Le due sorprese negative del primo turno hanno un aspetto in comune: Saints e Patriots si sono entrambi fatti rimontare nel secondo tempo, evidenziando un calo fisico alla distanza che può senza dubbio essere imputato a una preparazione fisica ancora da rifinire. Sia New Orleans che New England sono costruite, sulla carta, per arrivare ai playoff e, magari, al Superbowl, quindi è normale che abbiano una partenza più difficoltosa rispetto a due formazioni come Falcons e Dolphins che, anche per ragioni emotive, hanno bisogno di una partenza a razzo per ridarsi un po’ di entusiasmo.
Detto questo, però, la vittoria in overtime degli Atlanta Falcons è stata davvero sensazionale: sotto 13-0 e poi 20-10 all’intervallo, Matt Ryan (che alla fine avrà lanciato per 448 yards, record di franchigia) e compagni hanno sfoderato una ripresa con i fiocchi, pareggiando allo scadere con un field goal da 51 yard del suo kicker Matt Bryant (quasi omonimo del qb) e vincendo poi al secondo drive dei supplementari con un altro calcio, stavolta da 52 yard. New Orleans ha giocato benissimo il primo tempo, ma si è via via sgretolata, soprattutto in difesa.
Anche i New England Patriots conducevano le danze per 20-10 alla fine del primo tempo, ma l’impressione non era comunque quella di una grande brillantezza generale, Brady compreso. I Miami Dolphins hanno certamente goduto del gran caldo, a cui loro sono abituati, al contrario dei Patriots, ma devono ringraziare innanzitutto il loro nuovo running back, Knowshon Moreno, preso da Denver e già capace di correre per 134 yard, guidando il parziale di 23-0 con cui Miami ha schiantato gli avversari nel secondo tempo.
Le conferme di questo primo turno si chiamano Seattle (di cui abbiamo già detto), Denver e San Francisco. I Broncos hanno superato 31-24 gli ostici Indianapolis Colts. La squadra di Luck avrebbe anche potuto rendere più palpitante la partita se non si fosse fatta bloccare per due volte sulla goal line in un quarto e un terzo down risultati poi decisivi nell’economia della gara (e aggiungiamoci anche un field goal finito sul palo in apertura). Peyton Manning ha giocato un primo tempo da standing ovation, con tre passaggi in touchdown per il suo tight end Julius Thomas, andando al riposo sul 24-7: nella ripresa, però, lui e il suo attacco hanno tirato un po’ troppo i remi in barca, aggrappandosi alla difesa per contenere il rabbioso ma tardivo tentativo di rimonta dei Colts. Se non altro, la difesa ha dimostrato al gm John Elway di aver speso bene i 100 milioni di dollari tirati fuori in estate.
La difesa è stata la grande protagonista del successo esterno dei 49ers a Dallas, passati per 28-17 davvero col minimo sforzo. Grande prestazione di Patrick Willis e compagni, con il decisivo apporto, va detto, delle aspirazioni suicide dei Cowboys: 4 palle perse (un fumble e tre intercetti) solo nel primo tempo, che i californiani hanno trasformato in 21 punti con tanti sentiti ringraziamenti. Scherzi a parte, a lasciare basiti è ancora una volta la totale sventatezza tattica di Tony Romo (il qb di Dallas) e dei suoi coordinatori offensivi. Iniziare la partita sparacchiando cannonate insensate da 60 e più yard equivale davvero a un suicidio sportivo, contro qualunque difesa e, a maggior ragione, contro un blocco forte come quello di San Francisco. I numeri di Kaepernick e compagni non sono, onestamente, giudicabili: troppo comode le posizioni di partenza, troppo facile raccogliere i resti di un avversario tanto scriteriato. Li attendiamo a prove più impegnative, ma intanto la prima vittoria è in cascina. Chiudo con una nota: occhio a Carlos Hyde, running back esordiente dei 49ers. Quello visto domenica è un giocatore che di strada ne può macinare tanta, si attendono con ansia conferme.
Figuraccia scampata dai Philadelphia Eagles, grazie a un parziale di 34-0 nel secondo tempo, dopo essersi trovati sotto 17-0 all’intervallo contro i derelitti Jaguars; figuraccia, invece, fatta in pieno dai Chiefs, che si fanno strapazzare 26-10 davanti al proprio pubblico dai Titans. A Chicago, i Bears si fanno soffiare la partita dai Bills ai supplementari, mentre i Texans superano i Redskins ma perdono subito Clowney per un infortunio al ginocchio. Bene Cam Newton e i suoi Panthers vincenti a Tampa, così come i Lions, che schiantano i deprimenti Giants, e i Cardinals, che in una partita appassionante la spuntano 18-17 sui San Diego Chargers.
La chiusura è dedicata alla sconfitta casalinga dei Ravens contro i Bengals, sconfitta doppia, visto che Baltimora ha perso anche la sua stella offensiva, il running back Ray Rice, subito squalificato a vita dalla NFL per l’aggressione violenta alla moglie nell’ascensore di un hotel di Atlantic City. Il video, girato dalle telecamere di sorveglianza, ha subito fatto il giro dei media ed è davvero sconvolgente: è chiaro come tra i due sia in corso un’accesa discussione, ma è impressionante il pugno fulmineo con cui Rice colpisce la donna, che stramazza sul pavimento priva di sensi. Giunto al piano, Rice la afferra come un manichino e la trascina fuori dall’ascensore, senza farsi scrupolo alcuno di soccorrerla o cercare di farla tornare cosciente. E pensare che, a leggere quel cognome, si pensa subito a Jerry Rice, un campione e un uomo con pochi eguali nello sport. Ma questa, come si dice, è tutta un’altra storia.