NFL Playoff ’24: le finali di Conference saranno Ravens-Chiefs e 49ers-Lions

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Il Divisional Round premia tre squadre di casa su quattro: i Ravens partono lenti ma finiscono dominando i Texans, i 49ers faticano molto ma alla fine superano i Packers e i Lions hanno la meglio allo sprint sugli orgogliosi Buccaneers di Mayfield. Unica vittoria esterna quella dei Chiefs, campioni in carica che non abdicano andando a vincere un match durissimo nel gelo di Buffalo contro i Bills.

Non è stato un banale Divisional Round, malgrado le tre vittorie casalinghe su quattro match. Rispetto alle Wild Card, il livello tecnico e il tasso emotivo delle partite è salito nettamente, regalandoci diversi finali palpitanti. L’impresa della settimana è certamente quella rappresentata dall’unica vittoria esterna, firmata dai Chiefs in quel di Buffalo, ancora una volta beffata allo sprint finale, per un calcio sbagliato che avrebbe potuto condurla almeno all’overtime. Le due prime della classe, Baltimore e San Francisco, balbettano a lungo ma alla fine la spuntano, mentre Detroit piega un’ottima Tampa Bay e torna in finale di Conference dopo 32 anni. Domenica si affronteranno quindi Ravens e Chiefs per il titolo della AFC, mentre 49ers e Lions si contenderanno quello della NFC, ultimo ostacolo prima del Super Bowl dell’11 febbraio.

BALTIMORE RAVENS-HOUSTON TEXANS: 34-10
Il grande spavento dei tifosi dei Ravens dura solo un tempo, il primo, in cui Lamar Jackson e compagni, forse a causa della settimana di stop, non riescono a macinare yard sul terreno come di consueto. Stroud non brilla particolarmente, ma a sua discolpa va detto che stavolta aveva di fronte una difesa di valore assoluto, capace di mettergli addosso una pressione eccessiva da sopportare per un rookie, anche con il suo talento. Il primo periodo vede un field goal per parte, poi i Ravens sorpassano con il td di Agholor (10-3), ma due drive dopo si fanno incredibilmente raggiungere su un punt return, riportato in end zone da Sims dopo 67 yard di corsa (10-10). Parità quindi, ma Baltimore rischia perfino di andare al riposo in svantaggio, se i Texans non sbagliassero il field goal del sorpasso a 32″ dall’intervallo. Nel secondo tempo la musica cambia totalmente, con Jackson che prende finalmente in mano la partita, segnando in prima persona il td del 17-10 e trovando poi ancora Likely in end zone in apertura di quarto periodo. A quel punto la difesa texana è totalmente in balia delle corse dei Ravens, che imperversano senza problemi, segnando ancora con Jackson il 31-10 ed infine un field goal per il 34-10 conclusivo.

BUFFALO BILLS-KANSAS CITY CHIEFS: 24-27
Era il match più atteso e non ha deluso, regalandoci 60 minuti di vero, palpitante e duro football da playoff. Un match con continui cambi di leadership in cui, alla fine, la differenza l’ha fatta la maggior freddezza di Mahomes nei momenti importanti rispetto ad Allen, e l’errore del kicker di Buffalo, Bass, che a 1’47” dalla fine manca i pali da distanza non impossibile, negando ai suoi almeno la speranza dell’overtime. Nel gelo di Buffalo, il primo allungo del match è dei padroni di casa, che segnano con Josh Allen il td del 10-3 ad inizio secondo quarto. La reazione dei campioni in carica non si fa attendere: field goal del riavvicinamento (10-6) e td sull’asse Mahomes-Kelce per il sorpasso degli ospiti (10-13). Prima dell’intervallo c’è però ancora spazio per lo show personale di Allen, che conduce un drive sensazionale con una corsa di 18 yard, poi un completo su 3&5 e infine con un’altra corsa in end zone per il touchdown del nuovo sorpasso (17-13). Ancora due cambi al vertice nel terzo periodo di questa partita senza tregue: Kelce segna ancora per il 17-20 Chiefs, ma sul drive successivo Allen pesca Shakir in un fazzoletto di end zone per il nuovo vantaggio Bills, 24-20. Il delirio del pubblico di casa dura poco, però, perché all’inizio dell’ultimo quarto Isiah Pacheco porta il pallone in end zone per il 24-27 che, incredibilmente, resisterà fino alla fine. Buffalo tenta una finta di punt ma fallisce, poi è la volta dei Chiefs di sprecare occasioni, con Hardman che commette un fumble a una sola yard dal td! Nell’ultimo possesso, i Bills sono anche fortunati, con Allen che perde il pallone ma dopo mille rimpalli è bravo un suo uomo di linea, Brown, a recuperarlo, guadagnando addirittura sette yard. Allen porta i suoi fino alle 34 yard, con un 4&9 che Bass calcia male verso i pali, con il pallone che piega subito a destra, spegnendo le speranze di overtime di una squadra e di una città intera. I Chiefs non abdicano, signori.

