Le due serie di Conference Finals sono entrambe sull’1-1, ma sui ghiacci di Anaheim e New York non ci si è certo annoiati. Ora entrambe le sfide cambiano casa, per giocare le gare 3 e 4 rispettivamente a Chicago e a Tampa Bay, ma l’impressione è che le cose andranno decisamente per le lunghe a Ovest, tra Hawks e Ducks, mentre ad Est c’è la netta sensazione che, a dispetto dell’1-1, il pallino sia comunque nelle mani dei Lightnings, capaci di fare e disfare il proprio destino contro i Rangers più opachi della stagione.
Gara 3 tra Anaheim e Chicago è stata forse la più bella di questi playoff e certamente la più lunga, visto che si è conclusa in prossimità della sirena del terzo tempo supplementare, quando il gol di Kruger ha dato agli Hawks la vittoria per 3-2. Chicago era partita con la bava alla bocca dopo la sconfitta in gara 1, perfettamente consapevole che venire via dalla California sullo 0-2 avrebbe rappresentato una china quasi impossibile da risalire contro questi Ducks. Pronti via, quindi, e gli Hawks subito avanti di due gol; Anaheim, passati un paio di minuti ad assorbire lo shock, si è rimessa in carreggiata, trovando quasi subito il gol dell’1-2 che le ha ridato fiducia ed energia. Col passare dei minuti, nel secondo periodo, gli Hawks si sono ritrovati lentamente ma inesorabilmente alle corde, fino a dover concedere l’inevitabile rete del pareggio. Pareggio che è durato molto a lungo, ma non certo senza emozioni, con eccezionali giocate da ambo le parti e strepitose parate dei due portieri, Andersen e Crawford, capaci di parare, al termine di questa maratona, circa 60 tiri a testa! La vittoria di Chicago ha finito per premiare la squadra che aveva forse un filo in più di voglia di vincere, di disperata voglia di vincere. Certo è, però, che nelle teste degli Hawks stia trovando posto la convinzione di dover dare il 110% per poter superare questa Anaheim. Un filo in meno potrebbe già non bastare per avere ragione di Perry, Getzlaf & Co.
Passando alla serie tra Rangers e Lightnings, gara 2 è stata una partita dai due volti: appassionante nella prima metà, scontata e noiosa nella seconda. Tampa è scesa sul ghiaccio ben conscia di avere tutti i mezzi per non tornare a casa con un’altra sconfitta sul groppone, dopo aver perso gara 1 per il troppo piacere di guardarsi allo specchio. I Rangers sono partiti a mille sul puck drop, ma la sfuriata è finita sul più bello: con una doppia superiorità numerica, quindi in 5 giocatori di movimento contro 3, i Rangers si sono fatti sorprendere e infilare in contropiede da Tyler Johnson (nella foto), che ha iniziato così il suo show personale. In pochi minuti, infatti, il miglior realizzatore di questi playoff ha segnato un hattrick, una tripletta, mettendo la firma sulla serata che lo ha consacrato come la stella della postseason 2015. Malgrado questo, New York è stata a un passo dal rimettere in piedi la partita, ma sul 2-3 ha mancato un paio di clamorose occasioni davanti alla gabbia di Bishop, finendo poi per subire il quarto gol, quello che ha piegato la convinzione dei padroni di casa. Da quel momento e fino alla sirena finale Tampa Bay è stata padrona del ghiaccio, chiudendo per 6-2 mentre gli spalti del Madison Square Garden si andavano rapidamente svuotando.