
Philadelphia cede contro i Commanders e perde il suo qb per commozione cerebrale. Vittorie come da pronostico per Chiefs (con Mahomes regolarmente in campo), Vikings, Bills e Lions. Tampa complica la sua corsa ai playoff perdendo a Dallas, mentre San Francisco cade anche a Miami, con il quarto running back e un Purdy irriconoscibile. Nel Monday Night i Packers asfaltano a zero i Saints.
Siamo oramai a un punto della stagione, con sole due altre giornate di regular season, in cui ogni infortunio, specialmente ai quarterback, può pregiudicare tutto quanto fatto fin qui, spostando in un attimo i valori di quello che sarà il tabellone dei playoff. È il caso dei Philadelphia Eagles, ma ne avevamo parlato anche sette giorni fa a proposito dei Chiefs: per un Mahomes rientrato regolarmente nella huddle, ora è la commozione cerebrale rimediata a Washington da Jalen Hurts a preoccupare non poco Philadelphia e i suoi tifosi. Il suo backup, Pickett, non ha demeritato complessivamente, ma non è un segnale da poco il fatto che, malgrado cinque turnover a favore, gli Eagles abbiano finito per perdere a Washington. Brutta tegola anche per i Texans, che perdono il wr Tank Dell per un brutto infortunio al ginocchio che ne ha chiuso anzitempo la stagione.
GLI ANTICIPI
Sono i Los Angeles Chargers a mettere le mani sull’importante scontro diretto della AFC West contro i Denver Broncos (34-27), giocatosi giovedì; le due squadre, ora a pari record, lotteranno ancora per il secondo posto nella division alle spalle degli imprendibili Chiefs. Denver parte forte, soprattutto con le corse, e segna tre td nei primi tre possessi, ma i Chargers hanno la forza di non mollare sul 13-24, a metà del terzo quarto, infilando un parziale di 19-3 grazie soprattutto al qb Justin Herbert, di spessore e qualità ancora superiori rispetto al suo giovane omologo, Bo Nix. Il rookie qb dei Broncos non demerita affatto, ma nei momenti cruciali dello sprint finale si mostra ancora acerbo nelle letture, finendo per forzare i giochi.
Sabato sono invece andati in scena i due big match di giornata. Nel primo, i Chiefs hanno tirato un grosso sospiro di sollievo nel vedere la loro stella, Pat Mahomes, non solo in campo dall’inizio ma anche in ottima forma, protagonista perfino di una corsa in end zone da 15 yard in prima persona. I Texans hanno comunque offerto una bella prova, rimanendo in partita fino a metà del terzo periodo, ma sono usciti battuti e con la brutta perdita di Dell, infortunatosi gravemente al ginocchio proprio in occasione del suo touchdown. La svolta del match arriva sul 17-16 a metà terzo, quando Worthy va in end zone per l’allungo sul 24-16; nel quarto i Texans restano in scia con un field goal, ma i Chiefs piazzano un altro field goal a 5’18” dalla fine e poi gestiscono il cronometro con la sagacia che ormai li contraddistingue.
Nel secondo anticipo del sabato, i Ravens si impongono in casa 34-17 sugli Steelers, in un altro scontro diretto, stavolta relativo alla AFC North. Russell Wilson fa e (soprattutto) disfa, in quelle poche occasioni che Pittsburgh ha per impensierire i Ravens, spinti da una difesa molto attenta e dalle corse di Henry, a tratti incontenibile. Sul 7-7 nel secondo quarto, Wilson trova il guizzo vincente per sfuggire alla pass rush, si invola verso la end zone ma a due yard dal traguardo commette un fumble a dir poco sanguinoso. Si va al riposo sul 17-10 Ravens, e Wilson sembra tornare in campo con la voglia di spaccare il mondo: conduce un drive da manuale e alla fine pesca prima Austin in profondità e poi Patterson in end zone per il td del pareggio. Baltimore torna a condurre grazie al td pass di Jackson per il fido Andrews (24-17), ma nel quarto concede una chance inattesa agli Steelers, quando il qb di casa si fa intercettare. Lì Wilson, anziché scoccare il colpo da maestro, cade in un errore da dilettante, facendosi intercettare da Humphrey che riporta anche il pallone in end zone per il 31-17 che chiude di fatto il match. Gli Steelers sono ancora avanti nella division, grazie al miglior coefficiente di conference, ma certo queste due sconfitte consecutive hanno un po’ ridimensionato le loro ambizioni.
