NFL: Tom Brady lascia i Patriots, destinazione Tampa Bay

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Il mercato dei free agent NFL ribolle, specialmente tra i quarterback, ma a tenere banco è soprattutto il clamoroso divorzio tra Brady e i Patriots: è la chiusura di un’epopea leggendaria e del binomio Brady-Belichick, capace di vincere sei Super Bowl.

Anche in queste settimane in cui i media non hanno nulla di sportivo a cui dedicarsi, una notizia del genere non poteva non trovare spazio: Tom Brady lascia i New England Patriots dopo vent’anni di onoratissima militanza, e facendo valere il suo status di free agent si accasa ai Tampa Bay Buccaneers con un pre-contratto da 30 milioni di dollari all’anno per due stagioni. Le notizie sono due in una, quindi: Brady non si ritira e Brady cambia squadra, lasciando la maglia con cui ha vinto sei Super Bowl e scritto pagine leggendarie di questo sport, pagine che gli hanno fatto avere il soprannome di GOAT, “Greatest Of All Times”, il più grande di tutti i tempi. Su questa definizione ci si accapiglia da tempo, ma fuori questione che Brady e i Patriots abbiano segnato in modo indelebile un’era, per di più lunghissima, vent’anni, un tempo inimmaginabile in uno sport durissimo come il football, in cui le carriere iniziano e finiscono nello spazio di due domeniche. Personalmente non ho mai creduto al ritiro di Brady, ma pensavo che avrebbe rinnovato il contratto con i Pats per un’altra stagione, l’ultimo assalto al settimo anello assieme al suo mentore Bill Belichick. E invece Brady se ne va, con parole al miele e commozione da ambo le parti, ma se ne va, cambiando conference, dalla AFC alla NFC, e finendo in una division complicata (la South, insieme a Saints, Falcons e Panthers), con una squadra sulla carta non certo da titolo, che lo scorso anno ha perso 9 partite e incassato ben 449 punti. E considerando che ad agosto gli anni di Brady saranno 43, non c’è all’orizzonte molto tempo per crescere. La decisione di Brady è arrivata a coronamento di un mercato dei free agent che, pur essendo ancora aperto, ha già riservato notevoli cambiamenti, soprattutto nel ruolo di quarterback, a partire da quello di Philip Rivers, che lascerà i Chargers per approdare agli Indianapolis Colts, in cerca di un erede di Luck. Il posto lasciato libero da Rivers ai Chargers potrebbe essere presto da Jameis Winston, “mr. 30 touchdown e 30 intercetti”, che Tampa metterà sul mercato appena incassata la firma di Brady. Winston è troppo giovane e immaturo per accettare un ruolo da backup di una leggenda, quindi pare che Tampa sia orientata verso Andy Dalton, veterano di indubbia qualità che ha chiuso la sua lunga storia con i Bengals.

L’effetto domino dei quarterback prosegue con i Carolina Panthers, che hanno deciso di scaricare Cam Newton, alle prese con seri problemi fisici. L’ormai ex “Superman” della NFL ha molte squadre alla porta, Bears, Raiders e Patriots in cima alla lista, ma è ovvio che tutte pretendano di avere garanzie sulla tenuta fisica del giocatore, ragion per cui i Raiders, ad esempio, sono anche su Marcus Mariota, scaricato dai Texans. Nel domino rientra anche uno dei pochi qb confermati, il leggendario Drew Brees, che a 41 anni è riuscito a farsi riconfermare dai Saints per altre due stagioni a 50 milioni di dollari l’una. C’è chi dice che sia troppo, ma se Tannehill, che non vale certo Brees, ne prende 30, la proporzione c’è. La conferma di Brees ha causato l’addio polemico di Teddy Bridgewater, che sperava in un upgrade da titolare dopo le ottime prestazioni della scorsa stagione, mentre Brees era infortunato. Ma così non è stato, e non avendo intenzione di fare ancora il backup Bridgewater si è guardato intorno e ha chiuso con i Panthers, 3 anni per 63 milioni complessivi, divenendo così l’erede di Newton. Chiuso il corposo capitolo dedicato ai quarterback, facciamo un giro d’orizzonte degli altri free agent di alto rango che hanno già trovato sistemazione.
Larry Fitzgerald ha firmato ancora per un anno con i Cardinals a 11 milioni, Cards che gli hanno affiancato un altro grande wr prendendo DeAndre Hopkins dai Texans. Un’altra bandiera, stavolta dei Vikings, Stephon Diggs, cambia maglia, passando ai Buffalo Bills; il tight end Jimmy Graham lascia i Packers e va ai Bears, mentre i Cleveland Browns ricostruiscono l’attacco con Case Keenum qb da Washington e Kareem Hunt rb dai Chiefs. I Cowboys riconfermano i pilastri offensivi Prescott e Cooper, mentre i Colts, oltre a Rivers, prendono il dt Buckner dai 49ers e riconfermano l’ottimo Anthony Castonzo per la linea offensiva. A proposito di 49ers, è arrivata l’ovvia riconferma per Arik Armstead: il defensive tackle continuerà ad affiancare Nick Bosa dopo aver firmato un contratto importante (5 anni per 85 milioni di dollari). Infine, i Seattle Seahawks acquistano un rinforzo importante per il loro attacco, prendendo il forte veterano tight end Greg Olsen dai Carolina Panthers, con un contratto di un anno a 7 milioni di dollari.

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Gianluca Puzzo

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