L’onda del Coronavirus elevato a pandemia mondiale, stravolge per molte settimane la nostra quotidianità: è lockdown. Quotidianamente si leggono dei bollettini di guerra per contagi e decessi, si chiude tutto con pesanti ripercussioni nello sport.

MARZO
Limitati i fatti sportivi, tra questi l’Atalanta batte il Valencia accedendo ai quarti di finale della Champions League, doppio incontro ritenuto (col senno del poi) come megafono di diffusione del virus, lo stesso dicasi per il ritorno degli ottavi tra Liverpool ed Atletico Madrid vinto dagli spagnoli sui campioni in carica.
E’ storico il risultato conseguito nella sci rosa dove Federica Brignone si laurea campione del mondo della classifica generale (anche nella specialità della combinata), mentre la biatleta Dorothea Wierer conferma il suo stato di forma vincendo la coppa del mondo.
Purtroppo il virus si diffonde in maniera globale, veniamo travolti da uno tsunami senza precedenti per le attuali generazioni, salvare vite umane diventa una corsa contro il tempo, necessarie delle pesanti misure restrittive alla vita sociale e lavorativa.
Si conosce ancora poco del virus ed in assenza di un vaccino, l’unico antidoto è quello di rimanere a casa, evitando contatti e limitando gli spostamenti tranne che per necessità, allo scopo di arginare il più possibile la salute dei cittadini.
Chiudono le scuole e perfino le Chiese, vietato uscire da casa.
Inevitabili gli effetti sullo sport.
In Italia qualsiasi manifestazione sportiva italiana di ogni ordine e grado, dapprima dichiarata a porte chiuse viene sospesa, analoghi provvedimenti per le coppe europee di calcio (Champions ed Europa League), rinviato al 2021 il campionato europeo, stop per gli sport americani come l’Nba finiscono nell’infinito elenco di eventi fermati.
Stop a MotoGp e F1, quest’ultima presente al gran completo Melbourne ma fermata da casi di positività in prossimità delle prove libere che fanno saltare l’evento.
Molti gli atleti contagiati sparsi per il mondo, rinviate al 2021 le Olimpiade di Tokyo.
APRILE
I numeri della pandemia non consentono previsioni, ma le federazioni discutono sulla possibilità di proseguire o meno i campionati, ipotizzando soluzioni per soddisfare le esigenze di tutti (atleti, società, sponsor, diritti tv, ecc…).
In Italia discipline quali rugby, basket e volley, dichiarano conclusi i rispettivi campionati.
Viene cancellato il torneo di Wimbledon (più datato evento di tennis) fermato solo in occasione delle due guerre mondiali, mentre per contrastare la pandemia diverse strutture sportive vengono trasformati in ospedali o in destinazione sanitaria.
L’unica certezza per il calcio italiano sembra quella di giocare a porte chiuse almeno fino a Natale, ma anche l’ipotesi del campo neutro per quelle società che risiedono nei territori più colpiti.
La Premier League studia la possibilità di giocare tutte le partite a Giugno, la Liga qualora si verificasse l’impossibilità di proseguire, pensa di cristallizzare la classifica all’ultima giornata completata.
Per Champions ed Europa League, si valutano gare dirette (quarti-semifinale-finale) o eventualmente concentrare tutto in una final-eight e tra le linee guida, si indica ai campionati nazionali di concludere i rispettivi tornei entro il 3 agosto, così da lasciare spazio alle coppe europee. Sempre dal calcio, le federazioni di Belgio, Olanda ed Argentina dichiarano definitivamente sospesi i rispettivi campionati.
In ordine cronologico, l’ultimo rinvio riguarda il campionato europeo femminile di calcio posticipato al 2022.
Spiragli dal ciclismo, col Tour de France “solamente” spostato, oltre alla possibilità di inserire il Giro d’Italia dopo i mondiali in Svizzera.
La F1 piange Stirling Moss, spentosi a 90 anni dopo una lunga malattia.
Se ne va prematuramente una colonna del giornalismo sportivo italiano: Franco Lauro ci lascia a 58 anni.

