Nel turno d’apertura della nuova stagione NFL, cadono molte grandi, come Kansas City, Cincinnati e Buffalo. Conferme per Eagles, 49ers e Dolphins, ma è il Monday Night a fare notizia, con Aaron Rodgers che, dopo soli 4 snap con la nuova maglia dei Jets, si rompe il tendine d’Achille. Stagione certamente finita, ma a 39 anni il due volte MVP rischia di dover chiudere qui la carriera.

Anche prima che arrivasse il Monday Night ce n’erano di cose da raccontare su questa prima giornata della NFL, ma quanto successo a NY ci obbliga a partire dalla fine. I Jets battono in overtime i favoritissimi Bills, grazie soprattutto all’eccezionale punt return da 65 yard di Gipson, ma è una vittoria amarissima perché dopo soli quattro snap perdono per tutta la stagione Aaron Rodgers, quello che era stato il colpo per eccellenza del mercato estivo. Per l’ex stella dei Packers si tratta della rottura del tendine d’Achille, infortunio serio che rischia di concludere anche la carriera del campione, che a 39 anni potrebbe ragionevolmente decidere di appendere il casco al chiodo. Colpo durissimo per i Jets, che vedono in un attimo ridimensionate le loro ambizioni, visto che con Zach Wilson è oggettivamente difficile pensare ad una corsa da playoff; ma colpo duro anche per tutta la NFL, che perde a pochi minuti dal via una delle sue stelle, l’unica capace di brillare a lungo anche nell’era dominata da Tom Brady.
Chiuso il capitolo Rodgers, non si può non partire dalle grandi deluse di questo avvio di stagione, Kansas City, Cincinnati e Buffalo, tutte sconfitte all’esordio. Dello stop dei Chiefs nell’opening game, per mano dei redivivi Lions, e di quello dei Bills nel Monday Night abbiamo già detto; mancano all’appello i Cincinnati Bengals, travolti senz’appello (24-3) dai Cleveland Browns dopo una prova davvero scialba dell’attacco, con Burrow evidentemente indietro di condizione dopo l’infortunio al polpaccio in preseason.
Nette sconfitte anche per i tre rookie quarteback appena scelti al draft, Young, Stroud e Richardson, ennesima prova di quanto sia difficile e per nulla scontato il salto dal football universitario a quello professionistico. Roboante la vittoria dei Dallas Cowboys (40-0) sui NY Giants, davvero troppo brutti per essere veri, così come il 38-20 dei primi Packers post-Rodgers in quel di Chicago e il nettissimo 30-13 dei Rams a Seattle. In mezzo a tante sorprese, le conferme sono state sostanzialmente tre: Miami, Philadelphia e San Francisco. I Dolphins ritrovano il miglior Tua Tagovailoa (28/45 per 466 yard con 3 td pass e 1 intercetto) e come per incanto riprendono a macinare football, vincendo 36-34 a L.A. contro i Chargers, campo su cui non saranno molti a festeggiare. Gli Eagles non fanno spellare le mani in applausi (25-20) ma sono molto concreti nel capitalizzare gli errori dell’attacco dei Patriots, affossati dall’intercetto su Jones e da un fumble di Elliott. New England ha per due volte il drive della vittoria, ma Mac Jones e compagni non riescono mai a sfondare. Infine, il successo più sontuoso della giornata, quello dei 49ers a Pittsburgh (30-7), figlio di una difesa impenetrabile e dei grandi playmaker offensivi che, quando si accendono, possono ribaltare in un attimo il banco. Purdy pare perfettamente recuperato, prova lucida e senza sbavature pur subendo tre atterramenti da TJ Watt, McCaffrey ha segnato un td dopo una corsa di 65 yard, ed Aiyuk è stato una splendida spalla per Samuel e Kittle.
La seconda giornata scatta già stanotte, con l’anticipo tra Vikings e Eagles, sulla carta senza storia. Domenica riflettori puntati su Bills-Raiders, Jaguars-Chiefs e Rams-49ers. Due i posticipi del lunedì: Panthers-Saints e Steelers-Browns.