
Nelle prime due Wild Card NFL, successi casalinghi per Baltimore e Houston. Senza storia la vittoria dei Ravens sugli Steelers, mentre Houston deve ringraziare anche i pasticci dei Chargers nei momenti chiave del match.
Due vittorie casalinghe nelle prime due Wild Card dei playoff NFL, entrambe nel lato AFC del tabellone, con Baltimore che “doppia” Pittsburgh senza appello e con Houston che se la cava grazie soprattutto alla sua difesa, che intercetta ben quattro volte Herbert. Oggi in programma altri tre match: Buffalo-Denver, Philadelphia-Green Bay e Tampa Bay-Washington.
HOUSTON TEXANS-L.A. CHARGERS: 32-12
Una partita strana, piena di errori e turnover, che è uscita dai binari dell’ordinario grazie soprattutto alla prestazione collettiva della difesa texana, capace di intercettare quattro volte un qb come Herbert, che in tutta la stagione ne aveva concessi solo tre. I Chargers partono meglio, mettendo tra i pali due field goal nel primo quarto e facendosi bloccare un punt; Houston è confusionaria in attacco, Stroud vuole strafare e arriva anche un fumble recuperato dai californiani. Nel secondo quarto arriva la prima scossa del match: Stroud si fa intercettare, ma i Chargers non capitalizzano perché la difesa di Houston riceve a intercettare a sua volta Herbert, tenendo la partita sullo 0-6. Il primo drive decisivo è quello in cui, su un 3&16, Stroud prima perde il pallone dallo snap, quindi non solo lo recupera ma riesce perfino a trovare in profondità Hutchinson, che guadagna il primo down e riaccende lo stadio. A quel punto sale in cattedra il pro-bowler Nico Collins, che riceve ancora in profondità e poi ancora in end zone, per il td del sorpasso (7-6); vantaggio che i Texans consolideranno a 6″ dall’intervallo con il field goal del 10-6. Il terzo periodo si apre con il secondo fumble di Houston recuperato da L.A., ma la difesa texana è dominante, intercetta per la seconda volta Herbert riportando addirittura il pallone in td (20-6, anche con un field goal in precedenza). Ancora un calcio da tre punti per Houston in apertura di quarto, figlio del terzo intercetto, ma proprio quando la partita sembra mettersi in discesa sul 23-6, Herbert s’inventa una magia incredibile, trasformando un 3&26 in un td pass da 86 yard per McConkey, per il 23-12 della speranza. Anche qui, però, i Chargers combinano un pasticcio, facendosi bloccare l’extra point, che viene addirittura riportato dallo special team di casa in end zone, per due punti che tagliano il morale degli ospiti. Sul 25-12 c’è ancora tempo per uno show personale di Mixon, che conduce quasi da solo un intero drive fino a portare in touchdown il pallone del 32-12, e per il quarto intercetto di Herbert che chiude definitivamente il match.
Dopo i cons
BALTIMORE RAVENS-PITTSBURGH STEELERS: 28-14
Partita senza storia, in cui gli Steelers impiegano quasi tre quarti a cercare di capirci qualcosa in difesa, mentre Jackson e Henry li fanno impazzire portandoli a spasso sempre sull’uomo sbagliato. I primi due quarti sono un autentico monologo dei padroni di casa, che vanno al riposo sul 21-0 grazie alle mete di Bateman, Henry e Hill, a 2″ dallo scadere; Wilson e il suo attacco sono sterili, la difesa, come detto, sembra venire da un campionato universitario. Al rientro in campo, almeno Russell Wilson sembra scuotersi e pesca Jefferson con un meraviglioso lob in end zone per il 21-7, ma il problema è che la sua difesa non riesce mai a fermare l’attacco dei Ravens. Henry segna il suo secondo td di giornata, cui risponde Pickens per il 28-14 ad inizio quarto periodo. Baltimore è però troppo superiore e troppo esperta per lasciare spazio alla rimonta degli ospiti, e così gli ultimi 15′ si chiudono senza ulteriori segnature. Ravens avanti più che meritatamente, quindi, mentre per gli Steelers si apre un periodo di riflessioni chiave: dal brutto finale di stagione (cinque sconfitte consecutive) alla pessima china in postseason (sei sconfitte di fila), a cui giungono sempre ma sempre per onor di firma, visto che la loro corsa non prosegue mai oltre le wild card. Infine, le riflessioni riguarderanno anche Wilson, che pare aver imboccato, ormai definitivamente, il viale del tramonto.