Mentre su social e tv impazzano ancora le immagini del “Minnesota Miracle”, è già tempo di pensare alle Conference Finals, sorta di semifinali del Super Bowl che si terrà a Minneapolis il 4 febbraio, dopo il consueto (inutile) weekend dedicato al Pro Bowl, l’All Star Game della NFL. Sabato sarà la volta della partita sulla carta più scontata, quella tra Patriots e Jaguars, mentre domenica andrà in scena a Philadelphia la sfida tra Eagles e Vikings.
Malgrado la vigilia dei Patriots sia turbata dalle notizie sulla mano destra di Tom Brady, colpita in allenamento, è difficile non disegnare questi Pats come una squadra ben vista dalla buona sorte. A memoria, infatti, non ricordo un’altra squadra che, dopo il bye, ha trovato sulla strada della sua post season due avversarie meno forti di Titans e Jaguars. Jacksonville è arrivata fin qui con merito, vincendo dapprima con la difesa (contro i Bills) e poi con l’attacco, segnando 45 punti agli Steelers. New England però è di un’altra pasta, ed è davvero difficile che si faccia fermare a un passo dalla finale, tanto più che Brady appare facilmente recuperabile.
Tutto molto più complesso nella sfida tra Eagles e Vikings di domenica sera. Philadelphia è favorita, diciamolo subito, perché ha sfoderato una prestazione di altissimo livello per eliminare un’avversaria pericolosissima come Atlanta e perché di solito, nei playoff, le grandi difese hanno la meglio sui grandi attacchi. In più, gli Eagles giocano in casa, fattore non di poco conto per tenere su di morale ed aiutare un attacco guidato dal qb di riserva, Foles. Il pronostico, però, non può assolutamente dirsi chiuso, visto che Minnesota è un’ottima squadra, che insegue un Super Bowl da sogno da giocare davanti al proprio pubblico e che sta ovviamente attraversando una settimana di fiducia incredibile, dopo la miracolosa vittoria all’ultimo secondo sui Saints.