MLB Playoff ’17: bullpen e Turner, L.A. vola 2-0

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I nodi stanno venendo al pettine per chi, come Joe Maddon, ha un bullpen non all’altezza del proprio titolo di campione uscente e non all’altezza di una post season in cui si giocano quattro partite in cinque giorni. A Los Angeles i suoi Cubs si sono battuti con orgoglio ma se, nel momento chiave della partita, da una parte salgono sul mound assi come Maeda, Morrow e Jansen e dall’altra un ex partente a fine carriera come Lackey, è anche normale che il dio del baseball presenti il conto.

In gara 1 i Cubs erano partiti benissimo contro Clayton Kershaw, ancora una volta parzialmente deludente nei playoff; dopo aver portato un uomo in posizione punto sia nel primo che nel terzo inning, Chicago aveva finalmente colpito duro nel quarto con il fuoricampo da due punti di Alzamora jr., che aveva mandato a casa anche Contreras. Il pareggio dei Dodgers è arrivato nel quinto inning, al primo vero calo di Quintana, che concedeva due walk “back to back” a Forsythe e Barnes, poi un doppio a Puig e infine una volata di sacrificio a Culberson (a proposito, ottimo il suo esordio da shortstop al posto dell’infortunato Seager). A quel punto Maddon era costretto a togliere Quintana e ad affidarsi al bullpen, con risultati disastrosi: Rondon concedeva subito un hr a Taylor in apertura di sesto, Montgomery ancora un homer a Puig e un doppio a Culberson, che volava poi a casa sul singolo di Turner e grazie alla sacrosanta interferenza chiamata al catcher dei Cubs, Contreras, per aver ostacolato con la gamba sinistra la scivolata sul piatto del corridore. Su quella decisione Maddon entrava in campo come una furia, finendo per farsi espellere. Finale 5-2 per i Dodgers.

Storia più o meno simile in gara 2, nella notte tra domenica e lunedì, ma con più pathos, visto che si sono seriamente rischiati gli extra inning. Hill e Lester tengono a zero gli avversari, il primo con 8 k, il secondo malgrado 5 basi ball concesse ma tanta qualità nei lanci decisivi. Il primo a cedere in questa sorta di braccio di ferro a distanza è Hill, che nel quinto inning concede un leadoff homer a Russell. Dall’inizio della ripresa successiva, però, entra in azione ancora una volta il bullpen dei californiani, e ancora una volta le mazze di Chicago si spengono: in quattro inning raggiungerà la prima base solo Rizzo, colpito da Jansen. L.A. pareggia all’attacco seguente, con Turner che manda a casa Culberson con un singolo contro Lester, poi arriva a un passo dal vantaggio nell’ottavo, ma Barnes batte in doppio gioco e chiude l’inning. Al nono, però, Chicago crolla: Duensing concede una walk a Puig, poi spinto in seconda da un bunt di sacrificio di Culberson. Dopo il k su Farmer, Maddon toglie Duensing e inserisce Lackey, che prima manda in base per ball Taylor, quindi perde definitivamente la partita scodellando un lancio lento e centrale a Justin Turner, che non si fa pregare e spedisce la palla oltre il muro. Ora la serie si sposta a Chicago per tre partite, sempre che siano tutte necessarie. I Cubs hanno ancora carte da giocare, ma questi Dodgers sembrano già padroni del tavolo.

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Gianluca Puzzo

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