MLB PLAYOFF ’24: PROMOSSI PADRES, ROYALS, TIGERS E I “MIRACLE METS” 2.0

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Completato il turno di Wild Card con il fattore campo rispettato solo dai Padres; nelle altre tre sfide tutte vittorie contro pronostico. Grande spettacolo in particolare a Milwaukee, dove i Mets eliminano in tre partite i Brewers, fuori per il secondo anno consecutivo al primo turno.

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he la MLB non fosse più, ormai da anni, il regno dell’ovvio si sapeva, ma questi playoff 2024 ci stanno mettendo di fronte a un ricambio di forze in campo senza precedenti, perfino brutale, oseremmo dire. Un dato su tutti: delle otto squadre giunte al secondo turno nel 2023 ne ritroviamo oggi solo una, i Dodgers. Tutte le altre sette si sono perse per strada, addirittura le finaliste delle scorse World Series, Texas e Arizona, non sono nemmeno arrivate ai playoff. Questo è spettacolo, questo è un campionato solo tecnicamente definibile come “chiuso” (non esistono retrocessioni) ma che in realtà è molto più aperto e incerto di tutti i nostri campionati di calcio.

AMERICAN LEAGUE

BALTIMORE ORIOLES – KANSAS CITY ROYALS: 0-2 (0-1, 1-2)

Massimo risultato col minimo sforzo per i Royals, che sbancano in due partite Baltimore segnando solo 3 punti, ma incassandone uno. Merito di un monte di lancio solido, senza assi da copertina ma con partenti affidabili e un bullpen freddissimo e determinato, cui non sono tremati i polsi in entrambe le salvezze. In gara uno, Ragans lancia sei ottime riprese, facendo valere oro quell’unico punticino segnato dai suoi nel sesto attacco, battuto a casa da Witt jr. Gli Orioles sprecano un paio di situazioni positive, al quinto e all’ottavo, dov’è il rilievo Erceg a stopparli.
Gara due, pur regalando sempre punti col contagocce, regala un pathos decisamente superiore, con momenti anche ad alta tensione a causa di uno scambio di “cortesie” sotto forma di hit by pitch. I Royals muovono il punteggio già al primo inning, con il punto battuto a casa da Pasquantino, ma da lì in poi entrambi i partenti, Eflin e Lugo, saliranno in cattedra. Il quinto attacco degli Orioles è un crocevia del match: prima Mullins pareggia con un solo homer, poi, a basi piene e un out, arriva la decisione arbitrale più controversa del match, con Zerpa che colpisce Cowser a una mano ma, avendo il battitore iniziato lo swing, viene chiamato uno strike, anziché la base automatica che avrebbe forzato il secondo punto degli Orioles. Nella parte alta del sesto il secondo snodo cruciale della partita, con Witt jr, ancora lui, che con una infield hit un po’ fortunata batte a casa il punto del 2-1 Royals, che poi Bubic ed Erceg terranno in ghiaccio fino alla fine. Prima serie vinta nei playoff dal 2015 per i Royals, che ora affronteranno al secondo turno i New York Yankees.

HOUSTON ASTROS – DETROIT TIGERS: 0-2 (1-3, 2-5)

Sono in molti a pensare che questo sweep incassato dai Tigers segni la fine dello splendido ciclo degli Astros, condito da polemiche finché si vuole ma comunque splendido. Perfino il piccolo grande Altuve, da sempre colonna della squadra nei playoff, è apparso fiacco, opaco in difesa e per nulla produttivo in attacco. In gara uno il partente di Houston, Valdez, va subito in crisi al secondo inning, concedendo tre punti. Il lineup di casa è dominato da Tarik Skubal, ma ha comunque la grande occasione di riaprire il match all’ultimo attacco, con Foley sul mound: Alvarez piazza un doppio da leadoff, seguito da una valida di Bregman che piazza gli uomini agli angoli senza out. La valida di Diaz manda a casa l’1-3 con prima e seconda occupate; dopo un bunt di sacrificio i corridori salgono in seconda e terza base con un solo out. I Tigers mandano Brieske in pedana, che elimina subito Caratini ma concede una walk a McCormick, riempiendo così le basi con due out. Nel box tocca a Heyward, che colpisce forte ma è una linea dritta nel guanto del prima base, che chiude il match. In gara due il partente di Houston, Brown (9 k per lui), disarma le mazze di Detroit fino al sesto, quando Meadows spara il solo homer dello 0-1. Lo staff dei Tigers sceglie invece di giocarsi tutto il match con il bullpen, cambiando pitcher a ogni ripresa fin dal secondo inning. Lo schema regge fino al settimo, quando gli Astrosi ribaltano il punteggio, dapprima pareggiando con Pena su un errore di tiro a casa del prima base, e poi segnando il 2-1 su una volata di sacrificio (non troppo volontaria) di Altuve. Il pubblico texano ci crede, ma viene tradito nell’inning seguente, l’ottavo, proprio dalle due stelle del suo bullpen: Pressly fa entrare il 2-2 con un wild pitch, e Josh Hader, a basi piene e due out, concede a Ibanez un triplo che scava il solco decisivo del 2-5. Per i Tigers si tratta della prima serie vinta nei playoff dal 2013; ora se la vedranno con i Cleveland Guardians.

