Anche la safety car, oggi più di prima, ha un ruolo importante nella Formula 1.
Ma cos’è nello specifico?
È un’automobile che, a seguito di scarse condizioni di sicurezza della pista come incidenti, detriti, improvvise variabili meteo come un temporale, monoposto ferme in zone pericolose ecc.., entra nel tracciato posizionandosi davanti alle monoposto per rallentare il ritmo gara, permettendo ai commissari in pista di ristabilire i presupposti per proseguire la corsa.
Sono curiosi i team-radio, con i piloti che spesso si lamentano dell’andatura “lenta” della safety-car, il quale causa il raffreddamento dei freni o delle gomme.
La prima automobile di sicurezza (Porsche 914/6) debuttò nel Gran Premio del Canada datato 1973, con a bordo anche un medico permetteva di avere anche il ruolo di soccorso.
In quel periodo, i tragici eventi erano spesso all’ordine del giorno, così un’apposita medical car, venne introdotta dopo la morte di Ronnie Peterson, avvenuta nel Gran Premio d’Italia del ’78.
Il modello della vettura variava secondo la sede del Gran Premio, così dall’inizio del nuovo millennio, nel progresso delle migliori condizioni di sicurezza, la Federazione Internazionale dell’Automobile decise di adottare una vettura standard per tutti i circuiti, stipulando l’accordo con la Mercedes-Benz.
Ad oggi, il pilota ufficiale è il tedesco Bernd Mayländer che guida una Mercedes-Benz AMG GT.
L’ingresso della safety-car, per i piloti in gara, può essere vista come una cattiva o una buona notizia.
Se da un lato, svantaggia chi aveva un buon margine sull’avversario perché ricompatta il gruppo, dall’altro può stravolgere le strategie e, di conseguenza, rimescolare le carte sfruttando un pit-stop.
Non mancano alcuni eventi curiosi, dove la safety o medical-car si è resa protagonista e coinvolta in incidenti.
Durante il Gran Premio d’Ungheria del 1995 (la safety car era una Tatra 623), venne investito il giapponese Taki Inoue (nella foto), intento a procurarsi un estintore per spegnere immediatamente il principio d’incendio nella sua Footwork.
Così come nel Gran Premio del Brasile del 2002, quando Heidfeld, a bordo della Sauber, non si accorse dell’auto che stava prestando soccorso a Bernoldi (Arrows).