
I Bills sbancano Detroit con una prestazione monstre, riuscendo a spuntarla malgrado le 494 yard senza intercetti lanciate da Goff. Nell’altro big match di giornata, gli Eagles superano nettamente gli Steelers, mentre nell’anticipo di giovedì scorso i Rams hanno definitivamente archiviato la stagione dei 49ers. Vincono tutte le altre favorite (Houston, Green Bay, Baltimore, Tampa e Washington) e naturalmente anche i Chiefs, che sono però in apprensione per una distorsione alla caviglia rimediata da Mahomes. Nei due Monday Night, successi di Minnesota e Atlanta.
Non ha davvero deluso le attese la supersfida tra Detroit e Buffalo, vinta dai Bills 48-42 al termine di uno show di entrambi gli attacchi, in cui i Lions, che non sono stati certo da meno, hanno forse pagato i molti infortuni della difesa (e altri ne sono arrivati) e una scelta azzardata (che stavolta però non ha pagato) della loro panchina. Una giornata senza scossoni, la quindicesima NFL, ma che potrebbe avere conseguenze sul prosieguo della stagione, visto che i Chiefs, pur vincitori, hanno visto uscire anzitempo dal campo di Cleveland la loro superstar, Pat Mahomes, vistosamente zoppicante; i primi esami hanno escluso fratture, ma una distorsione alla caviglia appare certa.
L’ANTICIPO
L’ultima chiamata per i 49ers, la partita dell’orgoglio di quella squadra che meno di dodici mesi fa perdeva il Super Bowl solo all’overtime, si trasforma in una brutta esibizione di football, tra una squadra forse ancora stanca dopo l’impresa contro i Bills di cinque giorni prima (i Rams) e una sfiduciata e decimata dalle assenze, cui certo non ha giovato la piazzata di Campbell, linebacker che si è rifiutato di entrare nel terzo periodo, in polemica con le scelte dello staff tecnico. Aggiungete a tutto questo una pioggia battente che certo non ha aiutato i tecnicismi, ed ecco ottenuto il mesto 12-6 senza touchdown con cui L.A. ha di fatto archiviato la stagione di San Francisco. Terzo successo consecutivo per i Rams, che dopo un inizio stagione difficilissimo, soprattutto a causa degli infortuni, stanno tornando ad essere una mina vagante davvero pericolosa in ottica playoff. Il potenziale pallone della svolta se lo lascia scivolare clamorosamente dalle mani Deebo Samuel nel terzo periodo, quando Purdy lo trova libero in mezzo al campo, a poche yard dalla end zone, ma il wr lascia cadere l’ovale per un incompleto che è l’estrema sintesi della stagione dei 49ers.
I MATCH DELLA DOMENICA
Le oltre mille yard complessive macinate dai due attacchi sono un dato che rende bene l’idea di cosa sia stata Lions-Bills (42-48), un match a viso aperto tra due squadre in cui la qualità offensiva la fa da padrona rispetto a quella difensiva (per Detroit, soprattutto a causa degli infortuni). I Lions, che nel finale hanno perso anche Montgomery (crociato, stagione finita) e un altro linebacker, iniziano a dare una lieve impressione di stanchezza, dopo la cavalcata di undici vittorie consecutive ottenuta malgrado le tante defezioni; visto che sono già ampiamente qualificati, sarebbe il caso di far tirare un po’ il fiato agli uomini chiave rimasti, per non rischiare di arrivare alla post season con la spia della riserva accesa. La partita, pur tra mille emozioni, prende la strada per Buffalo già nel primo periodo, in cui i Bills volano 0-14 grazie a due mete su corsa di Josh Allen (che poi ne segnerà altre due su passaggio). Dal secondo quarto Detroit si scuote, guidata da un Jared Goff che, pur battuto, farà segnare alla fine numeri da capogiro (494 yard lanciate, 5 touchdown e zero intercetti), perfino superiori a quelli del suo dirimpettaio Allen, ma la difesa dei Lions, non riuscendo praticamente mai a fermare i Bills, non gli consentirà di ricucire, se non parzialmente, il gap iniziale. Da rivedere la decisione della panchina dei Lions, sul 28-38 con ancora 12 minuti da giocare nell’ultimo quarto, di provare un onside kick decisamente prematuro, che infatti finisce per servire ai Bills il td per un nuovo allungo. A 12″ dalla fine, i Lions ne tenteranno un altro, stavolta obbligato, che Buffalo riuscirà a controllare dopo una mischia furibonda, chiudendo di fatto il match.
