Il sogno del bis si spegne nella notte di Roma, Polonia campione d’Europa

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Finale a lungo senza storia, con la Polonia in grande serata, con un Leon mattatore in tutte le zone del campo e gli Azzurri troppo contratti e imprecisi; i polacchi ci restituiscono lo schiaffo di Katowice e si riprendono lo scettro europeo.

La peggior Italia di questo Europeo, fin qui giocato a livelli stellari, ha fatto capolino sul Taraflex del Palaeur proprio allo sprint conclusivo, la finale, e di fronte all’avversario peggiore, la Polonia. Un’Italia che ha certamente sentito il peso della pressione di giocarsi il bis europeo in casa, davanti al Presidente della Repubblica e ad altre 11 mila persone, producendosi in un match pieno di tensione, contratto e quasi sempre fuori ritmo, match in cui un’ottima, davvero ottima, Polonia ha affondato giustamente il coltello. È arrivata così una sconfitta in tre set (20, 21, 23 i parziali) tutto sommato meritata per quel che si è visto in campo stasera; forse un pizzico di fortuna in più in un paio di situazioni al centimetro avrebbe potuto dare all’Italia il terzo set, ma lungi da noi star lì ad arrampicarci sugli specchi. I numeri, come sempre in questo gioco, fotografano impietosamente le ragioni della sconfitta: in primis il rendimento della battuta, “mostruoso” quello della Polonia con 15 errori e 11 ace, mediocre quello dell’Italia, malinconicamente fermo a 16 errori e soli 3 ace. Il secondo fondamentale che ha fatto crack è stata la

ricezione, con il 22% di perfette, il 33% di positive e ben 11 errori per l’Italia, mentre la Polonia ha fatto registrare il 18% di perfette, il 54% di positive e soli 3 errori. Le percentuali di attacco e muro sono state molto più equilibrate, ma è chiaro che la bilancia del gioco si era già spostata dalla parte polacca. A livello di singoli, la palma di MVP va certamente data a Leon, assente ai Mondiali vinti da noi, che stasera ha chiuso con 12 punti, tra cui 3 ace, ma che è apparso fisicamente recuperato al punto di risultare decisivo anche in seconda linea, dove è stato spesso cercato dalla battuta azzurra. Nelle fila azzurre hanno lottato egregiamente le due bande, Lavia e Michieletto, rispettivamente 13 e 10 punti a referto, senza voto Giannelli, sostanzialmente tagliato fuori dalla mancanza di palloni giocabili, mentre deludenti rispetto ai loro standard sono state le prove di Romanò (autore di un sanguinosissimo errore nel finale di terzo set) e del libero Balaso. Una sconfitta da non drammatizzare, ma da analizzare soprattutto dal punto di vista psicologico, per capire (e risolvere) quel che ha “appesantito” la nostra pallavolo solitamente brillante. E tra pochi giorni, testa e gambe sulle qualificazioni olimpiche, quelle sì da non sbagliare.

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Gianluca Puzzo

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