Il 5 settembre è ripartita la National Football League, giunta al traguardo del campionato numero cento; come di consueto analizziamo potenzialità ed obiettivi di tutte le 32 squadre in corsa. Oggi è il turno della NFC South, dove i Saints dell’eterno Brees sono i più accreditati per il terzo titolo consecutivo; Falcons e Panthers possono sicuramente competere per una wild card, mentre per i Buccaneers si profila un altro anno molto complesso.

NEW ORLEANS SAINTS
I Saints sono certamente la squadra più in credito con la fortuna di tutta la NFL, avendo subito due eliminazioni consecutive ai playoff che definire beffarde è dire poco. La società e i suoi leader (Payton e Brees) hanno reagito alla grande, però, senza mollare per altri progetti tecnici (Payton) o per ritirarsi e attendere una scontata Hall of Fame (Brees); è nata così una squadra che, soprattutto in attacco, è da titolo, senza mezzi termini. Brees, pur con i suoi 40 anni, è perfettamente integro e viene da una stagione da mvp, ed avrà intorno a sé altri playmaker di degno livello, come Kamara, Thomas, Cook, Hill, Murray, che non lo costringeranno agli straordinari tutte le domeniche. Sono partiti nomi importanti (Ingram, Watson, Okafor), ma l’impressione è che siano stati ben rimpiazzati. La difesa regala meno certezze, specie nelle secondarie, ma è difficile che possa ripetersi l’annus horribilis della passata stagione. Sono favoriti per la vittoria di questa division e, con un po’ di fortuna (sarebbe ora), possono andare molto lontano.
ATLANTA FALCONS
Sarebbe ora che i Falcons si scrollassero di dosso la “scimmia” di quel Super Bowl di due anni fa, perso incredibilmente sul filo di lana. Da allora non hanno combinato più niente di buono, gettando alle ortiche anche l’ottima scorsa stagione di Matt Ryan. Il mercato è stato molto ben fatto: riconfermati tutti gli assi (Jones, Sanu, Freeman), si è intervenuto pesantemente sulla vera crepa offensiva, la linea. Solo due titolari su cinque sono rimasti, gli altri sono volti nuovi arrivati dal mercato (Carpenter dai Jets e Brown dai Giants) o dal draft; dalla loro efficacia passeranno buona parte delle ambizioni dei Falcons, vista l’enorme differenza di efficacia di Ryan dentro o fuori la tasca. L’attacco di Atlanta avrà anche un nuovo coordinatore, l’esperto Dick Koetter, visto il fallimento di Sarkisian. La difesa ha recuperato alcuni importanti infortunati di lungo corso, specie nelle secondarie, ma il punto di forza resta la pass rush. In conclusione, Atlanta è da playoff e anche di più, come qualità del roster, ma se non si libera dai propri fantasmi potrebbe impantanarsi nuovamente in una stagione anonima.


CAROLINA PANTHERS
Sembra essere il preludio al tramonto di un’era, questa stagione che incombe. L’era di Cam Newton, sempre più alle prese con gli infortuni, ma anche l’era di Ron Rivera, coach non troppo fantasioso cui però va riconosciuto il merito di aver saputo disciplinare un qb tutto istinto come Newton. Intendiamoci, questi Panthers non sono affatto scarsi; hanno perso dei nomi importanti (Khalil, Pepper, Funchess, Adams) ma sembrano averli rimpiazzati adeguatamente (Paradis, Hogan, Irvin e Reid). In più, accanto alla capacità letale di Newton hanno riconfermato quel campione di Christian McCaffrey, running back di rara efficacia, resistenza e completezza. La difesa è sempre imperniata sul suo leader Luke Kuechly, e sembra completa e profonda nei ruoli. Il grande interrogativo, accanto a quello dell’integrità fisica di Cam Newton, è legato alla continuità di rendimento, storico tallone d’Achille di questa squadra. Anche quest’anno i Panthers sembrano in grado di battere chiunque ma, alla settimana seguente, anche di perdere con chiunque. E con questo vizio non si va granché lontano…
TAMPA BAY BUCCANEERS
Sembra esagerato dirlo per un giocatore di soli 25 anni ma, almeno per quanto riguarda Tampa, la stagione che sta iniziando è davvero l’ultima chiamata per Jameis Winston, talentuosissimo quarterback scelto nel 2015 dai Bucs come primo assoluto al draft e caduto in questi anni in clamorosi alti e bassi. Autore di fiammate tecniche e fisiche stupefacenti, Winston continua a perdersi soprattutto nei momenti di gestione, concedendo ancora troppi intercetti; in più, da qualche mese si sono aggiunte alcune bravate fuori dal campo, tanto per rendere davvero colma la misura. Per togliere ogni alibi alla sua stella, il front office dei Bucs ha assunto un grande coach, che in passato aveva già lavorato con Winston, Bruce Arians, affiancato da Leftwich per l’attacco e Bowles per la difesa (per cui si passerà molto probabilmente alla 3-4). Il mercato ha portato qualche partenza di troppo, ma Suh e Perriman sono due buoni acquisti. Troppe le scommesse sul campo, però, specie per una division di così alto livello; sembra difficile che i Bucs possano togliersi dallo scomodo ultimo posto.