Molte meno emozioni, invece, nell’altro big match domenicale, vinto 27-13 dagli Eagles sugli Steelers grazie alle ottime prestazioni della difesa e di Jalen Hurts, che insieme ai suoi ricevitori ha concesso un turno di sostanziale riposo a Barkley. Pittsburgh resta in partita fino all’intervallo (17-13) grazie ai calci di Boswell e al td pass di Wilson (autore però di una prestazione complessivamente mediocre) per Freiermuth, ma nel terzo periodo subisce l’allungo decisivo da parte di Philly (alla decima vittoria consecutiva), con un field goal e il td di Hurts su qb sneak susseguente un fumble recuperato dalla sua difesa. Nel finale gli Eagles gestiscono egregiamente il cronometro, non lasciando spazio alle ambizioni di rimonta degli Steelers.
Negli altri match nessuna sorpresa di rilievo, con le vittorie da pronostico di Houston (20-12 su Miami), Washington per il rotto della cuffia (20-19 a New Orleans), Baltimore (35-14 sui Giants) e Denver (31-13 sui Colts). Netti successi in trasferta anche per Tampa (40-17 sui Chargers, quarta vittoria consecutiva), Green Bay (30-13 a Seattle) e per i Chiefs (21-7 a Cleveland); i campioni in carica, malgrado il loro eccezionale record di 13-1, non hanno però molto da festeggiare, a causa del già citato infortunio al piede rimediato da Mahomes.
Da rivedere la decisione della panchina dei Lions, sul 28-38 con ancora 12′ da giocare nell’ultimo quarto, di provare un onside kick decisamente prematuro, che infatti finisce per servire ai Bills il td per un nuovo allungo.
I MONDAY NIGHT
Due match ma davvero poco da raccontare: i Vikings superano a mani basse (30-12) i Bears oramai in rotta completa, all’ottava sconfitta consecutiva. Darnold lancia 231 yard senza strafare, contando giustamente sulla sua difesa, brava a mettere sempre pressione su Caleb Williams. Il rookie qb di Chicago ha certamente qualità e potenza nel braccio, ma continua a mostrare una pericolosa (per lui e per la squadra) tendenza a tenere troppo il pallone tra le mani, che unita a una certa lentezza negli spostamenti lo rende un bersaglio davvero troppo invitante per la pass rush avversaria. Nell’altro match, i Falcons vincono col minimo sindacale a Las Vegas (15-9), grazie soprattutto al loro special team, che blocca un punt e un field goal. Il giovane qb dei Raiders, Ridder, si sveglia tardi, nell’ultimo quarto, dopo aver lanciato due intercetti e diversi incompleti. Da rivedere.
IL PROSSIMO TURNO
La prossima giornata, terzultima di regular season, prevede diversi scontri diretti tra squadre già qualificate ai playoff, comunque importanti per determinare le teste di serie e i bye. Dopo l’anticipo di giovedì tra Bengals e Browns, una classicissima, avremo due big match sabato, con Chiefs-Texans e Ravens-Steelers. Un po’ più “light” il menù di domenica, in cui spiccano comunque due sfide davvero interessanti: Commanders-Eagles e Seahawks-Vikings. La giornata si chiuderà lunedì con il Monday Night, teoricamente senza storia, di Green Bay tra Packers e Saints, per cui sono previste temperature polari.