera di partecipazione dell’Est europeo. Da tempo il circus, per motivi commerciali, ha spostato i propri interessi verso altri Paesi capaci di soddisfare tali richieste in parallelo a nuovi autodromi costruiti ad hoc con relativo soddisfacimento delle richieste condizioni di sicurezza.
Il tracciato di Sochi non rende certamente facili i sorpassi ma la caratteristica di costeggiare le architetture del parco ospitante le XXII olimpiadi invernali (2014), rappresenta una degna scenografia (anche televisiva). Per aumentare lo spettacolo, è concreta l’idea di far disputare nei prossimi anni la gara in notturna (!); in questo senso rispetto ai due anni precedenti, l’attuale week end di gara è stato anticipato rispetto al mese di ottobre, per coinvolgere maggior pubblico in quella che è definita la “perla del Mar Nero”, approfittando anche della Festa del Lavoro del 1° maggio.
Un’importante novità ha contraddistinto il venerdì di prove libere: la Red Bull di Ricciardo, ha esordito in pista montando un “cupolino” sull’abitacolo della monoposto per la protezione della testa. Dopo il primo “Halo” montato sulla Ferrari di Raikkonen (in occasione dei primi test di stagione), un secondo team ha deciso di sperimentare e investire su una nuova frontiera di sicurezza che probabilmente diventerà obbligatoria per tutte le vetture partecipanti.
Ancora problemi di affidabilità per la Ferrari: nella fattispecie quella di Vettel durante questa fase di prove, ha accusato un problema di natura elettronica con conseguente sostituzione del cambio, alias arretramento di cinque posizione sulla griglia di partenza.
Qualifiche ancora di marca Mercedes. E’ Rosberg a segnare la pole position affiancato “virtualmente” da Vettel (che partirà 7°) che cede la piazzola della prima fila alla Williams di Bottas. Segue l’altra Ferrari di Raikkonen mentre Hamilton, non prende nemmeno parte alla Q3 a causa di un problema tecnico.
Al via del Gran Premio, ottimo lo spunto di Rosberg che mantiene la testa mentre rimontano posizioni sia Raikkonen (supera Bottas) che Hamilton, determinato fin da subito nella rimonta. Amaro l’epilogo per Vettel. Il tedesco dopo poche curve, finisce contro le barriere dopo essere colpito ancora una volta dalla Red bull di Kyvat. Troppo forte la Mercedes che monopolizza la gara, conclusasi con l’ennesima vittoria di Rosberg (sempre più a comando del mondiale), seguito dal compagno di squadra Hamilton mentre è Raikkonen a completare la Ferrari. Da segnalare l’ottimo settimo posto finale di Magnussen (Renault), la conferma dell’ottavo posto di Grosjean sulla “Ferrarina”, così come i primi punti per le Mclaren di Alonso e Button, rispettivamente sesto e decimo.
Di certo Rosberg, al di là delle circostanze negative che hanno condizionato i precedenti week end dei propri rivali, è stato finora impeccabile, aiutato dall’infallibile binomio performance/affidabilità e anche da circostanze. La Ferrari, nonostante i tanti buoni propositi d’inizio stagione, è ancora troppo distante dal target stabilito (nonostante l’alibi della sfortuna), infatti oltre alla “prestazione”, anche l’affidabilità non è ancora al top. Difficile, anche troppo, trovare degli spunti per capire come e per quanto possa essere aperto il mondiale. Solo clamorosi sviluppi potrebbero spodestare la supremazia Mercedes, sperando almeno in Hamilton, chiamato a difendere il suo titolo mondiale e, perché no, l’interesse verso le prossime gare.