Domani si gioca ad Atlanta il 53° Super Bowl, finale del campionato NFL 2018 – 2019, tra New England Patriots e Los Angeles Rams. Impossibile non dare i favori del pronostico ai Pats, occhio però alle frecce di Sean McVay, sono poche ma potenzialmente pericolose.

Dopo il consueto, inutile, insopportabile break per il Pro Bowl (non smetteremo mai di ricordarlo, fatevene una ragione), siamo finalmente alla vigilia della finale di questo campionato NFL, l’edizione numero 53 del Super Bowl. Quello in programma domani sull’indoor di Atlanta nella notte italiana (a proposito, per i nottambuli ci sarà la diretta Rai dalle 00.20 di lunedì) non sembrerebbe un Super Bowl dal pronostico granché oscuro, almeno sulla carta ovviamente. Impossibile non dare i Patriots come favoriti: è vero che Grady & Belichick hanno già perduto quattro Super Bowl (l’ultimo l’anno scorso contro i Philadelphia Eagles), ma ne hanno anche vinti cinque, tra cui spicca l’eccezionale rimonta di due anni fa proprio ai danni degli Atlanta Falcons. Questo dato storico farà sicuramente pendere il tifo di casa dalla parte dei Rams, ma non credo sia un fattore decisivo ai fini della prestazione di
Brady & Co. La vera, buona notizia per i Patriots, è che si presentano all’atto finale con tutto il roster al completo e in salute, senza infortuni di rilievo agli uomini chiave, fattore non di poco conto per una squadra anziana, fisicamente anche logora, soprattutto nei migliori elementi dell’attacco. Brady, Gronk ed Edelman hanno mostrato contro i Chiefs di essere tirati al meglio delle loro possibilità attuali, e la linea offensiva, chiamata a proteggere un qb oramai di scarsissima mobilità, ha concesso solo la miseria di cinque sack totali dalla dodicesima giornata di regular ad oggi, quindi in otto partite. Un dato impressionante che, se confermato anche nel Super Bowl, servirebbe il sesto anello su un piatto d’argento a Tom Brady che, se lasciato tranquillo a lanciare nella tasca, è ancora senza rivali nella NFL. È quindi qui, come già preannunciato nel titolo, il nocciolo della questione, il duello chiave tra reparti che può decidere il risultato di questa finale.
Kurt Warner, ex qb dei Rams
Sarà una partita combattutissima, una battaglia, ma Brady è in forma e alla fine la spunterà lui ancora una volta.
Dalla prestazione della difesa dei Rams, in special modo uomini di linea e linebacker, dipenderanno le chance degli uomini di Sean McVay di poter mettere le mani sul Vince Lombardi Trophy. L’attacco deve fare il suo dovere, è ovvio, magari non tanto in termini di punti quanto in tempo di possesso, per tenere fuori Brady e la sua macchina da punti e magari, se costretto a rimontare, togliendogli l’opzione delle corse, che tra Michel e i due fullback hanno trovato un’elevata redditività. Per far questo, McVay ha bisogno che i suoi due running back, Todd Gurley e C.J. Anderson, facciano strada ad ogni pallone portato, senza turnover e limitando così i lanci di Goff all’ordinaria amministrazione.
Non perché consideri il qb dei Rams improvvisamente imbrocchito, sia ben chiaro, ma perché sono convinto che L.A. non abbia le armi per battere questi Pats a chi ne segna di più, ma potrebbe riuscirci con una partita di controllo, tenendo molto il pallone e lavorando su una strategia da punteggio basso, in cui magari la potenza del suo kicker, Zuerlein, certamente maggiore di quella del suo omologo Gostkovski, può fare la differenza. Tutto questo piano dei Rams, fattibile ma non certo di semplice realizzazione (specie contro uno stratega di livello assoluto come Bill Belichick), passa però per un crocevia irrinunciabile: la difesa primaria deve fare breccia nella tasca di Brady.


Gli uomini giusti per l’impresa i Rams li hanno: Ndamukong Suh, Michael Brockers, Dante Fowler e, soprattutto, Aaron Donald, sono una linea fortissima, completa in termini sia di peso che di agilità. Donald è addirittura in corsa come MVP stagionale, ma che volo vinca o no è sicuramente il miglior defensive lineman del campionato: i suoi numeri parlano da soli, con 20.5 sack e 41 colpi portati ai quarterback avversari. Lui sarà decisivo, ovvio, ma importantissimi saranno i compagni al suo fianco e i linebacker alle sue spalle, perché è fin troppo facile prevedere che la linea di New England sarà costretta a raddoppiarlo (come fatto anche da Kansas City),
limitandone così l’azione ma
concedendo al tempo stesso importanti corridoi ai blitz che i compagni di Donald devono essere bravi a cogliere. Sull’importanza di questo duello tra linea offensiva dei Rams e difensiva dei Pats, vi segnalo un paio tra gli innumerevoli dati scovati da Next Gen Stats: la linea dei Rams è la migliore della NFL nella pressione interna alla tasca, con il 16.6% di positività su tutti gli snap avversari. Dall’altra parte, Brady contro la pressione esterna alla sua tasca ha numeri impressionanti (7 td, 0 intercetti e 118.7 di qb rating), numeri che però calano drasticamente (2-2 e 63.1) quando la pressione arriva per linee interne. Meditate gente, meditate…