Di minor valore tecnico assoluto ma ugualmente eclatanti sono i suoi successi in doppio, ottenuti in gran parte con quella Pam Shriver con cui la Navratilova ha ormai trovato un perfetto equilibrio umano e agonistico: le due statunitensi entrano nella storia realizzando il Grand Slam nel 1984 (anno in cui Martina arriva al primo posto mondiale anche nella classifica di doppio), ma in gran parte del decennio non lasciano che poche briciole alle altre coppie. In Australia si impongono consecutivamente dall’82 all’85 e dall’87 all’89, al Roland Garros nell’82, ’84, ’85, ’87 e ’88 (in più Martina vincerà anche nell’86 in coppia con l’ungherese Temesvari), a Wimbledono vincono dall’81 all’84 e nell’86, a New York nell’83, ’84, ’86 e ’87, e infine al Master dall’81 all’89 e ancora nel 1991. Ogni tanto la campionessa si diverte a cimentarsi anche nel doppio misto, arrivando ovviamente ad aggiungere altri titoli al suo palmares: Roland Garros e US Open 1985 con Gunthardt, Wimbledon ’85 con McNamee e US Open ’87 con Emilio Sanchez).
Le cose iniziano a cambiare all’alba del 1987 quando, contemporaneamente al calo definitivo della Evert e alle 31 primavere di Martina, si affaccia sul palcoscenico del tennis mondiale una nuova generazione di avversarie, guidate da quella Steffi Graf che arriverà ad infrangere alcuni dei record stabiliti proprio dalla Navratilova. Meno dotata tecnicamente rispetto a Martina, la tedesca è però in possesso di un servizio e di un dritto tra i migliori di tutti i tempi, e compensa le carenze del proprio rovescio con doti atletiche sensazionali, perfino superiori a quelle della preparatissima numero uno mondiale. Nell’87 Martina riesce a tenerla ancora a bada in due occasioni importanti, le finali di Wimbledon e dello US Open, ma ne viene sconfitta in un drammatico 8-6 al terzo set nella finale del Roland Garros e, cosa ancor più grave, è costretta a cedere lo scettro mondiale per la prima volta dal 1982.
Il 1988 porterà ancora 9 tornei vinti alla Navratilova, ma sarà solo una magra consolazione di fronte all’ormai dilagante strapotere della Graf, che centrerà quel Gran Slam a lungo e vanamente inseguito da lei, arrivando a batterla perfino nel suo amato campo centrale di Wimbledon. Il 1990 è l’anno dell’ultimo titolo dello Slam in singolare: a Wimbledon la Graf si fa sorprendere in semifinale dalla statunitense Zina Garrison, che Martina regolerà comodamente in finale per il nono trionfo londinese, un record. Coglie anche gli ultimi successi in doppio, vincendo lo US Open nell’89 con Hana Mandlikova e l’anno seguente con Gigi Fernandez. Continuerà a giocare il singolo fino al ’94, vincendo ancora diversi tornei a stagione e continuando a dare spettacolo con il “serve and volley” offensivo, ma l’età e un’ulteriore generazione di giovani giocatrici la faranno progressivamente scendere in classifica fino all’ottavo posto.
Anche il regno della Graf scricchiola, infatti, sotto i tremendi colpi bimani di Monica Seles (che verrà fermata solo dalla coltellata di Gunther Parker nel ’93), delle spagnole Sanchez e Martinez e dell’affascinante argentina Sabatini. Martina ha comunque ancora la forza di issarsi ad altre due finali dello Slam in singolo: allo US Open del ’91, dopo aver battuto in semifinale la Graf (con cui comunque vanta un bilancio complessivo di 9 vittorie su 18 match e di 5 su 9 negli Slam), viene sconfitta dalla Seles nell’unica finale di uno Slam femminile disputata da due mancine. Infine nel 1994, a 37 anni e 8 mesi (record di tutti i tempi), arriva ancora in finale a Wimbledon, dove viene fermata in tre set da Conchita Martinez prima di salutare definitivamente tra le lacrime il suo campo preferito. Dal ’95 si dedica saltuariamente solo al doppio misto, vincendo ancora Australian Open e Wimbledon nel 2003 con Leander Paes e lo US Open 2006, ormai sulla soglia dei 50 anni, con Bob Bryan, raggiungendo lo straordinario totale di 59 titoli dello Slam complessivi.
Anche senza racchetta, Martina non smette comunque di lottare: contro le discriminazioni delle donne e dei gay nello sport e fuori, contro i maltrattamenti sugli animali, contro le coltivazioni OGM e contro il partito repubblicano (celebri alcune sue durissime interviste contro l’ex presidente George W. Bush). Nella vita privata, dopo la dolorosa separazione da Judy Nelson ed aver sconfitto un cancro al seno, Martina ha trovato un legame duraturo con Julia Lemigova, che ha sposato nel 2014.
Non solo una grande atleta,ma anche una grande donna!