
Molti risultati e prestazioni personali di rilievo nel terzo turno NFL. Sono ancora imbattuti i campioni in carica di Kansas City e i Bills, ma a sorprendere sono i record immacolati di Vikings, Seahawks e Steelers, che marciano al di sopra di ogni pronostico, mentre per Miami e Cincinnati è già crisi.
Che Chiefs e Bills fossero imbattuti dopo tre giornate era piuttosto facile da prevedere, ma che i record di Vikings, Seahawks e Steelers fossero ancora immacolati dopo tre match era tutt’altro che scontato. E invece sono proprio questi i verdetti principali della terza giornata di regular season NFL, cui fanno da contorno alcune prestazioni personali davvero da “circoletto rosso”: le rinascite di Rodgers e Dalton, Brandon Aubrey, il kicker di Dallas, che centra i pali da 65 yard, i due running back veterani Henry e Barkley che guidano Ravens ed Eagles alla riscossa ed infine lo strabiliante Monday Night della matricola Jayden Daniels. Insomma, anche questa settimana ce ne sono da raccontare…
L’ANTICIPO
Per fermare un Rodgers che appare ben instradato sulla via del completo recupero serve ben altro che la modesta difesa (e l’ancor più modesto attacco) dei Patriots edizione 24-25. Il quattro volte MVP, pur essendo ormai il più anziano giocatore del campionato, continua settimana dopo settimana a togliere ruggine dal suo gioco, aiutato anche da una linea che lo protegge benissimo. E così l’ovale riprende a viaggiare come ai vecchi tempi, con 12 completi nei primi 13 tentativi, 27 su 35 finali e oltre 400 yard complessive percorse dal suo attacco. Grazie soprattutto a lui, i Jets dominano l’anticipo del giovedì, vincendo 24-3 e ricordando ai Patriots quanto sia ancora lunga per loro la strada verso gli antichi fasti.
I MATCH DELLA DOMENICA
Ci aspettavamo decisamente di più dalla sfida tra Vikings e Texans, stravinta da Minnesota per 34-7. Sam Darnold, pur acciaccato nella seconda parte del match, continua a strabiliare: quattro passaggi in end zone e un’asse sempre più solida con Justin Jefferson. Al contrario, CJ Stroud “toppa” clamorosamente la partita (impreciso e due volte intercettato) e non viene neppure troppo aiutato dai compagni, tra penalità in serie della sua linea e anche un field goal mancato dal suo kicker.
Partita stranissima, invece, quella di New Orleans, per oltre tre quarti di gioco bloccata sul 3-0, figlio di un field goal dei Saints nel drive d’apertuta del match. Gli Eagles le provano tutte per suicidarsi e quasi quasi ci riescono, tra chiamate assurde della panchina (un 4&1 sulle 15 dei Saints giocato alla mano a 14″ dal riposo…) ed errori marchiani dei protagonisti in campo, con intercetti, fumble e punt bloccati. Una vera galleria degli orrori, di cui però New Orleans ha il torto di non riuscire ad approfittare, finendo per essere travolta quando le aquile, nell’ultimo periodo, decidono finalmente di fare le cose per bene. A suonare la carica è Saquon Barkley, con una corda in td da 65 yard per il 3-7 Eagles, cui i Saints, trascinati da Alvin Kamara, rispondono con un altro field goal (6-7). Qui arriva un’altra follia dei coach Eagles, che a 60 yard dalla end zone decidono di tentare il field goal anziché il punt (con quasi 7′ ancora sul cronometro); calcio sbagliato e padroni di casa che ringraziano mandando in end zone Olave per il 12-7 a 2’03” dalla fine. Serve un drive perfetto di Hunt, che trova Goebert lungo e poi lancia nuovamente Barkley in end zone, per ribaltare nuovamente il tabellone sul 12-15 (anche con la conversione da due punti). Ci sarebbe ancora un minuti a disposizione dei Saints per cercare almeno il calcio del pareggio, ma Carr si conferma qb fragile quando la palla scotta e si fa subito intercettare, chiudendo il match.
Nel match di cartello del terzo turno, Dallas-Baltimore, assistiamo a due partite in una. Nei primi tre periodi, infatti, c’è una sola squadra in campo, i Ravens, che con le corse di Jackson e Henry fanno letteralmente a pezzi la difesa texana, chiudendo il terzo periodo su un eloquente punteggio di 28-6. I Cowboys, fin lì a segno solo con due calci di Aubrey (uno sensazionale da 65 yard!), all’improvviso si risvegliano con furore: td di Prescott su qb sneak, recupero dell’onside kick e ancora due td pass di Prescott per Tolbert e Turpin, fino al 25-28 con 2’53” da giocare. E la rimonta texana sarebbe potuta essere ancora più pericolosa, se Prescott non avesse mancato per due volte la conversione da due punti. I Ravens si ritrovano in tempo per condurre, tra mille patemi, l’ultimo drive, riuscendo a giocare col cronometro ed a portare a casa una vittoria fondamentale.