…questi playoff 2024 ci stanno mettendo di fronte a un ricambio di forze in campo senza precedenti, perfino brutale, oseremmo dire.

NATIONAL LEAGUE

ATLANTA BRAVES – SAN DIEGO PADRES: 0-2 (0-4, 4-5)

Davvero impressionanti questi Padres, che passano sui Braves dominando quasi completamente entrambe le partite, con un mound scintillante e un lineup a dir poco esplosivo. Gara uno è addirittura uno shootout: King lancia sette riprese con 12 k, Tatis jr spara un fuoricampo da due punti al secondo inning e nel terzo una volata di Higashioka manda a casa il 3-0. Sarà sempre il catcher, con un solo homer nell’ottavo, a siglare il 4-0 finale. In gara due Atlanta parte in vantaggio, grazie al punto di Harris su sac fly di Ozuna, ma il pari arriva già al secondo con un altro solo homer di Higashioka. Nello stesso attacco, la difesa dei Braves è poco reattiva su un paio di infield hit da gestire sicuramente meglio, riempie le basi e due doppi, di Machado e Merrill mandano a casa ben quattro punti, per il 5-1 che scava un solco decisivo. I Braves ci provano fino alla fine, riavvicinandosi con due hr di Soler (da un punto) e di Harris (da due), ma nel nono è bravissimo Suarez a chiudere senza tentennamenti. Ora i Padres se la vedranno con i Dodgers, in una serie che rimanda a ricordi di clamorose sorprese (correva l’anno 2022…).

MILWAUKEE BREWERS – NEW YORK METS: 1-2 (4-8, 5-3, 2-4)

La serie più bella di queste Wild Card 2024, senza discussione. I Mets arrivano a tre out dall’eliminazione ma ribaltano tutto sul filo di lana, conquistandosi la sfida di secondo turno contro i Phillies. In gara uno partono meglio i Brewers, che segnano due punti già al primo attacco, ma New York risponde poco dopo alla grande, segnandone tre al secondo inning. Ancora un cambio di leadership nel quarto, con Chourio che con un doppio fa segnare il 3-3 e con il successivo 4-3 per scelta difesa su battuta di Contreras. I Brewers non fanno neppure in tempo a festeggiare che già nel quinto inning si abbatte su di loro una tempesta di cinque punti, causata anche da un paio di loro incertezze difensive. Il 4-8 rimarrà fino alla fine del match.
In gara due, i Mets sembrano sprecare un’occasione decisiva nell’economia generale della serie: avanti 1-3 alla fine del secondo, resistono in vantaggio fino all’ottava ripresa, quando i Brewers colpiscono duro Maton, con gli homer prima di Chourio e poi di Mitchell, fissando il 5-3 che rimanda tutti alla “bella”.
Ed eccoci allo psicodramma (per Milwaukee) di gara 3, a lungo andata avanti come un duello tra i partenti, Myers e Quintana, entrambi in gran vena. Al quinto sono però i padroni di casa a piazzare quella che sembra una zampata decisiva, con due solo homer consecutivi di Bauers e Frelick che valgono il 2-0. Ma tutto cambia, incredibilmente, nell’ultimo attacco dei Mets, che contro il closer Williams piazzano Lindor e Nimmo agli angoli con zero out. A spedirli a casa ci pensa Pete Alonso, che ribalta un periodo nero negli ultimi mesi con il fuoricampo da tre punti che vale un pezzo di storia dei Mets. Ad arrotondare il punteggio ci penserà ancora Marte, con un punto battuto a casa. Milwaukee è ammutolita e stordita, e nell’ultimo attacco non succede più nulla.

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Gianluca Puzzo

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