I MATCH DELLA DOMENICA
Riflettori domenicali puntati soprattutto su due match, Commanders-Eagles e Seahawks-Vikings. Molto bello quello di Washington, terminato 36-33 per i padroni di casa, capaci di portare a casa il match malgrado la bellezza (o la bruttezza, fate voi) di cinque palle perse, tre fumble e due intercetti lanciati da Daniels (che però lancerà 5 td). Gli Eagles, oltre al match, perdono anche Jalen Hurts, uscito nel primo quarto per commozione cerebrale, i cui tempi di recupero sono a tutt’oggi da valutare; privi del loro qb, pur sostituito senza grandi strafalcioni da Pickett, gli Eagles si aggrappano all’altra grande stella del loro attacco, Saquon Barkley, che certo non delude (29 portate, 150 yard corse e 2 td), ma è soprattutto la difesa a marcare visita nei momenti chiave. Pur senza Hurts in regia, Philly ha in mano la partita fino a metà del terzo quarto, quando si ritrova avanti di 13 punti sul 14-27, aiutata anche da un paio di decisioni arbitrali in suo favore davvero discutibili e che fanno giustamente inferocire il pubblico della capitale. Sul finire del terzo periodo, Daniels prende in mano la squadra con classe e coraggio, correndo in prima persona e pescando, nei primi minuti del quarto periodo, per due volte in end zone Zaccheaus per un clamoroso sorpasso sul 28-27. Gli Eagles arrivano al field goal del controsorpasso (28-30) dopo un drive con due quarti down giocati alla mano, allungano addirittura con un altro calcio dopo un intercetto su Daniels (28-33 con meno di 2′ da giocare). Con soli cinque punti di margine, però, la beffa è dietro l’angolo, e puntualmente arriva: Daniels costruisce uno splendido drive, pesca Crowder con un pallone capolavoro in end zone a 6″ dalla fine e chiude i conti con la conversione da due punti, che non lascia più scampo agli Eagles.
Vittoria di grande maturità per i Vikings, all’ottavo successo di fila, che si impongono 24-27 a Seattle sui Vikings. A fare la differenza sono soprattutto i kicker, con Relchard che mette tra i pali due field goal da 52 e 48 yard, e i quarterback, con Darnold cui oramai sta stretta la definizione di “sorpresa della stagione”, visto che infila un’altra perla da 246 yard e 3 td senza intercetti. Anche Geno Smith si batte bene, ma in un match che si conclude con 3 punti di scarti i suoi due intercetti pesano eccome. Il primo tempo è molto equilibrato, anche se sono sempre i Vikings ad avere sempre la testa avanti, anche se di poco. Si va al riposo sul 14-17, scambio di field goal e scarto ancora invariato alla fine del terzo quarto (17-20), ma i veri fuochi d’artificio arrivano nell’ultimo periodo: i Seahawks passano per la prima volta a condurre sul 24-20 dopo la splendida ricezione in end zone di Barner, ma i Vikings rispondono subito per le rime, col secondo td di giornata di Justin Jefferson che vale il controsorpasso (24-27) con meno di 4′ da giocare. Qui Geno Smith perde il controllo della partita, mancando clamorosamente gli ultimi due drive a disposizione: nel primo costringe il suo kicker a cercare i pali da 60 yard, mancandoli, e nell’ultimo si fa intercettare a un minuto dalla fine, chiudendo i giochi.
Nelle altre partite, vittoria fin troppo sospirata dei Bills sui Patriots (24-21), mentre è larghissima quella dei Lions a Chicago (17-34). Giornata da ricordare a Cincinnati per Ja’marr Chase, che nella vittoria 24-6 sui Browns diventa il primo wide receiver della storia dei Bengals a superare le 1.500 yard ricevute (e mancano ancora due partite). Vittoria importante in chiave playoff per i Rams sui Jets, con i californiani che, grazie alla contemporanea sconfitta di Seattle, balzano meritatamente in testa alla NFC West; a proposito di questa division, i Cardinals dicono addio alle residue speranze di playoff con un’inopinata sconfitta contro i Panthers, mentre i 49ers sono sempre desolatamente ultimi dopo aver perso anche con Miami.
…i Chargers hanno la forza di non mollare sul 13-24, a metà del terzo quarto, infilando un parziale di 19-3 grazie soprattutto al qb Justin Herbert, di spessore e qualità ancora superiori rispetto al suo giovane omologo, Bo Nix.
IL MONDAY NIGHT
C’è davvero poco da raccontare nello shootout (34-0) con cui i Packers si sbarazzano dei Saints nel posticipo di stanotte. Troppa la differenza tra i due quarterback, con Jordan Love che orchestra tranquillo nella tasca e Spencer Rattler che invece sembra badare più allo spettacolo che alla sostanza, ma tanta anche tra le difese, con New Orleans che spesso fatica a contenere decentemente il running game di Green Bay. Ne esce quindi una partita senza storia, che vale comunque la certezza dei playoff per i Packers, pur incredibilmente terzi nella NFC North con un sontuoso record di 11-4.
IL PROSSIMO TURNO
Il turno natalizio, penultimo di regular season, propone il suo meglio proprio nel giorno di Natale, ovvero domani, con due anticipi in cui si respira davvero aria di playoff: gli Steelers ricevono i Chiefs e i Texans ospitano i Ravens. La spalmatura dei match prevede quindi Bears-Seahawks giovedì e altre tre partite sabato, tra cui spicca soprattutto Bengals-Broncos. Nove saranno i match domenicali, tra i quali merita certamente un occhio di riguardo lo scontro da playoff tra Vikings e Packers. Si chiude lunedì con il Monday Night, purtroppo completamente privo di significato per la classifica, tra Lions e 49ers.