NFL week 8: ciao Redskins, piccoli spaventati guerrieri

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NFL-week-8_postNemmeno a farlo apposta, nella settimana consacrata alle World Series di baseball la NFL ha scelto di non disturbare i concorrenti, regalandosi il turno più scontato di questa regular season. La partita più appassionante è stata certamente quella vinta 31-30 dai Detroit Lions sui Dallas Cowboys, con il touchdown decisivo di Stafford realizzato a una decina di secondi dalla fine e con la sua squadra senza più timeout a disposizione per fermare il cronometro. Stafford e il suo ricevitore principe, Calvin Johnson, hanno fatto segnare numeri da capogiro: 488 yards lanciate dal qb, 14 ricezioni per 329 yards per Johnson. Dallas, che è stata in testa per lunghi tratti della gara, conferma di avere problemi nella gestione del risultato, e malgrado il suo modesto record di 4-4 può vantare la prima posizione nella NFC East grazie alle sventure delle altre dirette rivali, Philadelphia, Washington e NY Giants.

Proprio i Washington Redskins hanno cullato per qualche minuto il sogno del colpo dell’anno, sbancando il Mile High Stadium di Denver contro i Broncos dei record. La squadra guidata dal grande ex, Mike Shanahan, un coach che a Denver ha vinto due Superbowl, sembrava avviata a una mesta sconfitta dopo che Manning aveva subito condotto in touchdown il primo drive della gara. Quei 7 punti troppo facili hanno però avuto un effetto soporifero sui Broncos che, pensando di avere la vittoria già in tasca, hanno iniziato a fare regali degni della notte di Natale, con due palle perse che avrebbero ingolosito anche il più depresso degli avversari. Così, con qualche bella corsa di Morris e poco più, i Redskins sono tornati negli spogliatoi all’intervallo avanti addirittura per 21 a 7. Tra i commenti di metà gara ho assistito perplesso a profezie di “Broncos in crisi nera” e “prova di maturità” dei Redskins, chiedendomi quanto sarebbe stato doloroso il risveglio per questi sognatori (volendo essere gentili). Beh, purtroppo per Washington il risveglio è stato parecchio doloroso: Denver, tornata in campo con l’attenzione nuovamente alta, ha messo a segno un parziale di 38-0, con 31 punti nel solo quarto periodo, vincendo 45-21 e relegando con altissima probabilità i Redskins fuori dalla corsa ai playoff (2 vinte, 5 perse e la peggior difesa NFL, ad eccezione dei derelitti Jaguars, non fanno proprio ben sperare).

La mano più che capace di Shanahan non si vede ancora su una squadra con enormi lacune difensive (impalpabili i linebacker) e che in attacco, pur avendo migliore qualità, trova solo estemporaneamente la quadratura del cerchio. La linea offensiva, discreta nell’aprire varchi per le corse di Morris, è invece molto modesta nella copertura del qb Robert Griffin III, che ci mette anche ampiamente del suo con una certa lentezza nella scelta dei bersagli e l’innata tendenza ad andarsene un po’ troppo a spasso fuori dalla tasca, con il risultato di prendere un sacco di botte e completare pochi passaggi (15 su 30 per misere 132 yards domenica). Denver, dal canto suo, non può e non deve dormire sugli allori dei record offensivi che sta scrivendo in questa stagione. Un vecchio adagio del football dice che “con l’attacco si vendono i biglietti ma con la difesa si vincono le partite” e i Broncos sembrano avere una fiducia talmente cieca e assoluta nel reparto di Manning da dimenticarsi come deve difendere una squadra da Superbowl. Le cifre, come spesso succede, parlano chiaro: con 218 punti subiti quella di Denver è la ventiquattresima difesa della NFL, su 30 squadre.

Dagli altri campi nulla da segnalare: i Chiefs senza strapazzarsi più di tanto salgono a 8 vittorie e 0 sconfitte battendo Cleveland, i 49ers colgono la quinta vittoria di fila passeggiando sui Jaguars sul prato di Wembley (ah, potenza del marketing), Patriots e Saints fanno felici i rispettivi tifosi con due rotondi successi casalinghi e i Cincinnati Bengals asfaltano con un umiliante 49-9 i New York Jets. Anche la nona giornata non sembra annunciare terremoti: Denver e San Francisco riposano, i Patriots ospitano i modesti Steelers, i Saint viaggiano nella Grande Mela per incontrare i Jets. Qualche pericolo può nascondere la trasferta dei Chiefs a Buffalo, uno dei campi più freddi della NFL, ma la superiorità tecnica di Smith e compagni dovrebbe bastare. Interessante, infine, il Monday Night, con i Bears che salgono nel gelo di Green Bay per sfidare i Packers in una gara molto importante per le gerarchie della NFC North.

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Gianluca Puzzo

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