Dopo aver passato in rassegna le principali formazioni offensive del football americano, con questo post iniziamo ad analizzare gli schieramenti difensivi, non meno importanti nella forza di una squadra e forse ancor più decisivi nell’economia di ogni singola partita. Schierare la difesa nel modo corretto rispetto allo schema offensivo avversario che si prevede di dover fronteggiare significa innanzitutto mettere in campo il personale corretto (uomini più pesanti contro le corse, più veloci contro i passaggi), poi posizionarlo a uomo o a zona (o con un sistema misto) e infine prevedere tutte le possibili variabili nel caso in cui il quarterback avversario modifichi il proprio schieramento sulla linea di scrimmage, grazie agli audible.
Un lavoro complesso, quindi, ed ecco spiegato perché gli head coach vengano scelti tra i defensive coordinator, piuttosto che tra gli offensive coordinator, poiché viene solitamente riconosciuta ai primi una visione più globale e approfondita del gioco. Anche tra i giocatori, solitamente, l’età media dei difensori è più alta di quella degli attaccanti, un po’ perché per attaccare serve più spunto in velocità (quindi gambe più fresche e sane) e un po’ perché l’esperienza è una componente che, in difesa più che in attacco, può fare la differenza, sia in termini tattici (posizionamento) che tecnici (placcaggio).
Come per l’attacco, provvediamo a fornirvi un breve vademecum delle abbreviazioni comunemente usate per indicare i ruoli. Uomini di linea (quelli cioè che partono più vicini al pallone): DT Defensive Tackle, DE Defensive End, NT Nose Tackle. Linebacker (i primi alle spalle degli uomini di linea): MLB Middle Linebacker, ILB Inside Linebacker, OLB Outside Linebacker, SLB Strong Linebacker, WLB Weak Linebacker. Linea secondaria (quindi gli uomini schierati più in profondità): CB Corner Back, FS Free Safety, SS Strong Safety.
4-3
Questa, insieme alla 3-4, può essere considerata oggi la difesa base di ogni squadra di football, a tutti i livelli. Nella NFL venne introdotta dai New York Giants nel 1956, per essere poi sviluppata nelle sue innumerevoli varianti. È uno schema molto equilibrato sia contro le corse che contro i passaggi, poiché i quattro defensive linemen (2 DT e 2 DE) possono essere un’arma devastante sia per bloccare il running back che per pressare il quarterback, a seconda dei casi. I tre linebacker sono chiamati al ruolo di “tappabuchi” della linea in caso di corsa, o di marcatori dei ricevitori secondari (Tight End e Running Back) in caso di lancio. Completano la difesa due CB in marcatura a uomo sui WR e due safety in profondità, a zona.
3-4
L’altro schema base più usato nel football perde, come si evince dal nome, un uomo di linea in favore di un linebacker, cedendo qualcosa in termini di peso e impatto nei placcaggi ma guadagnando in velocità ed imprevedibilità nei blitz. La prima linea è quindi formata da un NT, Nose Tackle (così chiamato perché allineato al “naso” della palla), e da due DE, spalleggiati da ben 4 linebacker, due centrali e due laterali. L’imprevedibilità di cui sopra è dovuta al fatto che, con questo schema, il QB avversario non può prevedere da quale (o quali) dei quattro linebacker provenga il blitz, ed è quindi costretto, in caso di passaggio, a tenere maggiormente d’occhio i buchi della propria linea. Le secondarie sono sempre affidate a due CB e due safety.
2-5
Questa difesa è nata come ribaltamento, pratico e concettuale, della difesa 5-2 usata negli anni Quaranta e Cinquanta da Greasy Neale, coach dei Philadelphia Eagles. Ai tempi, con un gioco fatto soprattutto di corse, il fatto di allineare 5 defensive linemen a scapito di soli 2 linebacker sembrò una grande innovazione, ma l’evoluzione del gioco ha fatto sì che si arrivasse, oggi, a capire come i linebacker siano in realtà molto più versatili, sia in situazioni di blitz che di copertura sui passaggi a corto raggio. Ecco quindi la 2-5, con soli due DT in prima linea e cinque linebacker, uno dei quali parte spesso in linea avanzata con i due DT propriamente detti. Una sorta di evoluzione della 3-4, quindi, e per questo chiamata anche “3-4 eagle”, in onore delle aquile di Philadelphia, lanciata negli anni Ottanta dai Rams di Gritz Schurmur e dai Chicago Bears di Buddy Ryan.
5-3
Difesa efficiente soprattutto contro le corse, e in modo specifico contro la T Formation offensiva, prevede cinque uomini di linea (un NT, due DT e due DE), tre linebacker e tre uomini di profondità (solitamente due CB e una safety). Il momento di maggior “furore” della 5-3 è conciso, ovviamente, con quello della T Formation, negli anni Trenta e Quaranta, ma una volta abbandonata l’una è caduta in disuso anche l’altra.