NFL week 10: 49ers a New Orleans, colpaccio con giallo

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Graham_postIn una giornata tutto sommato tranquilla, in cui quasi tutti i pronostici sono stati rispettati, è bastata una sola partita, quella tra New Orleans Saints e San Francisco 49ers, a occupare tutte le prime pagine sportive. Ma andiamo con ordine, partendo dalla scoppola casalinga rimediata nell’anticipo di giovedì scorso dai Cincinnati Bengals per mano dei Cleveland Browns (24-3). Risultato un po’ eccessivo, perché la prestazione corale dei Bengals non è stata così disastrosa, ma a far da zavorra a tutto l’attacco è stata la brutta giornata (e non è la prima, quest’anno) del quarterback di Cincinnati, Andy Dalton, che ha chiuso con un umiliante 10 su 33 per sole 86 yard lanciate. Il pubblico, spazientito, ha iniziato a fischiare, e perfino qualcuno dei suoi ricevitori, A.J. Green per primo, ha finito per dare in escandescenze, davanti ai palloni irricevibili che arrivavano.

Chi invece è andato sul velluto, tessendo gioco in modo magistrale, è stato Peyton Manning, che ha portato i Broncos a passeggio in California: 41-17 sui Raiders, 31 su 44, 349 yard e 5 touchdown per Manning.  Vittorie larghe e senza storia anche per Arizona (31-14 sui Rams), Seattle (38-17 sui Giants) e Green Bay Packers (addirittura 55-14 sui Bears). Successo straripante anche per Philadelphia, che nel Monday Night ha decretato l’apertura ufficiale della crisi in casa Panthers, battendoli 45-21. Brutto stop, invece, per i Pittsburgh Steelers, dei quali avevamo celebrato la resurrezione giusto una settimana fa, che sono andati a perdere inopinatamente a New York contro i modestissimi Jets.

Esaurita l’ordinaria amministrazione, veniamo alla partita della settimana, importante e bellissima già di suo, ma che ha avuto in più un codazzo di polemiche degno del nostro calcio. A New Orleans i 49ers sono partiti davvero forte, trovandosi in vantaggio 14-3 al termine del primo quarto (td di Gore e Hyde) e 21-10 all’intervallo (td di Boldin per i californiani). Nessuno si illudeva che San Francisco potesse condurre in porto la gara in modo così agevole, non contro i Saints, reduci da 11 vittorie casalinghe consecutive, e così in effetti è stato. La difesa dei 49ers, pur falcidiata dalle assenze ha tutto sommato tenuto bene, ma l’attacco ha smesso di marciare, e così i Saints hanno riaperto i giochi, con due touchdown di Jimmy Graham, perfettamente imbeccato da Brees. La seconda segnatura è arrivata a 1′ e 52″ dalla fine della partita, e ha portato i Saints avanti, per la prima volta nella partita, per 24-21. In quei 112 secondi si sono visti tutto il talento e la follia dei 49ers, che prima si sono impantanati in attacco, costringendosi a giocare un quarto tentativo e 10 yard alla mano che, se fallito, avrebbe chiuso virtualmente la questione.

Invece su quell’azione Kaepernick ha sfoderato una giocata incosciente quanto straordinaria, completando un lancio da 51 yard su Michael Crabtree e arrivando quindi a tiro di field goal. Calcio dell’infallibile Dawson e 24 pari a 44″ dalla fine, tempo sufficiente per i Saints per tentare il drive della vittoria. E qui arriva il momento cruciale della partita: sull’ultima azione, con il cronometro a zero, Brees pesca Graham in end zone per il touchdown della vittoria, ma la segnatura viene annullata per una segnalazione di pass interference proprio ai danni di Graham, reo di essersi liberato per la ricezione grazie a una spinta su Cox (vedi foto). Naturalmente scatta l’official review, che conferma il fallo e chiude lì i tempi regolamentari, visto che il cronometro era arrivato a zero durante la presa di Graham. Lì, però, iniziano anche le polemiche, poiché la moviola, se da un lato mostra chiaramente la mano di Graham su Cox, dall’altro fa vedere anche quanto il difensore di San Francisco accentui la caduta, volando letteralmente per aria al primo tocco e inducendo quindi gli arbitri alla chiamata a suo favore. E’ davvero uno di quei casi in cui neppure la moviola può dirimere con esattezza la questione.

Sul campo, i supplementari regalano altri 10 minuti di emozioni, finché Ahmad Brooks placca alle spalle Brees, facendogli volare via il pallone per un fumble prontamente recuperato dai 49ers con Borland (giusto premio al migliore in campo). A quel punto, Harbaugh decide di non rischiare e manda subito a calciare da 35 yard Dawson, che segna e vince la partita. Il dopo gara è stato, ovviamente, al calor bianco, con dichiarazioni infuocate dei Saints e dello stesso Graham, stufo di non vedere considerata la propria stazza imponente negli scontri con i difensori avversari. Comunque sia, vittoria fondamentale per continuare a sperare per San Francisco, mentre per New Orleans ora la corsa ai playoff è davvero complicata.

Il turno numero 11 si è già aperto la notte scorsa, con la larga vittoria di Miami sui Buffalo Bills, ma vivrà il suo clou domenica, con diverse partite molto interessanti. Arizona-Detroit, Green Bay-Philadelphia e Indianapolis-New England sono tre sfide che mettono di fronte tutte squadre con record ampiamente positivi. Molto affascinante soprattutto l’ultima, che mette di fronte Tom Brady al suo erede più promettente, Andrew Luck. Crocevia importante anche a New Orleans, dove i Saints attendono i Bengals: se perdono ancora sono guai grossi. Più scontate, sulla carta, le trasferte di Denver a St. Louis, di Seattle a Kansas City e di San Francisco a New York, sponda Giants, la peggior difesa del campionato. Nel Monday Night, infine, si attende la rivincita degli Steelers, impegnati sul campo dei modesti Tennessee Titans.

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Gianluca Puzzo

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