Leicester City

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Jamie VardyNon è una piccola, a dispetto di quanti lo possano credere, ma molte sono le disavventure del Leicester City, fondato nel 1884, caduto prima in seconda serie e poi nella League One, la terza divisione, nella stagione 2007/2008.
Una tragedia sportiva, considerando la storia di un club da sempre habitué della prima divisione, con tre League Cup in bacheca e un bel gruppetto di grandi nomi su cui ne spiccano due: Lineker e Shilton.
Il Leicester è tornato in Premier, è ad un punto dalla vetta e un punto sopra i mostri sacri dello United oltre ad essersi tolto lo sfizio di eliminare il West Ham dalla Coppa di Lega.
Il vento, in realtà, è cambiato già da un po’, da quando nel 2010 il club fu rilevato dall’“Asian Football Investments” del signore dei duty free thailandesi che getta le basi solide dei Foxes.
Lo scorso anno la salvezza è arrivata con un finale strepitoso ma la vera rivoluzione arriva con Claudio Ranieri, che sicuramente non è un fulmine di guerra ma si è sempre distinto per una concretezza di gioco che sconfina con la poca spettacolarità.
Ma il campo smentisce, almeno fino ad oggi, tutti gli scettici, me in primo luogo, il tecnico privilegia l’esperienza, porta con sé l’ex napoletano Inler e il francese Benaoulane dall’Atalanta ed eleva il livello medio d’età della squadra in prossimità dei 29 anni, tutta gente navigata, con alle spalle molte stagioni nei maggiori campionati europei. Unico acquisto di prospettiva il ventiquattrenne francomaliano N’Golo Kanté, arrivato per 9 milioni di euro dal Caen.
La specialità della casa? Le rimonte impossibili con Tottenham, Bournemouth e soprattutto Aston Villa, tutte squadre rimontate dopo il vantaggio iniziale e talvolta doppio vantaggio.
Come puoi scindere Ranieri dal classico 4-4-2, centrocampo fisico e grande spinta sugli esterni, soprattutto a destra con l’algerino Riyad Mahrez, la grandissima rivelazione che frutterà una plusvalenza mostruosa. Acquistato dal Le Havre, nel gennaio 2014, per appena 750mila euro, dopo un anno e mezzo il suo valore di mercato è decuplicato e destinato a crescere ancora. Mahrez ha numeri spaventosi, miglior giocatore nella combo assist e gol, è il più creativo e come Vardy unisce alla gran tecnica e propensione offensiva anche una notevole predisposizione al sacrificio in difesa, dote ormai imprescindibile in Europa.
Ma la vera storia da libro cuore è quella del centravanti Jamie Vardy, ventottenne riscopertosi all’improvviso attaccante da Premier League, cresciuto nelle giovanili dello Sheffield United, tre anni allo Stocksbridge, uno all’Halifax e un altro al Fleetwood, roba da dilettanti. Una vita problematica vissuta in fabbrica e la paga da 30 sterline a settimana, condannato per aggressione 8 anni fa, coinvolto per difendere un amico non udente, ha passato mesi a giocare per 60 minuti per tornare a casa di corsa per il controllo della polizia. La storia di Moreno Torricelli, pur nella diversità dei ruoli, quasi impallidisce dinanzi all’esplosione di questo “giovane” che esordisce con il Leicester in Championship, campionato cadetto inglese, a quasi ventisei anni.
Dopo trascina la squadra: quattro gol il primo anno, sedici con promozione il secondo, poi la stagione d’esordio in Premier e il grande sogno realizzato, indossare la maglia della nazionale inglese.
Oggi Vardy è il capocannoniere della Premier League con 12 reti in 12 gare ed è uno degli unici due giocatori nella storia ad aver segnato 9 reti di fila in 9 gare consecutive di Premier, roba da follia pura! L’altro fortunato è un certo Ruud van Nistelrooy.
Fa sorridere e riflettere il fatto che Vardy sia stato acquistato, nel 2012, per un milione di sterline dal Fleetwood e che abbia confinato il ben più celebre Kramarić (13 milioni) in panchina.
Nonostante la partenza lanciata, Ranieri predica umiltà e profilo basso e l’asse anglo-thailandese rilancia il Leicester City rimettendolo nel posto privilegiato che nel calcio inglese gli compete.

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Alessandro Lista

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