Tira una brutta aria, invece, a San Francisco, dove alla seconda sconfitta consecutiva, giunta per mano dei Rams dopo una partita condotta sempre in testa (24-27 il finale), si aggiunge il continuo allungarsi della lista degli infortunati eccellenti, che finora comprende il lungodegente McCaffrey, Kittle, Samuel e, new entry, Javon Hargrave (stagione finita per lui). Le buone notizie per Shanahan hanno il nome di Jauan Jennings, autore di una prestazione monstre con 11 prese, 175 yard e ben 3 touchdown. Buona anche la partita di Purdy, che lancia per quasi 300 yard senza intercetti ed corre 10 volte, per 41 yard, pur con una linea che balla sempre paurosamente. I 49ers sono stati avanti anche di 14 punti (7-21 ad inizio terzo), ma a ribaltare la situazione ci ha pensato Kyren Williams, rb dei Rams, capace di segnare anche lui 3 td, due su corsa e uno su ricezione. Cruciale il field goal sbagliato da Moody a 2’43” dalla fine, mentre il suo omologo Karty è freddissimo a infilare i pali con soli 3″ sul cronometro.
Prova di grande spessore, una volta di più, dei Chiefs ad Atlanta, contro i Falcons che mantengono comunque la buona impressione fatta fin qui in stagione. I padroni di casa partono alla grande, segnando subito con London e intercettando Mahomes in end zone; arriveranno in vantaggio fino all’intervallo, anche se di un solo punto (14-13). Nel secondo tempo, però, i campioni in carica cambiano marcia: Mahomes diventa più preciso e la difesa concede solo un field goal da 54 yard, gestendo il 17-22 fino alla fine.
Negli altri match, si risollevano i Lions a Scottsdale contro i Cardinals, stravincono i Seahawks sui Dolphins (apparsi in rotta dopo il grave infortunio di Tagovailoa) e fanno pesare la loro grande difesa gli Steelers, ancora senza Wilson ma con un Fields ordinato e concreto, che battono i Chargers. Sorprendente sconfitta di Tampa contro i Broncos, mentre i Packers dimostrano di essere squadra vera anche senza Love, battendo nettamente i Titans in trasferta. Infine, clamorosa resurrezione dei Panthers, che puntano sul veterano Andy Dalton e sbancano Las Vegas.
Gli Eagles le provano tutte per suicidarsi e quasi quasi ci riescono, tra chiamate assurde della panchina ed errori marchiani dei protagonisti in campo…
I MONDAY NIGHT
Due posticipi da raccontare: uno senza storia, la vittoria dei Bills 47-10 sui Jaguars, e uno davvero interessante, con Washington che va a vincere 38-33 a Cincinnati, aprendo ufficialmente la crisi dei Bengals, ancora a secco di vittorie dopo tre turni. Sul match di Buffalo c’è davvero poco da dire, tale e tanto è stato il dominio dei padroni di casa, capaci di andare al riposo dell’intervallo già sul 34-3. Benissimo Josh Allen e i suoi ricevitori, benissimo la difesa in blu, ma certo il Lawrence di questa stagione (un altro dei rinnovi faraonici che lasciano perplessi…) non è una cima impossibile da scalare.
Di tutt’altro tenore il Monday Night di Cincinnati, con i sorprendenti Commanders, guidati da un ottimo Jayden Daniels, che conducono tutto il match, fino a cogliere un’importante vittoria sul campo di quella che era (a questo punto possiamo usare l’imperfetto) una delle pretendenti alla conference. A finire sul banco degli imputati dei Bengals, ancora una volta, è la difesa, che incassa 38 punti da un rookie qb, alla terza partita in carriera tra i pro, totalizzando zero intercetti e solo due sack. Daniels fa una partita da veterano, lanciando uno strepitoso 21 su 23, per 254 yard e 2 td pass, ben supportato dalla sua linea e da un pacchetto di ricevitori di grande talento (McLaurin su tutti). Il match si apre con il td dei Bengals sull’asse Burrow-Chase, ma sarà l’unico vantaggio dei padroni di casa, che andranno al riposo già sotto 13-21. Ancora Chase firma il td della speranza a inizio quarto periodo (26-31), ma la mancata conversione da due punti e il successivo touchdown di McLaurin scaveranno nuovamente il break, stavolta decisivo. Joe Burrow non demerita affatto, chiudendo con 29 su 38 per 324 yard, 3 td e zero intercetti, ma con una difesa così non bastano nemmeno 33 punti.
IL PROSSIMO TURNO
Il quarto turno si aprirà con l’anticipo di giovedì tra Giants e Cowboys, mentre tra i match domenicali spiccano i Saints ad Atlanta, i Vikings a Green Bay, gli Eagles a Tampa, oltre al match di cartello tra Ravens e Bills, a Baltimore. Tra i due Monday Night, ha davvero poco appeal quello di Miami, tra Dolphins e Titans, mentre è al contrario attesissimo quello di Detroit, in cui i Lions metteranno a dura prova le ambizioni degli imbattuti Seattle Seahawks.