Dopo il riposo concesso dal bye al primo turno, sabato rientrano sul gridiron Kansas City Chiefs e Philadelphia Eagles, impegnate in casa rispettivamente con Jaguars e Giants. Domenica le sfide sulla carta più equilibrate, 49ers-Cowboys e Bills-Bengals.

Conclusa con l’eliminazione di Tom Brady l’abbuffata di palla ovale del Wild Card weekend, è già tempo di concentrarci sul secondo turno dei playoff NFL, il Divisional Round. Quattro partite che vedranno innanzitutto il ritorno in campo delle due prime teste di serie di ciascuna conference, Chiefs e Eagles, che proprio in virtù della loro posizione hanno beneficiato di un bye al primo turno. Prima di passare ai singoli match, c’è da fare un’interessante notazione generale sulle otto squadre rimaste in corsa: sette di loro sono classificate tra i primi 10 attacchi del campionato (l’unica eccezione sono i Giants, sedicesimi), mentre solo cinque sono presenti anche tra le prime 10 difese stagionali (49ers, Bills, Bengals, Cowboys ed Eagles). Pur in un football oramai mutato anche nei playoff, in cui l’attacco ha un’importanza superiore rispetto alla difesa, è un fattore che vale la pena considerare quando parliamo di candidate al titolo.
Passando ai match del sabato, c’è da raccontare la vicenda di questi irriducibili Jacksonville Jaguars, partiti in regular season con 7 sconfitte nei primi dieci match e poi risorti con sei vittorie negli ultimi 7, passando poi al capolavoro fatto in Wild Card, quando hanno rimontato 27 punti di svantaggio ai Jaguars. Ora lo scoglio è davvero arduo, con Mahomes e i suoi Chiefs, incontenibili in attacco, ma che in difesa non convincono fino in fondo (19mi contro i passaggi, 8vi contro le corse e 16mi in totale). Trevor Lawrence e compagni hanno l’invidabile condizione di poter giocare senza aver nulla da perdere, nessuno li manderà a letto senza cena se perderanno in casa della squadra col miglior record NFL, e questo è certamente un vantaggio. Ma che la loro difesa (terzultima del campionato contro i passaggi) possa imbrigliare uno come Mahomes è davvero difficile da credere.
Secondo match del sabato sarà quello di Philadelphia tra Eagles e Giants. New York ha molto impressionato nella sua vittoria sui Vikings, soprattutto il duo Daniel Jones – Saquon Barkley, qb ed rb, ma tra la difesa di Minnesota e quella di Philadelphia passa un’enorme differenza. In particolare, si preannuncia difficile la serata di Jones, che avrà di fronte la miglior pass-rush della lega, con 70 sack totali, Reddick a quota 16 e altri tre compagni in doppia cifra; un rendimento davvero impressionante. I due precedenti stagionali sono stati entrambi vinti dagli Eagles, ma potrebbero non essere molto indicativi perché nel primo i Giants erano falcidiati dagli infortuni mentre nel secondo, all’ultima giornata, avevano lasciato a riposo molti titolari in vista della Wild Card. Altro grande mismatch sarà quello tra l’attacco di casa, guidato da un ben riposato Jalen Hurts, e la mediocre difesa dei Giants, addirittura 27ma contro le corse. La sensazione è che NY venderà cara la pelle ma senza avere qualità sufficiente per spuntarla fino in fondo.
Probabilmente più equilibrati i due match domenicali, a cominciare dal re-match tra Buffalo e Cincinnati, remake della partita sospesa (e mai più recuperata) alla diciassettesima giornata in seguito all’arresto cardiaco occorso a Damar Hamlin dopo un placcaggio. Hamlin, fortunatamente, sarà sugli spalti e c’è da scommettere che i suoi compagni faranno di tutto per farlo assistere a una vittoria, che appare però tutt’altro che scontata. Contro Miami i Bills l’hanno spuntata ma non hanno brillato affatto, specialmente la difesa profonda, in grande difficoltà contro Waddle e Hill, quindi ad alto rischio contro un qb fenomenale come Burrow e il suo trio di ricevitori, Chase, Boyd e Higgins. D’altra parte, anche i Bengals hanno i loro problemi, concentrati soprattutto sulla linea offensiva, falcidiata da infortuni ad ogni partita; non è certo un caso se Burrow è costretto ad un tempo medio di rilascio del pallone di soli 2,49 secondi, il secondo più breve dopo quello di Brady in regular season. L’anno scorso questa debolezza è costata il Super Bowl a Cincinnati, ora rischia di tarparle le ali ancor prima della finale. Partita di difficile pronostico, ma forse il colpaccio dei Bengals potrebbe starci.
Last but not least, ci resta da presentare il big match, almeno dal punto di vista storico, di questo Division Round: per circa un decennio, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, San Francisco 49ers e Dallas Cowboys sono state infatti le regine della NFL, dando vita a scontri epici, con moltissimi giocatori che oggi siedono meritatamente nella Hall of Fame. Domenica non saremo a quei livelli, ma la sfida è di quelle succose, piena di variabili, tra due squadre forti, complete, capaci di giocare un football spettacolare. I Cowboys hanno vinto domenica scorsa la prima partita di playoff in trasferta dopo trent’anni, dominando in casa di Brady. Prescott sembra aver trovato finalmente la continuità necessaria per il salto definitivo di qualità ed ha a disposizione due ricevitori come Schultz e Lamb, pericolosissimi contro una difesa tendente alle amnesie quando la palla è in aria. Le corse dei texani, però, non girano granché, e c’è da immaginare che Pollard ed Elliott avranno grosse difficoltà contro la 4-3 californiana, senza rivali quanto a peso e impatto nei placcaggi. I texani hanno anche il grande dubbio del kicker, visto che Maher è riuscito nell’impresa di sbagliare quattro calci consecutivi a Tampa Bay. Dall’altro lato dell’ovale, anche i 49ers hanno grandi carte offensive da giocare, specialmente con la palla a terra. Dallas ha la 22ma difesa contro le corse, quindi McAffrey, Mitchell, Juszczyk e Samuel potrebbero fare letteralmente sconquassi. Il dubbio potrebbe essere rappresentato dall’inesperienza di Purdy, ma ormai l’ex “Mr Irrelevant” ha mostrato nel secondo tempo contro Seattle di aver già superato l’emozione da playoff. E, chissà, potrebbe essere proprio lui il match winner.