Ancora ventiquattro ore e saranno playoff. La fase più attesa e spettacolare della stagione NHL, in cui le sedici migliori squadre proseguono la caccia a un sogno chiamato Stanley Cup. Un campionato nel campionato, quattro turni da vincere per arrivare al titolo, tutti al meglio delle sette partite: senza arrivare a profetizzare 28 partite (nessuno ha mai vinto il titolo superando tutti i turni a gara 7), anche una media di 23 gare, tutte all’ultimo sangue, è più che sufficiente per far capire l’intensità e la difficoltà dei playoff NHL. Come sempre, anche quest’anno un fattore chiave sarà quello del riposo: chiudere subito le serie in cui si è in vantaggio, senza sprecare scioccamente energie fisiche e nervose, per godere di pochi quanto preziosissimi giorni di scarico, spesso decisivi con il passare dei turni. La testa di serie migliore ha il vantaggio di giocare in casa le gare 1 e 2, più le eventuali 5 e 7. Non ci sono shootout, in caso di parità al termine dei tre tempi regolamentari si va avanti ad oltranza fino alla prima rete.
Alla fine ce l’hanno fatta i Toronto Maple Leafs ad unirsi alla truppa scelta delle migliori sedici. Decisiva la vittoria alla penultima gara sui Penguins già qualificati, e probabilmente non troppo dispiaciuti di tirar dentro la postseason i talentuosi quanto inesperti Leafs piuttosto che i più pericolosi Tampa Bay Lightnings. A proposito di Canada, sono quindi cinque le squadre qualificate, un bello scatto d’orgoglio dopo l’umiliante zero di dodici mesi or sono, triste record infranto dopo 46 anni. C’è poi da ricordare il saluto dei Detroit Red Wings al loro storico campo, la Joe Louis Arena, teatro di emozioni e battaglie indimenticabili, culminate nella vittoria del titolo del ’97, dopo quattro decenni di astinenza, giunta per mano di una delle squadre più forti di tutti i tempi. Infine, prima di vedere nel dettaglio le serie che ci apprestiamo a vivere, una citazione è d’obbligo per i vincitori dei premi relativi alla stagione regolare: Connor McDavid (Edmonton Oilers) ha vinto l’Art Ross Trophy per il miglior punteggio personale (100, con 30 goal e 70 assist), Sydney Crosby (Pittsburgh Penguins) vince il suo secondo Maurice Richard Trophy come capocannoniere della lega (44 reti) e Braden Holtby (Washington Capitals) si aggiudica il William Jennings Trophy come portiere con il minor numero di reti subite (2.07 in 63 partite).
WESTERN CONFERENCE
CHICAGO BLACKHAWKS – NASHVILLE PREDATORS
I Predators sono alla quarta postseason consecutiva, ma nelle tre precedenti non hanno mai superato il primo turno. E anche quest’anno hanno pescato il pesce peggiore per provare a interrompere il loro record negativo. 111 punti fatti contro 94 sembrerebbero preludere a un paio di gradini di differenza in favore di Chicago, ma in realtà gli altri numeri dicono che, sulla lunga distanza, Nashville non è poi così distante dai Blackhawks. Una sorpresa sembra però improbabile in una serie ristretta: Chicago ha il giusto mix di esperienza e gioventù (i 7 rookie nel suo roster hanno prodotto qualcosa come 105 punti!) per arrivare in fondo, ha riportato a casa Johnny Oduya nel mercato di febbraio e non ha infortuni di rilievo. Pronostico: Chicago 4-1.
MINNESOTA WILD – ST. LOUIS BLUES
Storie simili, per queste due contendenti. I Wild sono alla quinta postseason consecutiva, ma la prima sotto la guida di Bruce Bodreau. I Blues, che l’anno scorso raggiunsero le Conference Finals, sono ai sesti playoff consecutivi, ma i primi sotto coach Mike Yeo, ex capo allenatore dei Wild. Minnesota ha 30 goal di vantaggio nelle realizzazioni (263 contro 233) e 10 in difesa (206 contro 216), i Blues vantano il terzo miglior penalty killing del campionato (84.8 %). L’impressione generale, però, è che i Blues siano alla fine di un ciclo, mentre Minnesota sia giunta al culmine della maturità. Pronostico: Minnesota 4-2.
