Grattacapo

G

L’attuale campionato si sta rivelando un vero e proprio calvario per la Ferrari ed i suoi tifosi, costretti ancora una volta a rimandare ambizioni di vertice, nell’inaspettato arretramento tra le gerarchie dei team.

Di nuovo, ci risiamo…è il commento che molti tifosi ed appassionati si saranno lasciati scappare, anche dopo il secondo posto di Leclerc nel primo Gp, che non doveva ingannare sull’effettivo livello della SF1000.
Per chi segue costantemente le vicende della F1, già nei test pre-stagionali di Barcellona si era palesato il ritardo della monoposto, anche se la speranza era quella che le dichiarazioni poco ottimistiche, fossero in realtà una precisa strategia per non rivelare la vera velocità.
Così purtroppo, non è stato.
I primi week-end di corsa a Spielberg hanno mostrato il ritardo rispetto a Mercedes, RedBull e Racing Point (adesso oggetto di analisi dopo il ricorso Renault) ma non ci si aspettava di vedere le rosse battagliare con McLaren e Renault. Un arretramento troppo brutto per essere vero.
Per comprendere la situazione e trovare delle soluzioni, è necessario ampliare il raggio di azione, perché in F1 i fattori sono moltiplicati rispetto all’ambito calcistico (e non solo), dove il tifoso quando le cose vanno male, di pancia, chiede l’esonero dell’allenatore e la vendita del giocatore. Facile dire “non funziona questo” ma allo stesso tempo, con l’altra mano, occorre scrivere “facciamo questo”.
È chiaro come la SF1000 si candidi ad essere la peggiore monoposto degli ultimi decenni, ma paradossalmente è altrettanto logico puntare sulla continuità, almeno nei vertici della gestione sportiva. Ricordiamo che la prossima coppia di piloti sarà Leclerc-Sainz. Dopo le polemiche della passata stagione, la federazione ha chiarito alcune regole sotto forma di direttive tecniche su alcune aree grigie che disciplinano le power-unit, da qui il punto di forza della Ferrari è diventato elemento di debolezza.
Inevitabile pensare come in fabbrica si stia lavorando in maniera assidua per cercare soluzioni, senza considerare che parallelamente, anche gli altri team e fornitori di motori agiscono nelle loro fabbriche. Nel secondo Gp della stagione, sono stati portati aggiornamenti all’ala
anteriore e al fondo della vettura, purtroppo non provati nell’immediato per l’incredibile incidente dopo pochi metri.

Inoltre non è detto che lavorare in un’area, porti automaticamente dei giovamenti.
Facciamo un esempio. La Ferrari è rimasta tra le pochissime monoposto a preferire il concetto di un muso largo rispetto alla Mercedes, che nel 2015 introdusse una sezione più stretta poi migliorata progressivamente, facendo scuola tanto da essere adottato quest’anno anche da RedBull e Renault.
Trattasi di una soluzione che riduce gli ingombri per l’avanzamento nei rettilinei, ma che nel complesso della situazione porta meno aria in alcune aree del telaio dove tutta la geometria (sospensioni e ala anteriore, deviatori, ecc..) è studiata appositamente su quel concetto.
Ciò significa che le monoposto, fin dal disegno, vengono progettate nelle rispettive zone per lavorare in maniera complementare. Ovviamente questo resta insufficiente senza la spinta dei cavalli di potenza, basti pensare negli anni recenti alla potenzialità della RedBull purtroppo in deficit di motorizzazione, prima con Renault ora con Honda (in ripresa).
I fatti della pandemia hanno posticipato al 2022 il nuovo regolamento tecnico sportivo, quindi il prossimo anno vedremo le stesse monoposto in pista e per questo motivo, non c’è tempo da perdere nel portare miglioramenti nelle diverse aree ed allo stesso tempo, c’è da lavorare al progetto 2022, dove tra l’altro il budget cap comprimerà il personale.
Ma c’è di più.
L’eventuale trasferimento di tecnici (chi e con quali capacità?) da altre scuderie comporterebbe il gardening, ovvero un periodo di riposo forzato per evitare che (inevitabilmente) le ultime idee di un team passino all’altro, in un calendario particolarmente compresso di gare, per cui eventuali avvicendamenti porterebbero a risultati verso un medio e lungo termine.
E quindi cosa all’orizzonte?
C’è da lavorare a testa bassa, ma molto gioca a sfavore della Ferrari, in una stagione dove i Gp potrebbero riverlarsi un test dopo l’altro, sperando che prima o poi, si trovi il bandolo nella matassa.
Ma attenzione anche al recente articolo scritto da Giorgio Terruzzi per il Corriere della Sera sulla spy-story che potrebbe celarsi dietro le deficitarie prestazioni.

Autore

Andrea La Rosa

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