Stanotte i signori del ghiaccio tornano a fare sul serio; si riparte con i Capitals campioni e dopo un mercato con solo un paio di grandi scossoni (Tavares e Karlsson). Ma si riparte, soprattutto, con un campionato davvero incerto in cui, tra gruppi vincenti in cerca di conferme e squadre più giovani in cerca di consacrazione, sono circa otto, a nostro parere, i team papabili per arrivare alla Stanley Cup. Andiamo a vedere nel dettaglio come si sono mosse in off season e quali sono le loro reali possibilità.
WASHINGTON CAPITALS: noblesse oblige, non potevamo non partire dai campioni in carica, anche se in realtà c’è molto poco da dire su Ovechkin & Co. La squadra è praticamente identica, quindi l’unica variabile è costituita dal fatto che alcuni elementi chiave, Ovechkin su tutti, hanno un anno in più sulle spalle. E la storia della NHL ci insegna che non è affatto facile ripetersi.
PITTSBURGH PENGUINS: dopo i due titoli 2016 e 2017, l’uscita al secondo turno contro i Capitals della scorsa stagione ha detto chiaramente che la squadra andava svecchiata, e in tal senso si è mosso il front office dei Pens. I pezzi pregiati (Crosby, Malkin, Kessel, Letang) sono rimasti, ma bisognerà vedere la bontà di quello che avranno intorno. Infine, c’è ancora il grande interrogativo di Murray tra i pali, che ha finito la scorsa stagione con un mediocre .907 di parate; sappiamo tutti che valga ben di più, ma deve tornare a dimostrarlo.
TAMPA BAY LIGHTNING: siamo alle solite, dalle parti della Florida. Un gruppo eccellente, capace di raggiungere la finale della Eastern Conference in tre degli ultimi quattro anni (perdendone due a gara 7) e la finale nel 2015, dotato di una profondità di roster nei ruoli offensivi senza rivali in tutta la lega; eppure, un gruppo che, un anno di più, deve dimostrare di saper arrivare fino in fondo. Potrebbe essere l’anno della consacrazione o dell’implosione, rock or bust.
NASHVILLE PREDATORS: gli uomini in giallo devono regalare una grande stagione ai loro tifosi per farsi perdonare l’amarezza degli scorsi playoff quando, dopo aver chiuso la regular season con il miglior record NHL, uscirono male contro i Jets al secondo turno. La squadra è cambiata poco, negli uomini e nelle caratteristiche: difesa rocciosa, grande fisicità ma ancora qualche limite di qualità in avanti. In due terzi del ghiaccio sono da titolo, in quello offensivo ci sono delle rivali decisamente più attrezzate e talentuose.
SAN JOSE SHARKS: hanno giocato i playoff in 13 delle ultime 14 stagioni, raggiungendo la finale nel 2016, ma nella scorsa stagione hanno dato segni di logoramento. Servivano rinforzi e rinforzi sono arrivati, soprattutto nella persona di Erik Karlsson, il miglior difensore (come produzione offensiva) dell’intera lega. Con Burns, Vlasic e il suddetto Karlsson, questi Sharks potrebbero ottenere dalla difesa i numeri mancanti alle seconde linee offensive. Non è un’equazione certa, ma potrebbe funzionare.
VEGAS GOLDEN KNIGHTS: dopo l’eccezionale, storica stagione d’esordio, in cui hanno vinto la Pacific Division e raggiunto poi la finale, i Knights sono ora a un bivio: cadere nell’anonimato una volta finito l’entusiasmo o restare ai piani nobili della NHL? A giudicare dal mercato, il front office di Las Vegas ha investito sulla seconda ipotesi, portando nel Nevada due nomi pesanti come il centro Paul Statny e l’ala Max Pacioretty. Se gli altri girano sui livelli della scorsa stagione (Fleury in primis), i Knights possono ripetersi e addirittura migliorarsi.
WINNIPEG JETS: la scorsa stagione sono arrivati fino alla finale della Western Conference giocando uno splendido hockey offensivo, che univa tecnica a un ritmo vertiginoso degno dei migliori Penguins. Ora sono attesi da una conferma difficile ma non impossibile, così come il loro cannoniere, Patrik Laine, che punta al mark delle 50 reti stagionali. Se riescono a tenere quel ritmo fino alla fine, sono la mina vagante per tutte le grandi.
TORONTO MAPLE LEAFS: sono usciti al primo turno degli scorsi playoff, in sette gare contro Boston, deludendo tutti gli esteti dell’hockey che aspettavano la serie tra Toronto e Tampa Bay. Ma nel mercato i Maple Leafs non hanno lasciato il tavolo che conta, anzi rilanciando con l’acquisto più esplosivo dell’intera offseason, quel John Tavares che va ad aggiungersi alla coppia di talenti cristallini formata da Matthews e Marner. In più, tra i pali, hanno preso come backup di Andersen un potenziale asso come il giovane Garret Sparks, arrivato dalla AHL con statistiche da capogiro. Se riescono ad essere più equilibrati della scorsa stagione sono da Finals.