ANAHEIM MIGHTY DUCKS – CALGARY FLAMES
Due squadre sostanzialmente poco produttive in attacco, 222-220 per Calgary, ma Anaheim ha numeri eccellenti in difesa, la terza migliore in assoluto con 197 reti subite. I Ducks hanno realizzato 9 punti in più e sembrano più “quadrati” in ottica playoff, mentre Calgary, soprattutto in attacco, ha sempre dato un’impressione di estemporaneità, qualità con cui difficilmente si portano a casa quattro partite nella postseason. Pronostico: Anaheim 4-1.
EDMONTON OILERS – SAN JOSE SHARKS
Gli Oilers possono essere la sorpresa di questi playoff, un po’ come lo scorso anno lo furono proprio gli Sharks, issatisi fino alle Stanley Cup Finals, poi perse a testa alta contro i Penguins. Hanno un attacco esplosivo (243 reti), un leader assoluto in Connor McDavid e una difesa che, a sorpresa, si è piazzata tra le prime dieci del campionato. Gli Sharks, migliori in difesa grazie alla superstar Burns, hanno però faticato molto in attacco (219 goal fatti) e diversi uomini chiave, Thornton su tutti, sono stati tirati fuori dall’infermeria in fretta e furia giusto per i playoff. Ma gli Sharks hanno orgoglio, e non cederanno il passo senza prima aver lottato fino all’ultimo secondo. Pronostico: Edmonton 4-3.
EASTERN CONFERENCE
MONTREAL CANADIENS – NEW YORK RANGERS
I Canadiens sono i più accreditati, tra le formazioni canadesi, nella corsa al titolo. Non solo perché hanno vinto l’Atlantic Division, ma soprattutto perché hanno cambiato marcia dal 14 febbraio a oggi, cioè da quando Claude Julien (ex Bruins) è subentrato a Michel Terrier. Una squadra smarrita e confusionaria si è trasformata in un gruppo roccioso, imperniato sulla difesa (4a in NHL con 198 reti subite) e con un gioco molto muscolare e fisico, caratteristiche che, solitamente, pagano bene nei playoff. Tutto l’opposto i Rangers, spesso incontenibili in attacco (quarti a quota 253 realizzazioni) ma altrettanto distratti in difesa, anche se qui va valutato il recente rientro di Lundqvist tra i pali. Serie dura ed equilibrata, insomma, ma alla fine Montreal dovrebbe riuscire a venirne fuori. Pronostico: Montreal 4-3.
OTTAWA SENATORS – BOSTON BRUINS
Due squadre vicinissime per rendimento, soli 3 punti di differenza e una sola rete subita di scarto, guidate entrambe da nuovi coach: Boucher ha preso Ottawa a inizio stagione, dopo tre anni di purgatorio post esonero da Tampa (con cui aveva fatto bene), mentre Bruce Cassidy è arrivato alla guida di Boston addirittura a stagione in corso, il 7 febbraio, rimpiazzando Julien. La differenza in favore di Boston potrebbero farla due fattori: la produzione offensiva (232 a 206) e l’esperienza di “mostri sacri” come Marchand, Bergeron e Chara. Pronostico: Boston 4-2.
WASHINGTON CAPITALS – TORONTO MAPLE LEAFS
Toronto il suo titolo l’ha già vinto, approdando sul filo di lana ai playoff solo per la seconda volta dal 2004. Difficile chiedere di più al suo gruppo di giovanotti di bellissime speranze, soprattutto visto l’avversario impossibile che sono andati a pescare. I Capitals sono stati i numeri uno della regular season, considerando entrambe le Conference, hanno fatto il record di punti (118), hanno il terzo attacco (261 reti) e la miglior difesa della NHL (solo 177 goal subiti) e sono un gruppo solido, maturo e ben collaudato. I veri pericoli per loro dovrebbero venire più in là, magari già al secondo turno con la sfida stellare contro i Penguins. Pronostico: Washington 4-0.
PITTSBURGH PENGUINS – COLUMBUS BLUE JACKETS
Primo turno molto insidioso per i campioni in carica, e non solo perché nella moderna NHL è molto difficile ripetersi a distanza di dodici mesi. I Penguins sono sempre forti, e i numeri sono lì a confermarlo (111 punti, miglior attacco a quota 278), ma hanno perso per infortunio un uomo chiave per qualità e minutaggio come Kris Letang, e la difesa ne ha subito risentito, chiudendo la regular season al diciassettesimo posto. Columbus ha la seconda miglior difesa della NHL e un gioco veloce, asfissiante, duro. Alla fine i Penguins dovrebbero uscirne grazie al talento dei loro eccezionali solisti (Crosby, Malkin, Kessel), ma non sarà una passeggiata. Pronostico: Pittsburgh 4-2.