C’è da scommetterci: 101 anni fa, i fondatori della NHL non avrebbero mai potuto immaginare che la loro lega “ghiacciata” sarebbe un giorno arrivata a mettere radici nel deserto. Molti pensavano che l’espansione a sud, con Texas, California e Florida, sarebbe stata l’ultima frontiera dell’hockey, e invece eccolo sbarcare a Las Vegas, con i Golden Knights che diventano la 31.ma franchigia del campionato, andando a collocarsi nella Pacific Division della Western Conference. C’è molta curiosità attorno a questa squadra, non solo per vederla all’opera sul campo ma anche per scoprire il tipo di risposta del pubblico. La nuova regular season, con le sue tradizionali 82 partite per squadra, scatterà il prossimo 4 ottobre, per concludersi il 7 aprile 2018 e lasciare quindi spazio ai playoff; l’All Star Game è in programma il 28 gennaio a Tampa Bay. Tutto come al solito, quindi? Nient’affatto, le novità sono anzi parecchie.
Detto dei nuovi Vegas Golden Knights, ci sono squadre che hanno cambiato casa, come i Detroit Red Wings, che lasciata la gloriosa Joe Louis Arena giocheranno alla Little Caesars Arena, e molte altre che hanno cambiato coach, 7 per la precisione, mentre tutte cambieranno le maglie di gioco, visto che il nuovo fornitore ufficiale della lega è l’Adidas, subentrata alla Reebok. Inoltre, due partite di regular season verranno giocate all’estero (la prima volta dopo 7 anni), a Stoccolma per la precisione, mentre una gara di preseason è stata disputata in Cina. Sulla scorta del grande successo ottenuto negli ultimi due anni, infine, sono state confermate alcune partite all’aperto, a Ottawa, New York e Annapolis.
Passiamo alle novità regolamentari, poche ma piuttosto importanti.
1- La review sull’offside chiamata dagli allenatori, se negativa, comporterà una penalità di 2′ per ritardo di gioco. Questa norma è stata introdotta per scoraggiare i coach dal chiamare il challenge dopo aver subito una rete, questionando su millimetrici offside, al solo scopo di far riprendere fiato ai propri giocatori.
2- Nessun timeout concesso dopo fallo di icing. Anche questa novità rientra nell’ottica di evitare furbate; siccome dopo l’icing non sono concessi cambi alla squadra che lo ha commesso, molti coach usavano chiamare il timeout per far rifiatare i loro giocatori, eliminando così il vantaggio degli avversari.
3- La regola sullo slashing non cambia, ma la lega ha chiesto agli arbitri di porre particolare attenzione (e di punire severamente) i colpi di bastone portati alle mani e ai polsi del giocatore in possesso del puck, scorrettezze che hanno causato non pochi infortuni, anche gravi, nelle ultime stagioni.
4- Anche qui nessun cambio formale di regola, ma molta più attenzione nel punire le infrazioni di posizione durante i faceoff. Sempre più spesso, infatti, si vedeva il cerchio pieno di giocatori ancor prima dell’ingaggio: era ora.