NFL wildcard – Prova del fuoco per giovani leoni (o presunti tali)

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teddybridgewatervikingsPrendono il via sabato i playoff NFL, offrendo un succulento weekend con quattro partite, le cosiddette “wild card”, quattro sfide a eliminazione diretta in cui chi perde va in vacanza e chi vince guadagna invece il diritto di sfidare le prime della classe, che beneficiano di una settimana di riposo. Si inizierà quindi sabato con la parte di tabellone della AFC (Pittsburgh a Cincinnati e Kansas City a Houston) e si proseguirà domenica con la NFC (Seattle a Minneapolis e Green Bay a Washinton).

Prima di entrare nel dettaglio una curiosità: forse per la prima volta, a mia memoria, le favorite sono tutte le formazioni che giocano in trasferta. Le motivazioni sono diverse, quindi andiamo subito a vederle.

Cincinnati Bengals – Pittsburgh Steelers
Qui sono favoriti gli Steelers perché ci sono i Bengals con Andy Dalton e i Bengals senza Andy Dalton. E purtroppo per i tifosi delle tigri, quelli di sabato saranno certamente i secondi. I precedenti in questa stagione parlano di una vittoria a testa, ma l’impressione è che difficilmente A.J. McCarron (esordio in NFL lo scorso dicembre…) potrà condurre in porto una gara tanto delicata e contro un avversario carico e molto più esperto. Roethlisberger e compagni non avranno vita facile, perché comunque i Bengals sono un gruppo di qualità, ma hanno una chance da non mancare.

Houston Texans – Kansas City Chiefs
Dei Texans abbiamo parlato recentemente, in questo blog. Grande difesa (la terza migliore del campionato per yard concesse) ma attacco mediocre e prevedibile. I Chiefs vengono da una spaventosa striscia di 10 vittorie consecutive, hanno un mix interessante di giocatori esperti (forse) all’ultima occasione e giovani vogliosi di mettersi subito in mostra. Hanno vinto 27-20 lo scontro diretto di regular season e hanno la settima miglior difesa del campionato. Insomma, non sono da titolo ma è difficile che possano uscire battuti già domenica.

Minnesota Vikings – Seattle Seahawks
Il fatto che lo scontro diretto in regular season sia terminato 38-7 per Seattle e il fatto che in questi giorni tutti i media americani vedano nel freddo polare di Minneapolis l’arma principale dei Vikings contro i Seahawks dovrebbero dirla lunga sullo squilibrio delle forze in campo. È vero che in quelle condizioni climatiche il talento è penalizzato, è vero che occorre avere un running back produttivo perché far volare la palla è complicato, ma Seattle sembra troppo attrezzata, troppo in forma, troppo esperta e troppo arrabbiata (è un eufemismo) per poter essere imbrigliata da Teddy Bridgewater e Adrian Peterson. I Seahawks hanno la seconda miglior difesa, il quarto miglior attacco complessivo e il quarto miglior attacco su corse: una squadra completa, insomma, che senza infortuni e senza follie da prime time può arrivare in fondo.

Washington Redskins – Green Bay Packers
A inizio stagione se mi avessero detto che questa sarebbe stata una wild card mi sarei messo a ridere, lo ammetto. Washington era ancora alle prese col dilemma di RGIII mentre Green Bay sembrava uno schiacciasassi destinato a entrare nella postseason dal portone principale. Cinque mesi dopo, invece, ci accorgiamo di quanto lo sport sappia ancora stupirci: i Redskins hanno trovato strada facendo un leader in Kirk Cousins e hanno chiuso con quattro vittorie di fila, mentre sulla stessa strada i Packers hanno perso per infortunio un mucchio di titolari, finendo con due sconfitte e mezza (la vittoria a tempo scaduto a Detroit). Malgrado questo, però, restano una squadra più matura, certamente più abituata a partite di questa importanza, e per questo, anche se di poco, godono del mio pronostico.

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Gianluca Puzzo

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