IL MOTORSPORT HA UN NUOVO SPETTATORE DAL CIELO

I

Dopo un terribile incidente avvenuto in Germania sabato 14 è arrivata la tristissima notizia: è morto a 32 anni il pilota di moto e youtuber Luca Salvadori.

N

ella mattinata di domenica 15 l’Italia si sveglia con una notizia che nessuno voleva sentire: il motorsport si è portato via Luca Salvadori, un altro pilota ma non uno come tutti, un signor pilota, descritto dai suoi colleghi come impassibile a qualsiasi cosa avvenisse intorno a lui quando saliva sulla sua moto.

Recentemente Luca aveva corso il mondiale di Moto E con la Ducati Pramac e alla fine della stagione aveva iniziato a inseguire il suo sogno, ovvero le gare su strada, vincendo subito nel CIVS, campionato italiano velocità in salita. Il suo incidente è avvenuto durante una tappa dell’Irrc mentre partiva dalla pole; dopo aver saputo della notizia tutti i rivali del National Trophy 1000 hanno deciso all’unisono di non correre più e lasciare a Luca il titolo che tanto voleva, per omaggiarlo.

Però ricordarlo solo per i meriti sportivi non basterebbe, lui ha fatto innamorare una generazione alle moto e alle macchine, con i suoi post gara, con le sue sfide con i suoi rivali ma soprattutto con gli amici. In molti dopo un incidente avvenuto a Imola gli avevano chiesto perchè non smettere di rischiare la vita sulle due ruote, tanto più che non aveva problemi economici (era figlio del proprietario di Trident), ma lui ha detto che l’unica cosa che possediamo nella vita sono momenti nel tempo, gli orologi, le auto, i soldi non te li porti nella tomba ma momenti come correre il mondiale si, saranno tuoi per sempre e nessuno potrà mai levarteli qualunque cosa succeda.

Si dice sia morto con il sorriso perché stava facendo quello che amava di più e lui era il primo a dire che stavi li in moto senza pensare a quello che potesse succedere, però quando tiri giù la visiera sai che quella possibilità c’è e cerchi di dirti che a te non succederà mai.

I messaggi di condoglianze sono arrivati da tutti, sia dai campioni del mondo come Bagnaia, Quartararo, sia da piloti come Bezzecchi Morbidelli e altri ma soprattutto dal suo pubblico, da quei 600 mila follower che aveva e anche da colleghi e amici come Albero Naska, complice di una cosa che lui chiamava ditta demolizioni per tutti i danni fatti insieme e complice di sfide che, pur se banali erano per loro come l’ultima gara di un mondiale in cui si decide tutto.

Il suo più grande sogno era correre il Tourist Trophy sull’isola di Man, da sempre definita come la gara più pericolosa al mondo; eppure è strana la vita perché in molti la sera prima hanno visto i suoi video, in molti avranno pensato a come sia andata quella gara sperando in un successo e soprattutto domenica mattina in F2 la Trident ha vinto e sul podio c’era proprio quel dito puntato verso l’alto, verso di te che sicuramente starai parlando o gareggiando in moto pure lassù, forse proprio contro Simoncelli.

Autore

Matteo Cristofori

Aggiungi un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Matteo Cristofori

Segui Sport One

Tag più frequenti

Categorie