SAN FRANCISCO 49ERS-GREEN BAY PACKERS: 24-21
È stata difficilissima per San Francisco, emersa vincitrice da una battaglia senza esclusione di colpi decisa solamente da un ultimo quarto giocato in modo perfetto, dall’attacco e dalla difesa. Green Bay ha giocato fin dal primo drive una partita saggia, offensivamente a basso ritmo col chiaro intento di tenere più a lungo possibile sulla sideline Purdy e compagni. I 49ers ci hanno messo del loro, dando l’impressione, soprattutto nel primo tempo, di essersi fatti arrugginire dalla settimana di sosta, in più zavorrati dall’infortunio a Deebo Samuel dopo pochi snap e dalla serata a lungo mediocre di Brock Purdy, ma alla fine ne sono venuti fuori con un parziale di 10-0 nell’ultimo periodo che ha messo l’ultima parola sul match. Nel quarto d’apertura, i Packers segnano un field goal già al primo drive, poi Samuel è costretto a uscire per un nuovo problema alla spalla, quindi Dre Greenlaw compie la prima giocata eccezionale della sua serata, fermando una qb sneak dei Packers su un 4&1. Arriva la prima fiammata offensiva dell’attacco 49ers, con Kittle che vola in end zone dopo una ricezione da 32 yard per il 7-3, subito limato dai tenacissimi Packers con il field goal del 7-6. San Francisco potrebbe allungare a pochi secondi dall’intervallo, ma il field goal allo scadere le viene bloccato. Al rientro in campo, l’attacco dei 49ers ha ancora le polveri bagnate: gioca un 3&out e rimette in campo dopo pochi secondi Jordan Love, che su un complicato 3&15 trova la netta pass interference di Thomas che sposta avanti il pallone di ben 41 yard. La difesa di casa sbanda e Love ne approfitta subito, pescando Melton in end zone, completamente perso dalle secondarie, per il clamoroso sorpasso (7-13). È ancora George Kittle a suonare la riscossa nel drive seguente, culminato nella corsa in end zone di McCaffrey per il controsorpasso sul 14-13. I Packers indovinano però un gran ritorno da kick off che consente al loro attacco di partire a sole 20 yard dalla end zone avversaria: Love non manca neppure questa occasione, segnando con Kraft e realizzando anche la conversione da due punti (14-21). È il momento più difficile della partita dei 49ers, che nel drive successivo sono costretti al punt. La scossa arriva ancora da Dre Greenlaw (autore insieme al compagno di reparto Warner di una partita monumentale), che intercetta Love e regala un nuovo pallone ai suoi compagni d’attacco, che lo trasformano quantomeno nel field goal della speranza (17-21, da 52 yard) all’inizio del quarto periodo. Questa diventerà, per i motivi imperscrutabili dello sport, la sliding door del match: da quel momento in poi ai Packers non riuscirà più nulla, mentre in casa 49ers tornerà ad accendersi la luce dei giorni buoni. Green Bay spreca un field goal da 41 yard a 6’18” dalla fine, vanificando una corsa pazzesca da 53 yard di Aaron Jones (quinta gara di fila sopra le 100 yard per lui). Qui Purdy si risveglia e piazza un drive di altissima qualità, correndo anche in prima persona, con l’aiuto di Ayiuk, che controlla un pallone sui lacci degli scarpini, e del solito McCaffrey, che vola a segnare il td del 24-21. Jordan Love avrebbe ancora 67 secondi di tempo e 3 timeout da gestire per provare quantomeno a pareggiarla, ma si fa prendere dall’ansia e, su un 1&10, insiste a lanciare pur essendo sotto pressione, finendo per consegnare la palla ancora tra le mani di Greenlaw. Delirio 49ers sotto il diluvio, ma che paura che hanno fatto questi giovani Packers.

DETROIT LIONS-TAMPA BAY BUCCANEERS: 31-23
Alzi la mano chi, conoscendo la storia piena di beffe dei Detroir Lions, non ha pensato all’ennesima puntata della serie. I Lions hanno sempre condotto nel punteggio, con Goff arrivato a lanciare 387 yard e 2 td, ma Tampa, grazie a un grandissimo Mayfield, oltre le 300 yard anche lui, è sempre rimasta a una segnatura di distanza, motivo per cui la beffa era nell’aria. E invece i Lions ce l’hanno fatta a portare in porto il match, sfruttando il grande talento offensivo a disposizione. I Buccaneers escono a testa altissima dai playoff, ma devono mangiarsi le mani per alcuni errori che alla fine, con otto punti di scarto, hanno fatto la differenza: i due intercetti lanciati da Mayfield e il field goal calciato sul palo nel secondo quarto.

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Gianluca Puzzo

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