Dai match natalizi emergono nuove gerarchie: i Ravens sbancano San Francisco, Dallas perde ancora un big match (stavolta contro Miami), e i Chiefs deludono il proprio pubblico cedendo addirittura ai Raiders. Rispettano il pronostico Detroit, Philadelphia, Seattle e Buffalo.

Bella giornata, la sedicesima della NFL, e non solo perché si è giocato ovunque in stadi vestiti a festa per il Natale, ma anche perché diversi match hanno riservato finali imprevedibili. Cominciamo dal fondo, in senso cronologico, cioè dal più importante dei Monday Night, quasi un anticipo di Super Bowl secondo alcuni, quello di San Francisco che vedeva i 49ers ospitare i Ravens. La partita, pur vinta con punteggio netto (33-19) dagli ospiti, è stata indirizzata unicamente dai tanti, troppi intercetti lanciati dai 49ers, 4 da Purdy e uno da Dalton nel finale, subentrato all’acciaccato titolare; serataccia per nulla casuale, visto che è coincisa con un nuovo infortunio a Trent Williams, uomo di linea insostituibile per Shanahan. I Ravens confermano di avere una difesa di altissimo livello, intensa e molto fisica, ma val la pena notare come San Francisco abbia totalizzato più yards sia su passaggio (308 contro 241) che su corsa (121 a 102) quindi ovviamente anche nelle yard totali, ed infine abbia fatto meglio anche nelle yard percorse per ciascun gioco (6.3 contro 5.4). E bisogna specificare che un paio degli intercetti di Purdy, il secondo e il terzo, sono stati piuttosto casuali, con palloni deviati in aria finiti nelle mani dei difensori, quindi San Francisco non ha avuto davvero grandi problemi a muovere il pallone contro l’ottima difesa dei Ravens, bensì la la vera delusione della serata è stato il front-seven difensivo, che non è mai riuscito a mettere seriamente pressione su Lamar Jackson, che ha così potuto gestire il cronometro a proprio piacimento. Nel prossimo turno i 49ers hanno un’ottima occasione per rialzarsi subito, contro Washington giunta a sei sconfitte consecutive, mentre i Ravens sono attesi da un’altra partitissima, in casa contro Miami, con in palio la leadership della AFC. Proprio i Dolphins hanno vinto l’altro big match di giornata, superando i Cowboys al termine di una partita piena di errori che ha deluso le attese di chi si aspettava fuochi d’artificio e td a ripetizione. Dallas conferma di non riuscire a sfilarsi l’abito di eterna incompiuta: inizia il match con un incredibile fumble perso a una yard dal td, poi passa a condurre con un td di Lamb, si fa rimontare e superare da un incontenibile Mostert, quindi nei minuti finali viene prima salvata da una flag, poi segna il 20-19 con Cooks a 3’19” dalla fine. L’ultima parola è però di Tua Tagovailoa, che conduce il suo kicker fino alle 19 yard, distanza da cui non può sbagliare il field goal della vittoria a soli 2″ dalla fine. Nel prossimo turno, come detto, i Dolphins voleranno a Baltimore per affrontare i Ravens, mentre Dallas ospiterà ad Arlington i temibilissimi Detroit Lions.
Nel raccontarvi gli altri match, non si può non iniziare dal nuovo passo falso dei Chiefs, giunti a sei stop totali, di cui tre nelle ultime cinque uscite e cinque nelle ultime otto, oltretutto rimediato contro i modesti Las Vegas Raiders di questa stagione. Avanti 7-3 a metà del secondo periodo, i campioni in carica riescono nell’impresa a rovescio di subire ben due td in soli 7″ da parte della difesa avversaria, non riuscendo a rimontare neppure contro una squadra incapace di completare un solo passaggio dopo il primo quarto. I due td sono entrambi sulla coscienza di Mahomes: il primo arriva con un fumble del qb riportato in end zone, il secondo con un intercetto riportato anch’esso in td, per un totale di 14 punti incassati in un amen. I Chiefs provano anche una finta di punt ben riuscita, su cui però il kicker mancherà il seguente field goal, ma troveranno un altro td solo nel quarto periodo, per un 14-20 davvero deludente. Ricordiamo che i Chiefs non sono ancora matematicamente qualificati ai playoff, e che la prossima giornata se la vedranno con i Bengals, squadra teoricamente inferiore ma comunque pericolosa. Tornano alla vittoria, pur senza brillare, i Philadelphia Eagles, che hanno bisogno di ricorrere all’ennesimo sprint finale per avere la meglio dei modesti Giants, mentre i Buffalo Bills sembrano aver trovato un briciolo di continuità dopo la terza vittoria consecutiva, questa volta ottenuta sui Chargers. A proposito di filotti, inizia a diventare importante quello dei Tampa Bay Buccaneers, giunti al quarto successo consecutivo, stavolta con un netto 30-12 ottenuto nel derby della Florida con i Jaguars, incappati invece nella quarta sconfitta di fila. Tampa sta beneficiando dell’incredibile rinascita di Baker Mayfield, arrivato come backup, ora invece faro assoluto della squadra e prossimo al rinnovo con numeri da titolare per la prossima stagione. Festa grande a Detroit, con i Lions che, vincendo 30-24 a Minneapolis sui Vikings, si assicurano con due turni d’anticipo la vittoria della loro division, la NFC North, per la prima volta da trent’anni a questa parte, visto che l’ultimo successo era datato addirittura 1993. Dominanti nelle corse, forti di un qb di polso come Goff, i Lions sono chiamati subito a una conferma con il già citato match di domenica prossimo in casa dei Cowboys, ma fin d’ora possiamo facilmente prevedere come pericolosa la strada di chi avrà la ventura di incrociarli nei playoff. Quanto ai Jacksonville Jaguars, è curioso notare come, a dispetto del loro periodo nero, siano ancora in vetta alla AFC South, però a pari record con altre due squadre, Colts e Texans, che oltretutto avranno lo scontro diretto all’ultima giornata. Tutto pare quindi favorire i Jax, malgrado tutto, ma certo non sono più ammessi errori per Trevor Lawrence.