A margine del Super Bowl, si è tenuta anche la cerimonia degli NFL Honors, in cui sono stati assegnati tutti i premi individuali relativi alla regular season 2018-2019.
Il qb dei Chiefs, Patrick Mahomes, MVP stagionale.

Lo scorso 2 febbraio, nella settimana precedente il Super Bowl, la NFL ha celebrato nel Fox Theatre di Atlanta la sua tradizionale cerimonia di assegnazione dei premi individuali stagionali, i cosiddetti NFL Honors. Ben poche le sorprese, soprattutto tra i vincitori delle categorie più importanti, mentre spicca l’assenza totale della squadra che da lì a pochi giorni avrebbe vinto il titolo, i New England Patriots. È vero che non hanno disputato una regular season particolarmente brillante, ma avrebbero meritato qualcosa in più, soprattutto nel premio alla miglior linea offensiva, andato invece ai Rams.
La stella più luminosa della serata è stata, come previsto, quella di Patrick Mahomes, qb al secondo anno dei Kansas City Chiefs, affermatosi come star assoluta della NFL. Il numero 15 dei Chiefs, arrivato a un passo dal Super Bowl, si è aggiudicato sia il titolo di MVP stagionale che quello di Offensive Player of the Year, dall’alto delle sue statistiche “mostruose”: 383 completi su 580 (66%), 5097 yard lanciate, 50 touchdown, soli 12 intercetti (2.1%) e un qb rating stellare di 113.8. A questi numeri vanno aggiunti quelli fatti segnare con la palla in mano, 60 corse per 272 yard e 2 td. Niente male davvero per un ragazzo al primo anno da titolare nella NFL.


Anche Aaron Donald, defensive end dei Los Angeles Rams, è stato a lungo in corsa per il premio da MVP, ma alla fine si è dovuto “accontentare” di quello di miglior difensore dell’anno. Giocatore al quinto anno, sempre con la maglia dei Rams, Donald è il leader praticamente in tutte le categorie statistiche dei defensive linemen, ma fanno particolarmente impressione i 20.5 sack e i 25 tackle for loss, cioè placcaggi che hanno causato una perdita di terreno agli avversari. I colpi portati ai quarterback sono stati 41, i placcaggi totali 59 (41 da solo e 18 in assistenza). Infine, 4 fumble forzati e 2 recuperati. Il terzo premio più ambito è quello destinato al miglior esordiente, il cosiddetto Rookie of the Year, andato meritatamente a Saquon Barkley, running back dei New York Giants,
capace di portare la palla per 261 volte, 1307 yard ed 11 td senza neppure un fumble! A queste, vanno aggiunte le prestazioni come ricevitore: 921 palloni per 721 yard e 4 td, per un impressionante totale di yard dalla linea di scrimmage di 2028. Tra gli altri premi, grandi applausi per Andrew Luck, qb dei Colts e Comeback Player of the Year, che ha posto fine alla sua lunga catena di infortuni trascinando la sua squadra fino ai playoff. Offensive Rookie è stato ancora Barkley, mentre il miglior Defensive Rookie è stato Darius Leonard, linebacker degli Indianapolis Colts. Per i coach, dominio degli Chicago Bears, con Matt Nagy e il suo defensive coordinator Vic Fangio che si aggiudicano i premi rispettivamente di Coach ed Assistant Coach of the Year.