Domenica si giocano le due finali di Conference NFL, ultimo atto prima del Super Bowl dell’11 febbraio; i Chiefs vanno a Baltimore per non abdicare, mentre i Lions volano a San Francisco per scrivere la storia (non hanno mai giocato un SB). Ma le favorite restano le due prime della classe.

Ci siamo quasi, un ultimo weekend di football e poi, dopo la consueta (quanto assurda) pausa per il Pro Bowl, sarà tempo di Super Bowl. Domenica si giocheranno infatti le due finali di Conference, in realtà delle semifinali verso l’unica vera finale che conta, quella per il Vince Lombardi Trophy. Per la AFC si sfideranno, a Baltimore, Ravens e Chiefs, mentre per lo scettro della NFC i 49ers ospiteranno i Lions. Due match attesissimi, che vedono le due prime teste di serie, Baltimore e San Francisco, alle prese con gli ultimi, difficilissimi ostacoli prima di una finale da molte settimane invocata da molti spettatori neutrali. Analizziamo nel dettaglio i temi dei due match.
BALTIMORE RAVENS-KANSAS CITY CHIEFS
I Ravens sono la testa di serie numero uno della AFC e giocano in casa, ma vi bastino un paio di dati per capire quanto pericoloso possa essere per loro questo incrocio con i campioni uscenti dei Chiefs: questa sarà la sesta finale AFC consecutiva per Kansas City e la prima, dal 2017, che non ospiteranno all’Arrowhead Stadium. Non è difficile, quindi, capire perché i tifosi di Baltimore sperassero in un successo dei Bills, squadra forte ma con una mentalità molto meno vincente di Mahomes e compagni. Sul numero 15 non ci sono dubbi; Lamar Jackson finirà pur per vincere il premio come MVP stagionale, ma per tutti il quarterback più forte del mondo, oggi, è Pat. I dubbi, semmai, persistono su chi ha intorno nel reparto, dalla linea a un pacchetto di wide receiver che ne ha combinata di ogni in questa stagione; Kelce e Pacheco sono le uniche certezze di Mahomes, in partite ad altissima tensione come questa, e c’è da scommetterci che su di loro poggerà il gioco del qb, che sarà comunque costretto agli straordinari da una pass rush soffocante che lo braccherà dal primo all’ultimo snap. Dall’altro lato dell’ovale lo scontro appare più squilibrato: la difesa dei Chiefs si è ben comportata nella vittoria di Buffalo, ma domenica le sarà richiesto di salire un ulteriore gradino di difficoltà. L’attacco dei Ravens, lo si è visto nel secondo tempo contro i Texans, quando trova il ritmo è in grado di aprire crepe dovunque (e domenica recupera il tight end Andrews), con le corse prima ancora che con i passaggi, che restano la parte meno sicura del bagaglio tecnico di Jackson, specialmente sotto pressione. Mahomes e compagni avranno l’obbligo non solo di mettere punti sul tabellone, ma di farlo nel più lungo tempo possibile, per tenere fuori dal campo Jackson e compagni. Ci riusciranno? Nei playoff Mahomes ci ha abituato a questi e altri miracoli, quindi diciamo di sì.
SAN FRANCISCO 49ERS-DETROIT LIONS
Passato il “Grande Spavento” di domenica scorsa contro i Packers, San Francisco e i suoi commentatori hanno trascorso una settimana a chiedersi: la “red machine” era solo arrugginita dal bye e ora si è rimessa definitivamente in moto o quelle contro Green Bay erano le avvisaglie di un calo imminente? Solo i 60 minuti di football contro Detroit potranno rispondere, ma certo è che tutti gli obiettivi sono puntati sull’attacco dei 49ers più di ogni altra cosa. Quella di Detroit è una storia stupenda: i Lions tornano a giocarsi una finale di Conference per la prima volta dal 1991, ambiscono a giocare il primo Super Bowl della loro storia, Jared Goff, il loro qb, è a caccia di rivincite dopo essere stato mandato via dai Rams (che aveva condotto al Super Bowl nel 2018). Tutto vero, tutto giusto, così come i condivisibili timori degli analisti riguardo le recenti difficoltà delle secondarie dei 49ers, che saranno messe a dura prova dai molti lanci di Goff (43 contro Tampa) e dalla fisicità di un ricevitore come St. Brown. L’ago della bilancia del match sarà soprattutto sulle spalle di Brock Purdy, chiamato ad un piccolo esame di riparazione dopo la prova complessivamente opaca (ma con lampi magnifici) offerta contro i Packers; e naturalmente su quelle di Christian McCaffrey, che dovrà macinare yard per muovere la catena e aggiungere imprevedibilità alle chiamate. Quanto agli assenti eccellenti, sia Samuel che La Porta sono tornati ad allenarsi ieri, seppur con limitazioni, ed il loro impiego è fortemente in dubbio anche per questa domenica.