A Ovest si solo giocate solo le gare d’apertura, vinte secondo pronostico e vantaggio casalingo rispettivamente da Dallas e San Jose, con le gare 2 entrambe in programma stanotte. Un passo avanti, invece, sia come calendario che come pathos la Eastern Conference, che ha disputato già le gare 2 regalando spettacolo ed emozioni in quantità. Qui le serie sono in parità, quindi le coppie di match a campi invertiti in programma da lunedì saranno determinanti per far pendere le bilance. Vediamo come di consueto, serie per serie, cos’è successo finora.
WESTERN CONFERENCE
DALLAS STARS – ST. LOUIS BLUES 1-0
Partita non entusiasmante, quella d’esordio tra Stars e Blues, decisa dalla rete di Faksa a 4’44” dalla fine, svelto a raccogliere sotto porta il disco ribattuto da Elliott dopo il precedente tiro di Hemsky. In precedenza aveva aperto le marcature Roussel per Dallasa, pareggiato poi dalla rete di Shattenkirk. Gli Stars hanno condotto la gara per buona parte del tempo, costringendo Elliott a 40 parate (contro le 31 di Lehtonen), ma ci si aspetta decisamente di più da un attacco pieno di stelle come quello texano.
SAN JOSE SHARKS – NASHVILLE PREDATORS 5-2
Non fatevi ingannare dal risultato: i Predators sono stati tutt’altro che vittime sacrificali in gara 1, avendo condotto 1-0 grazie alla rete di Fisher nel secondo periodo, fino a un terzo dell’ultimo tempo, quando gli Sharks si sono destati e, dal pareggio di Hertl, hanno infilato 5 reti consecutive (2 di Couture). L’indicazione generale, quindi, è in linea con le indicazioni della vigilia: San Jose è più forte, ma deve spingere al massimo per far valere le proprie qualità superiori. In caso contrario, Nashville diventa un avversario pericoloso, perché è in forma, è in fiducia dopo aver eliminato Anaheim, e non ha nulla da perdere.
WESTERN CONFERENCE
WASHINGTON CAPITALS – PITTSBURGH PENGUINS 1-1
Due meravigliose partite: così ci ha accolto questa attesissima serie, che promette di farci palpitare ancora a lungo. Volendo mutuare un’espressione pugilistica, potremmo dire che “ai punti”, finora, si sono fatti preferire i Penguins, più spettacolari e brillanti, ma la serie è in parità e ha ancora davvero molto da dire, visto che le star tanto attese, Ovechkin e Crosby, sono di là dall’essere ai loro livelli consueti. La stella di gara 1 si chiama T.J. Oshie, capace di chiudere la partita dopo 9’33” del primo supplementare con il terzo gol della sua indimenticabile serata, il cosiddetto “hattrick”. Gol che ha tenuto col fiato sospeso tutti gli spettatori, a Washington e davanti alla tv, visto che sono stati necessari ben 4 minuti di official review per stabilire con certezza che il disco abbia oltrepassato interamente la linea della porta di Pittsburgh. Il puck spinto da Oshie (nella foto), infatti, scompare sotto il gambale del portiere, e quando riappare, dopo un paio di secondi, è già fuori dalla porta, ma la regia è riuscita a scovare un’inquadratura in cui si vede il disco dentro la porta, per una frazione di secondo ma abbastanza per decretare il gol. La partita, comunque, aveva già dato emozioni in abbondanza, con due ribaltamenti di punteggio fino al 3-3 di Bonino a 8’42” dalla sirena, fissato poi da una strepitosa parata di Murray a tre e mezzo dal termine su Ovechkin lanciato da solo a rete. Protagonista in negativo Olli Maatta, difensore dei Penguins, non esente da colpe in due delle quattro reti dei Capitals.
Proprio Maatta sarà costretto ad abbandonare gara 2 dopo 30″ per un colpo al volto, lasciando in inferiorità di roster la propria difesa, che saprà però cavarsela benissimo, guadagnando il pareggio nella serie con un 2-1 esterno che vale oro. La prestazione di Pittsburgh in gara 2 è sontuosa, e solo i grandi interventi di Holtby tra i pali e di Niskanen in difesa evitano ai Capitals un passivo più severo. La partita si sblocca dopo 7’08” del secondo periodo, con un gol di Hagelin innescato da una splendida azione di Bonino in balaustra. La reazione di Washington è quasi intangibile, troppo alto il ritmo degli ospiti, ma malgrado questo sfiorano il pareggio a 2′ dalla seconda pausa, con un gol annullato per interferenza. Al termine del secondo periodo i tiri sono 29-10 per i Penguins.
La prima metà del terzo periodo è il momento migliore dei Capitals, che pareggiano in power play con Johansson e sfiorano un paio di volte la rete del vantaggio, trovando sempre sulla loro strada un Murray in condizioni strepitose. La pennellata d’autore arriva a 4’28” dal termine, ed è l’assist supersonico di Malkin per Fehr, che deve solo metterci il bastone per fulminare l’incolpevole Holtby. 2-1 finale, quindi, e 1-1 nella serie, che da domani si sposta a Pittsburgh.
TAMPA BAY LIGHTNINGS – NEW YORK ISLANDERS 1-1
Della vittoria esterna degli Islanders in gara 1 (5-3) vi avevamo già detto nel nostro precedente post, quindi non resta che raccontarvi in breve la riscossa dei Lightnings, bravi a ritrovare il loro gioco dopo la doccia fredda subita nella prima partita. Il loro inizio è comunque timido (12-5 nei tiri del primo periodo per NY), ma la rete di Tyler Johnson ha il potere di sbloccarli; una volta ritrovato il possesso del puck è stata solo una questione di tempo. È così arrivata la doppietta di Johnson, le reti di Hedman e Drouin e il pareggio nella serie, che da domani si sposta a New York.