Oltre al flop tedesco, ricorderemo l’eliminazione agli ottavi sia dell’Argentina per mano della Francia, che della Spagna battuta ai rigori dalla Russia, la quale nonostante il penultimo posto nel ranking Fifa tra le partecipanti, è arrivata fino ai quarti di finale, sconfitta solo ai rigori dalla Croazia.
Un mondiale dove è prevalso il gioco di squadra, l’unione dei calciatori con lo staff tecnico, la condizione fisica e l’attaccamento alla maglia.
I giapponesi lasciano sempre il segno.
Nel paese del Sol Levante durante l’intervallo della partita contro il Senegal (seconda giornata del girone H), si è rischiato di mandare in tilt l’intera rete idrica, per i contemporanei bisogni più emotivi che fisiologici della popolazione, segno dell’impressionante seguito.
Verranno ricordati perché qualificati agli ottavi, grazie alla regola del fair play (prima volta nella storia di un mondiale) che a parità di punti e differenza reti proprio con Senegal, ha premiato il minor numero di cartellini gialli.
Onorevole il ricordo finale; infatti dopo l’eliminazione per mano del Belgio, hanno pulito lo spogliatoio facendolo brillare come prima della partita, lasciando sopra un tavolo un bigliettino con scritto “grazie” in lingua russa.